Che prezzo hanno i sogni?

Il tempo è intangibile e molti hanno l’impressione che gli sfugga dalle mani, e penso “Beati loro”, io invece sento di non averne affatto.

Butto giù due righe di getto alle 3,30 di notte dopo aver finito di lavorare, sperando che non siano parole a caso, ma che abbiano un  senso compiuto.

A volte ho come l’impressione di stare limitandomi a sopravvivere, in pilota automatico, senza mai avere un attimo di tregua, un attimo per me. Il tempo già di per sé è qualcosa di astratto, intangibile e molti hanno l’impressione che gli sfugga dalle mani, e penso “Beati loro, almeno loro ce l’hanno”, io invece sento di non averne affatto.
Non ci sono abbastanza ore in una giornata ed energie per dedicarmi al dovere e al piacere, e quindi ultimamente finisco per dedicare completamente la mia vita al lavoro, trascurando me stessa, i miei hobby, le mie passioni. Quando qualcuno mi chiede “Cosa fai nel tempo libero?” mi viene da ridere. Penso “Tempo libero? Quale?”.
Ho accettato più lavori contemporaneamente per non gravare sulle spalle dei miei, per avere più autonomia. In più studio. E se da una parte questo mi da una certa soddisfazione perché mi permette di mettere da parte qualche soldo per progetti futuri e provoca ammirazione nei miei confronti, dall’altra mi pesa un po’ perché significa finire molto tardi ogni giorno, ridurre la propria vita sociale e avere poco tempo libero.

Paradossalmente però avere poco tempo a disposizione e lavorare sotto pressione attiva la mia capacità manageriale organizzativa, permettendomi di fare più cose insieme. Ad un certo punto sono arrivata anche a calendarizzare il momento dello shampoo. Dedico poco tempo anche alla mia famiglia a causa dei lavori che faccio. Follia pura, però è così che funziona se si hanno giornate super impegnate.

Mi rendo conto che non sono l’unica a vivere così, ci sono tante persone che fanno continuamente sacrifici per sé, per la propria famiglia o per vedere realizzati i loro sogni. Probabilmente se ci riunissimo tutti in una stanza ci scambieremmo a vicenda parole del tipo: “Non preoccuparti” oppure “Siamo tutti sulla stessa barca”. A volte ci sentiamo soli, sopraffatti, o semplicemente viviamo in un ambiente lavorativo che ci impone di svolgere azioni meccaniche e che ci toglie in un certo senso la creatività.

Ultimamente mi sento un’ameba perché i troppi impegni mi impediscono di fermarmi un secondo e riflettere sulla mia vita, su me stessa, su quello che voglio. E quindi mi faccio trasportare come una medusa dalle correnti del mare. So che questo periodo non durerà per sempre, per fortuna. Per sommi capi mi rendo conto che una vita passata solo ed esclusivamente a lavorare senza ricevere stimoli creativi di nessun tipo non fa al caso mio. È una piccola morte ogni giorno. E mi chiedo che senso abbia passare la vita così.

Sgobbo dalla mattina alla sera per soldi che mi servono per realizzare progetti più grandi. Penso che sia importante, quando si è nel dubbio se continuare a fare qualcosa che ci toglie tempo ed energia solo per soldi o rinunciare al denaro per avere più risorse da spendere in maniera gradevole, chiedersi se il gioco vale la candela, domandarsi:“Che prezzo hanno i miei sogni?”. Perché tutto ha un prezzo nella vita, ma il punto è: siamo capaci di pagarlo?

Indipendentemente dal fatto di essere credenti o meno, penso che visto che ormai bazzichiamo su questa terra, dovremmo fare qualcosa per arrivare a dire, in punto di morte: “Tutto sommato ho avuto una bella vita, posso morire in pace”. Quindi la morale di questo soliloquio notturno è la seguente: fare un lavoro o più lavori per avere una propria indipendenza o sostenere la propria famiglia fa onore, il sacrificio fa onore in generale, ma non dimentichiamoci di noi stessi, cerchiamo di non smettere di esistere, non smarriamoci, non lasciamo che la nostra luce si spenga, e se si dovesse spegnere, cerchiamo di riaccenderla usando ogni mezzo a disposizione.
Trovare compromessi a volte è la via giusta.

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Sono una persona semplice, vado dove mi porta l'istinto. Credo nel sarcasmo e nell'ironia, ma anche nella bellezza della luce filtrata da una serranda, nel tramonto in riva al mare, nella risata che ti toglie il fiato. Credo in un mondo che ci fa sentire scardinati e perennemente in bilico, ma ogni tanto, se abbiamo fortuna, possiamo sentirci nel posto giusto al momento giusto. Della vita ho capito solo una cosa: che non ho capito niente.

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