Enneatipi Cinematografici, ovvero conoscere se stessi tramite il cinema

La nostra recensione di Enneatipi Cinematografici, il libro che unisce al cinema la psicologia dell’enneagramma

Che cos’è l’Enneagramma? E perché dovrebbe aiutarmi ad essere una persona migliore? Enneatipi Cinematografici – il nuovo libro della psicologa Raffaella Foggia edito Edizioni Il Papavero – risponde a queste curiosità aiutandoci con un elemento molto accessibile e popolare quale è il cinema.

In un mondo in cui ogni informazione è sempre più a portata di click sembra che la conoscenza più interessante da fare sia diventata quella di noi stessi. Spopolano quindi l’analisi del tema natale, i test della personalità MBT (con le loro tenerissime mascotte) e ultimamente inizia a fare capolino anche il misterioso termine ‘Enneagramma’, di cui tratta il titolo che oggi andremo a recensire. La loro caratteristica comune? Quella di farci scoprire, a volte ammettere, tratti della nostra personalità nascosti. Il passo in più che fa l’enneagramma? Spronarci a identificare gli schemi problematici in cui siamo intrappolati e a liberarcene.

Come sostiene Richard Riso “siamo prigionieri in una cella incustodita” (…)

La chiave per liberarci è racchiusa in noi.

Se riuscissimo a trovarla potremmo evadere, ma anche se lo facessimo c’è una parte di noi che è spaventata da tutto ciò che è là fuori.

Tratto da Enneatipi Cinematografici di Raffaella Foggia

L’Enneagramma è innanzitutto un simbolo: una circonferenza divisa in 9 parti, con punti equidistanti numerati in senso antiorario. Di provenienza antichissima, l’Enneagramma era inizialmente un simbolo esoterico, per poi iniziare ad essere associato alla psicologia a partire dagli anni ’60, in cui venne sviluppata la teoria dell’Ennagramma della personalità. Il simbolo antico diventa così una mappa dentro la quale fare rientrare 9 tipologie standard di personalità, che si dipanano dal primissimo sviluppo del bambino (0-36 mesi).

La personalità si sviluppa per garantire all’individuo la sopravvivenza nell’interazione col mondo.

La teoria dell’Enneagramma descrive nove percezioni diverse e incomplete della realtà che diventano credenze distorte e rigide riguardo a come sono le cose.

Tratto da Enneatipi Cinematografici di Raffaella Foggia

Lo strumento del cinema sarà invece fondamentale per dare al lettore conferma di essersi identificato nell’enneatipo giusto. Come spiega Foggia, ogni volta che si guarda un film si mettono in moto meccanismi di proiezione, identificazione e suggestione, che saranno tanto più forti quanto ci si riconosce nel personaggio sullo schermo.

Trovare il proprio Enneatipo

Enneatipi Cinematografici è strutturato in due parti. La prima ci introduce alla storia e al tipo di utilizzo che si fa dell’enneagramma nel campo della psicologia. Questa sezione dà al lettore gli strumenti necessari per capire in quale dei 9 enneatipi potrebbe rientrare la sua personalità, per poi scoprire, nella seconda parte, quale personaggio cinematografico gli è stato assegnato.

Trovare proprio enneatipo è già di per sé un’indagine dentro noi stessi, e come tutti questi tipi di indagine può fare paura. Questo processo di conoscenza in Enneatipi Cinematografici passa attraverso una prima fase di descrizione delle passioni e fissazioni del Tipo e di come questo tenda a manifestarle tramite il proprio comportamento. Per esempio, il Tipo 3 è mosso dalla passione per la Vanità e la fissazione dell’Inganno, mentre Tipo 6 tenderà ad avere atteggiamenti fobici perché ha una passione per la Paura e una fissazione per il Dubbio. In una seconda fase, per fugare ogni residua incertezza, si analizzano le dinamiche familiari che portano i bambini a incanalarsi verso un certo enneatipo piuttosto che un altro.

Una volta identificato con un certo grado di sicurezza il nostro ennatipo possiamo passare alla parte più divertente, quella del cinema.

Gli Enneatipi Cinematografici

Nel parlare del collegamento tra enneatipi e personaggi cinematografici Raffaella Foggia riprende la classificazione dei 12 archetipi di Hillman (con i quali potreste essere già familiari se avete letto il bestseller Eroine di Marina Pierri) e la usa per spiegarci come sia un fatto assodato che i personaggi seguano sempre un numero limitato di percorsi.

Per ciascun enneatipo c’è una sezione dedicata: i pattern che vengono seguiti dai personaggi associati al nostro Tipo potrebbero essere quelli che ci capita di riprodurre nella vita quotidiana. E non è sempre piacevole accorgersene.

Ogni ennatipo ha un rappresentante maschile e femminile, ma il sesso non condiziona le caratteristiche fondamentali. Se come Sally sei una donna di Tipo 6 è probabile che ti distingua per la tua lealtà ma che al contempo ritenga necessaria la presenza di una compagnia stabile nella tua vita. Ad ogni Tipo è anche associato un genere cinematografico: il Tipo 1 sarà incline ad apparire in drammi giudiziari, ma può essere anche un eroe morale (come Mary Poppins).

Perché leggerlo

Come è giusto che sia nei libri che trattano di psicologia, in Enneatipi Cinematografici non c’è spazio per l’indulgenza verso se stessi. Durante la ricerca del proprio enneatipo vi imbatterete in una descrizione seria a e accurata delle dinamiche e dei traumi di infanzia che possono generare un enneatipo, e penserete “Accidenti!”. Una volta superata questa fase però, il libro vi darà l’opportunità di ripensare cosa vi piace o non vi piace di voi stessi.

Al contempo Enneatipi Cinematografici è un ottimo punto di partenza anche per chi volesse approfondire quali sono gli ingredienti per la nascita di un buon personaggio cinematografico.