Scrivere per non annegare

Immaginare la propria mente per pensare alla bellezza delle persone

“Immagina di fare un viaggio dentro la mente di una persona: ognuno di noi è diverso, complicato, è un universo da capire, per cui entra nella mente delle persone, cerca di comprenderle, di non fermarti mai all’apparenza o alla superficie di ciò che appare. Immagina quante cose potresti vedere allora”.
Mi diceva così mio padre. Io ora ho 23 anni e non solo non so capire gli altri, io non so capire neanche me stesso. Mi ritrovo tra me e me, ad immaginarmi come dovrebbe essere la mia mente se potessi entrarci dentro, disegnarla e vedere com’è fatta, dove nasce un’emozione, che fine fanno le idee o i ricordi, soprattutto in quei momenti in cui è più libera e frenetica, in quei momenti di frenesia che sento quando la voglia di scrivere diventa un’esigenza.

Me la figuro come un mare di parole, di pensieri legati assieme, confusi e fluidi che scivolano tra di loro, si mischiano l’uno con l’altro e viaggiano per chissà dove;
pensieri che balenano all’improvviso alzandosi in onde potenti, per poi rigettarsi sott’acqua nel mare delle parole, trovare le migliori e rialzarsi più alte di prima. Sono onde inarrestabili che cavalcano rapide verso il loro destino, onde che muoiono in un oceano troppo vasto, mentre altre si fondono insieme in correnti di pensiero e altre ancora cozzano contro scogliose realtà.

Foto di Sean Manning da Pexels

In questo mare che ribolle di pensieri mi trovo solo, perso e affascinato a governare una scialuppa porta valori, ad ondeggiare puntando l’onda più alta per cavalcarla e spingerla in quella riva fatta di carta prima che muoia in quell’oceano straripante.
Onde magnifiche, onde sincere, onde immense e onde pesanti, ecco i pensieri nelle loro mille sfaccettature: alcuni si vedono solo per un istante, ma è lì, in quel mare salmastro da vivere che il sale della vita si può respirare.
Solo il fondale fa davvero paura, lì dove l’acqua è più nera e i pensieri profondi e senza luce, ristagnano ricordi pesanti, vite perdute ormai patrimonio del mondo marino, luoghi e anfratti con acque dimenticate o da dimenticare per sempre.

Se potessi davvero farlo, questo viaggio dentro di me, mi affascinerebbe e mi farebbe anche abbastanza paura per quello che potrei trovarci. Scrivere spesso è l’unico modo per viaggiarci dentro, indagare con la penna ogni parte di me, ogni corrente e ogni onda sospinta, fino anche a quelle zone più profonde; la scrittura ha il potere di arrivare ovunque, molto più in profondità di qualsiasi altra cosa.
Scivolare in mezzo a tutto questo è difficile a volte, a volte emoziona, dipende da cosa cerco in questo mare che sento inesauribile e infinito. Solo quando arrivo alla riva trovo pace, quando finalmente tocco la mia riva di carta e che sia un tormento complicato o una incontenibile gioia riesco a svuotarmi e rimanere sereno per un tempo indefinito tra un viaggio e il successivo.

Foto di John-Mark Smith da Pexels

Coprendo isole di inchiostro su carta di parole difficili da ripetere, storie piene di emozioni pesanti che ancora straziano al ripensarci, scritte con rabbia, dolore e un silenzio che è pesante da ignorare, oppure storie gettate fuori nella rapidità dall’emozione, con la mano che corre quasi troppo lenta rispetto al pensiero raccolto.
Mi fanno rivivere momenti persi, provare ancora le stesse emozioni ma con la consapevolezza di aver inciso da qualche parte un qualcosa che prima era solo fluido e privato.

Se ci penso, però, moltissime altre persone devono avere una passione così forte da muoversi senza regole dentro di loro, ognuno con la propria immagine di come funziona la mente e di come si muove, alimentata da una passione irrefrenabile.

Sarebbe bello viaggiare in ognuna di esse e vedere ciò che intorno è così diverso e personale, come un giardino fatto di fiori vari e con profumati con fragranze proprie, che rispecchiano una vita intera e si aprono a chi li vuol scoprire, ma come una farfalla che vola sul mondo li vede tutti e si posa su alcuni, anch’io so che una vita non basterebbe per vedere la bellezza di ognuno. Un po’ per scelta e un po’ per caso ci si ritrova a conoscere e a farsi conoscere solo da poche persone, solo con quei legami importanti ci si apre e si riesce a conoscersi l’un l’altro, potendo cogliere alcuni fiori di quel giardino e sentendone davvero il profumo.


Immagine di copertina tratta dall’archivio NASA

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Sono uno studente di Beni Culturali di Verona, mi piace viaggiare sia nella vita reale che attraverso i libri, sempre con la voglia di imparare qualcosa di nuovo. Cerco di esprimere come posso quello che penso e che sento attraverso la scrittura, a volte attraverso l'ironia.

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