Coronavirus 2019-nCoV: cos’è il nuovo virus che arriva dalla Cina

Il coronavirus che arriva dalla Cina sta mettendo in allarme il mondo intero, nell’ipotesi che si scateni una pandemia

Si sono fermati in moltissime città i preparativi per il Capodanno Lunare. L’anno del topo è decisamente cominciato all’insegna dell’allerta globale per il pericolo di un’epidemia, i cui aggiornamenti tengono occupati i media di tutto il mondo. Per ora il paese con il maggior numero di vittime del nuovo coronavirus, 2019-nCov, rimane la Cina ma i casi di contagio stanno rapidamente aumentando, in particolare nei paesi confinanti. In Giappone il Comitato di organizzazione di Tokyo 2020 si trova a dover fronteggiare una situazione fortemente pericolosa per la salute di atleti e visitatori, che potrebbe compromettere lo svolgimento dei giochi olimpici, data la forte infettività del coronavirus di Wuhan.

I Paesi in cui si sono confermati casi di 2019-nCoV (CDC.gov)

Che cos’è il 2019-nCoV?

2019-nCoV è un coronavirus, ovvero appartiene alla famiglia dei Coronaviridiae. Si tratta di virus a RNA che infettano prevalentemente animali, in particolare mammiferi e uccelli. In alcuni casi si è osservato un salto di specie, per cui i coronavirus si sono evoluti per infettare anche gli esseri umani, acquisendo l’abilità di diffondersi non solo da animale a uomo ma anche da uomo a uomo. Ciò si è verificato recentemente nel caso della MERS (Middle East Respiratory Syndrome), nel 2012, in cui il coronavirus responsabile aveva come ospiti principali i pipistrelli. I media definiscono il 2019-nCoV come un “nuovo” coronavirus, che non rientrava tra i patogeni conosciuti. Lo si è scoperto analizzando il crescente numero di pazienti con strani casi di polmonite, che risultavano positivi ai test per i coronavirus. Una volta isolato il virus, i ricercatori ne hanno sequenziato il genoma, che risultava simile – ma non identico – a quello del SARS-CoV.

Il virus MERS-CoV visto con un microscopio a trasmissione ( National Institute of Allergy and Infectious Diseases)

Come si diffonde?

Il 2019-nCoV potrebbe essere un nuovo ceppo, così come potrebbe essere già ampiamente diffuso tra le specie animali ed essersi soltanto ora evoluto per infettare anche quella umana. Inizialmente si propendeva per questa seconda ipotesi, dal momento che molti pazienti infetti risultavano collegati all’industria alimentare, in particolare al mercato di carne e pesce. Ma la rapida diffusione del virus per via aerea, tramite tosse e starnuti, rende la questione della trasmissione di difficile interpretazione. Sembra inoltre, secondo quanto riportato dal Lancet, che il virus si possa trasmettere anche durante il suo periodo di incubazione, in assenza di sintomi. Queste informazioni, riportate dalle autorità cinesi, rimangono però da confermare su un campione più ampio di pazienti. Dato il numero crescente di contagi, proprio oggi la WHO (World Health Organization) ha dichiarato lo stato di emergenza sanitaria internazionale.

Come si ferma il contagio?

Limitare la diffusione di un virus di questo tipo rappresenta una forte sfida logistica. Da giovedì 23 gennaio la città di Wuhan è in isolamento: sono sospesi tutti i mezzi di trasporto, le scuole sono chiuse e le strade appaiono vuote. Chi si avventura per le strade indossa maschere e occhiali per proteggersi dal contagio. In seguito, anche altre città della regione di Hubei si sono aggiunte alla quarantena, arrivando a quota 56 milioni di persone. Emblematica l’immagine dei centinaia di escavatori impiegati per la costruzione di nuovi ospedali a Wuhan, seguendo il modello di Beijing durante l’epidemia di SARS. Allora l’ospedale temporaneo di Xiaotangshan venne costruito in una settimana, arrivando ad ospitare un settimo dei pazienti affetti da SARS in soli due mesi. L’isolamento degli infetti è infatti la procedura più efficace per assicurare l’estinzione della malattia.

Escavatori al lavoro nella periferia di Wuhan per la costruzione di un nuovo ospedale (Xinhua/Xiao Yijiu)

Quali sono le linee guida da seguire?

La WHO ha rilasciato una serie di linee guida per prevenire il contagio da coronavirus, di vitale importanza soprattutto per chi si trova a dover viaggiare verso la Cina. In generale, le regole base per la prevenzione – da osservare in caso ci siano casi confermati di contagio ma in generale come buone pratiche – sono:

Linee guida per la prevenzione di infezioni da coronavirus (WHO)

Da aggiungersi a queste ce n’è una che viene troppo spesso sottintesa: informarsi sì, ma informarsi bene. I media non parlano d’altro da settimane ma spesso i toni sensazionalistici rischiano di avere l’effetto di seminare il panico. L’informazione deve servire ad acquisire consapevolezza, non a generare paura. La condivisione delle informazioni è particolarmente importante in ambito scientifico: è di pochi giorni fa la notizia che a Melbourne un gruppo di ricercatori è riuscito a coltivare in laboratorio il coronavirus di Wuhan. Questo permetterà di sviluppare accurati test diagnostici e vaccini.

Immagine di copertina: MERS Coronavirus particles (NSAID)

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Milanese, biotecnologa e bioinformatica. Curiosa per natura ho scelto di dedicare la mia carriera alla scienza. Di fronte a tutto ciò che passa sotto la lente di ingrandimento della mia curiosità, cerco sempre di ricordarmi che per trovare risposte bisogna fare le giuste domande.

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