La Playlist d’autunno

Cogito et volo presenta la sua playlist d’autunno: 7 canzoni, tra novità di stagione, grandi classici da ascoltare sotto il pile e rock motivazionale.

Che cos’è autunno? Quanti tipi ne esistono? È l’estetica del maglione che tiene caldo mentre si legge un libro o il fastidio del bagnato nelle calze? E’ la bellezza riprendere la routine o lo sforzo di stare al passo col ritmo? Qualunque tipo di persone autunnali siate, questa playlist cercherà di proporvi la giusta melodia per navigare nei prossimi mesi.

1. Un fiore per coltello – L’officina della camomilla

Pensando all’autunno viene in mente questa canzone. Sarà per la voce del cantante, o perché parla di temporali e brutto tempo, o per il suo andazzo generale. Provate ad ascoltarla in questo periodo, mentre camminate da un capo all’altro della città e c’è freddo, se state a casa, mentre fuori piove e guardate fuori dalla finestra con in mano una tazza di tè caldo o se facendo un bagno bollente vi sentite tristi. È un tripudio di nostalgia che rimanda a un’epoca fatta di walkman, anni ’90, tappeti elastici, spensieratezza e amori non proprio felici mescolata con il mondo dell’onirico «Il frigorifero è pieno di denti di leone di quadri con le piante e fette di limone».

Molto intima e frammentata attinge a piene mani dall’esperienza dell’autore, mitigata dai suoi flussi di coscienza. In sé il brano è abbastanza particolare e anche la voce del cantante, sicuramente non sono testi che possono essere sviscerati nell’immediato, ha bisogno di tempo, quindi prendetevi tutto quello che vi serve, magari mentre siete avvolti da un manto di nostalgia e il tepore di una tazza di tè. Mettete play.

2. Teenagers – My Chemical Romance

Ebbene sì, con questo iconico pezzo del 2006, vogliamo ricordarci che la stagione autunnale non è solo tisane, maglioni e foglie gialle instagrammabili, per quanto ci piacerebbe pensarlo. Settembre segna la fine dell’ovattato mondo estivo e innaugura il ritorno ai doveri quotidiani, ci sorprende con un impatto ruvido e tagliente proprio come il sound dei My Chemical Romance. Teenagers è l’ansia dell’inizio della scuola, la rabbia di doverci scontrare con un mondo che può essere ostile, sgradevole e senza sconti, ma che in un modo o nell’altro ci tocca in prima persona. In onore delle incombenze autunnali che forgiano e spronano i nostri caratteri.

3. ‘tis the damn season – Taylor Swift

Basterebbe guardare la copertina dell’Album evermore per capire come mai ‘tis the damn season si trova in questa selezione musicale. Letteralmente “questa maledetta stagione” è la storia di un autunno esausto e sonnecchiante, vissuto nella prospettiva opposta di chi mentre tutti riprendono un ritmo frenetico, è costretto a fermarsi. Durante questa stasi si fa un giro nel viale dei ricordi, si rimugina sulle scelte passate e ci si ritrova a un bivio. Risalire sulla giostra o dirottare verso la strada più facile? Rappresentativa di quegli autunni passati in pigiama a temere di aver sbagliato tutto.

4. Vedrai, vedrai – Iosonouncane

Jacopo Incani, in arte Iosonouncane, riesce nell’ardua impresa di rendere ancora più triste e malinconica la canzone Vedrai, vedrai di Luigi Tenco del 1965. Iosonouncane rallenta il ritmo del pezzo, rendendolo quasi un triste lento sul cui ritmo ondeggiare in un salotto vuoto; aggiunge in sottofondo un coro per lo più monocorde e persistente. E, infine, registra la sua voce come se provenisse da un vecchio giradischi, producendo un suono ruvido e un richiamo a un periodo più gioioso, pacifico, ormai andato. Vedrai, vedrai parla di attesa e di delusione, e di quel momento di sospensione tra una cosa e l’altra, tra un periodo e l’altro, in cui ci si abbandona allo sconforto. Vedrai, vedrai è la canzone di un uomo stanco, in attesa dell’anno che verrà.

5. The Ghost of Cincinnati – Big Red Machine

La corde di una chitarra suonate così nitidamente da sembrare tante piccole campanelline dorate, questo è quello che è successo quando i Big Red Machine – ovvero niente di meno che il chitarrista dei The National e il frontman dei Bon Iver – si sono riuniti per il loro secondo progetto musicale assieme. In questo scorcio del Midwest americano ci viene raccontata una Cincinnati moderna, diversa, sulla quale chi l’ha conosciuta in un’altra epoca non riesce a smettere di far aleggiare lo spirito del passato. Uno spirito sereno, non inquietante, che lo porta quasi ad essere indeciso sul porsi come nostalgico o come contento dei cambiamenti avvenuti. E siamo ancora qui, all’autunno come ritorno alla sicurezza della casa natale. Casa che, sarà per la parola ghost, riusciamo molto facilmente ad immaginare come pronta per celebrare Halloween.

6. Pioggia artificiale su musica acustica

E se la pioggia non c’è? Niente paura: c’è chi su YouTube che ha provveduto a montare una traccia con precipitazioni sparse sulla musica acustica più disparata, dando luogo a un mix che più autunno non si può. Un esempio è il canale portoghese bRain Music, che propone versioni acustiche di giganti come Oasis, Norah Jones, Imagine Dragons e Arctic Monkeys, ma mira anche a rendere più conosciuta la musica indipendente. Il tutto, ovviamente, sotto lo scroscio di una pioggia lunga ore. Nei momenti in cui il volume è più basso si sente addirittura qualche tuono. Uno spettacolo.

Inoltre, secondo uno studio dell’Università di Milano Bicocca pare che ascoltare il rumore della pioggia migliori le capacità di calcolo. Rilassàti e matematici in un unico gesto. Prego.

7. Quanto ti vorrei – Chiello ft. Shablo

Arrivando a un autunno molto più attuale, questa playlist non può mancare di segnalarvi l’ultimo singolo di Chiello, rilasciato lo scorso 24 settembre 2021. Quanto ti vorrei è inaspettatamente e meravigliosamente orecchiabile per provenire da un personaggio sopra le righe, quale un ex-membro della FSK che sta cercando di mettersi in proprio. Lasciatevi coinvolgere dal ritmo di questo coloratissimo stile punk-metropolitano e prendertelo in considerazione per le vostre frecciatine social autunnali.


Articolo realizzato con il contributo di: Rossella Azara, Giada Giamborino, Martina Raule, Sabrina Sapienza

In copertina foto di Stanislav Kondratiev da Pexels

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