Orientati verso i propri sogni: la scelta dell’università

L’università dei sogni? Il sogno dell’università? Essere se stessi prima di tutto

Lo speciale di giugno è a tema università: dati, contrasti e sentimenti sull’ambiente che è (o dovrebbe essere?) culla del futuro. Tutti gli articoli dello speciale laurea sono reperibili qui.

Orientamento, ansie, stress ed esami sono le parole caratterizzanti e più sentite durante l’ultimo anno delle superiori: l‘anno della maturità e della scelta dell’università. Oltre all’esame di Stato, gli studenti italiani si preparano contemporaneamente all’ammissione ai corsi universitari, tanto agognati a conclusione del percorso scolastico.

Maturità: chi sei?

Tre scritti e un orale era la tortura di tutti i neomaggiorenni italiani prima della pandemia. Tappe fondamentali di ogni maturando sono il termine della scuola dell’obbligo, la prova d’italiano e la tesina o anche chiamata percorso. Cosa viene esaminato in fondo, o meglio: chi?

Il percorso scolastico liceale prepara la persona, la cura e l’accompagna verso il raggiungimento del proprio sogno. L’esame di Stato non è una mera valutazione su cosa si sappia e cosa no. È l’epilogo, la chiusura di un capitolo per poter dare inizio a uno nuovo. Il presidente e i commissari sia interni sia esterni – per quanto possano sembrare cattivi – osservano e sono curiosi di conoscere te e chi sei diventato. Si arriva, insomma, al capolinea di un viaggio cominciato un quinquennio prima. E dopo?

Orientamento ma con quale meta?

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Nel corso dell’ultimo anno della scuola superiore, ogni studente può iniziare a valutare i vari percorsi universitari proposti sul territorio. Ogni ragazzo chiede l’aiuto di amici, genitori e insegnanti, ascolta le loro esperienze e le custodisce per evitare di commettere errori fatti già da altri in passato.

Qual è il criterio da usare per poter scegliere l’università? Un diciottenne sa già cosa vorrà fare in futuro? Le risposte a queste domande non sono semplici da dare. Qualunque esperienza, nonostante tutto, è soggettiva e personale. La maggiore età è utile non soltanto per la patente o per uscire prima da scuola: il percorso liceale è innanzitutto un percorso di crescita finalizzato a scegliere consapevolmente quale sarà la strada per il nostro futuro.

Detto questo, la scelta dell’università dipende solo ed esclusivamente dal singolo. I propri sogni e inclinazioni sono un buon discriminante. Proprio perché molte volte ci si ritrova fermi a un bivio: mirare a uno sbocco lavorativo oppure a fare ciò che ci piace?

In una società in continuo cambiamento il concetto di prospettiva lavorativa ha assunto una connotazione relativa. Chiunque può lavorare, basta cercare e non fermarsi mai! La strada dei sogni permette, invece, di partire con grinta, con una marcia in più. La passione e la buona volontà sono fondamentali all’università perché si incontreranno sicuramente materie difficili e noiose ed è proprio in questi casi che deve prevaricare la parte romantica, ricordando perché si sta studiando e per quale fine!

Numeri, matricole ma ora tocca a te

L’anno di passaggio dal mondo liceale a quello universitario molte volte è drammatico. Dopo un primo periodo di gioia per la novità, piano piano si capisce che il gioco ora è in mano tua: in che senso?

Bisogna necessariamente dimenticare il professore che chiede se c’è qualcosa che non va, il collaboratore scolastico che offre di nascosto il caffè è rimasto al liceo. Adesso si è di fronte a qualcuno che probabilmente ricorderà a stento il viso, figuriamoci il nome! Non ci sarà l’insegnante insistente a interrogare. Questo, tuttavia, non deve essere motivo di abbattimento perché, in realtà, si è già pronti anche per affrontare la freddezza e la distanza tra gli alunni e i professori.

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Un lato positivo della vita universitaria è che non si ragiona per la nomina di ragazzo studioso o irrispettoso fatta nel corso del primo anno delle superiori. Ogni esame è una piccola o grande tortura a cui segue un momento di gioia e appagamento intenso. Il lavoro è nettamente aumentato ma lo studente può scegliere come organizzarsi con i propri impegni per svolgere serenamente gli esami (spoiler: non sarà mai così).

In realtà si arriverà quasi sempre con l’acqua alla gola, rimpiangendo il giorno in cui si è preferito il mondo universitario al lavoro. La consapevolezza di voler essere se stessi, in primis, è ciò che aiuta la crescita di ogni persona. Anche se ci saranno dei fallimenti lo studente riuscirà a ritrovare il suo modo per uscirne, andare avanti e ricominciare: in fondo l’università è anche questo.

Conclusioni

All’età di 13 anni si è appena consapevoli della scelta del liceo perché c’è in testa ancora un mondo da esplorare, su cui buttarsi. A 18, dopo cinque anni di ansie e gioie, l’individuo assume un atteggiamento più consapevole e maturo sulla scelta della propria università. È questa l’occasione buona per prendere in mano la propria vita, i sogni nel cassetto potrebbero diventare realtà!

La maturità e il liceo hanno contribuito a renderci chi siamo oggi, con tutti i pregi e i difetti. Alla luce di tutto questo potremo essere noi stessi, orientandoci sempre verso i nostri sogni.

(Immagine di copertina: photo by Kojo Kwarteng on Unsplash)

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Studente di lettere moderne. Amo i libri e la letteratura. Grande sognatore. Mi piace scrivere per dire la mia, anche nelle piccole cose.

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