Settembre: tutti in palestra (tranne me?)

Calvario verso il monte Iscrizione di un’amatoriale antisportiva

Confesso: ho sempre odiato le palestre. Luoghi sudaticci, accaldati come chi ci sta dentro, in cui si coltiva l’idea di somigliare a qualcuno che non si è e con buone probabilità che non si diventerà mai.

Del resto la mia indiscutibile magrezza mi ha spesso e volentieri eliminata da qualsiasi discorso a proposito: “Ma che devi fare, tu! Se vai in palestra scompari del tutto!”. Quindi ho sempre lasciato scorrere accanto a me il fenomeno, con la pubblica approvazione che fosse anche opportuno farlo. Magra o non magra, sono una persona dinamica, e questo bastava a rendermi innecessaria ulteriore attività fisica.

Photo by Scott Webb on Unsplash

Ma come tutte le matematiche certezze, anche questa è stata matematicamente smentita. No, non sono ingrassata di colpo, mi sono solo immaginata vecchia. Circondata da nipotini, gattini e oggettini inutili di varia stazza? Sì, ma anche curva e rachitica. Ho pensato che le mie pigrizie di oggi saranno artriti di domani, le incuranze alimentari si travestiranno da colesterolo e glicemia, ed ogni trauma del passato mi lascerà addosso una ruga o un vuoto di memoria.

Panico. Google e il comune raziocinio dicono che salute e gioventù sono sinonimi, quindi basta tener fresca la mente ed allenare il corpo. Allenare il co…sa? Vuol dire che devo andare in palestra!

Raccolgo la mia coda tra le gambe ed inizio il calvario verso il monte Iscrizione.

Photo by Bruno Nascimento on Unsplash

Mi vesto con quanto di più falsamente atletico io abbia nell’armadio e raggiungo il Luogo del Sudore più vicino a casa mia. Il caldo asfissiante si sente a un miglio dalla porta. La varco. Scoprirò con l’esperienza che quella che chiamerei reception di una palestra si compone di due figure: un uomo sulla cinquantina col muscolo da idraulico ed una ragazza giovane abbastanza perché si offenda se non le dai del tu.

L’uomo prende un foglio con una griglia in cui sono rimasti intrappolati nomi assurdi di sport che a me sembrano tutti estremi. “No, dai, questa è un’attività un po’ più total… un po’ più cardio... se preferissi qualcosa di più relaxing c’è il mat pilates o il bodyflying!”. Rispondere Cheeee? sarebbe scortese e nonnesco, quindi annuisco con aria esperta. Ma i prezzi?

Eheh. Il mensile costa un polmone, il trimestrale un rene e l’annuale un molare, che alla fine i molari te li fai togliere dal dentista e quindi è un’offertona. Poi fai tu. Ah, e se aggiungi l’orecchio destro puoi seguire anche i corsi di arti marziali.

Photo by Victor Freitas on Unsplash

Dimenticavo di aggiungere che del personale della reception fanno parte anche degli specchi impalpabili in cui non riconosci il tuo riflesso e a cui perciò chiedi scusa, ed anche due o più cartonati giganti di Lui & Lei. Lui è un paurosissimo fascio di nervi, ritratto nell’afferrare un bilanciere, un camion o un centro commerciale con una mano sola. Lei è Barbie ma anche Action Man, e dovrei invidiarla secondo loro.Mentre calcolo la percentuale di fotoritocco e quella di realtà, l’Idraulico mi ha già somministrato due settimane di prova, un pass d’ingresso e delle indicazioni sul personal trainer che si occuperà delle mie quattro ossa.

E penso
“Se non sei convinta puoi anche provare formulazioni differenti”
Siamo noi che andiamo in palestra
“Se pignori casa tua il borsone è in omaggio”
O è la palestra che ci bussa alla spalla
“E se ci lasci la carta di credito ti regaliamo il poster di Lui & Lei”
Chiedendoci: ma tu chi sei davvero?

(Immagine di copertina: photo by Jonathan Borba on Unsplash)

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Su di me: il cielo stellato

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