Il segreto delle pagine dorate

L’importanza delle nuove generazioni

Nel Regno delle pagine dorate viveva il popolo degli Uniid, un popolo con grandi orecchie e occhi assonnati. Gli Uniid vivevano nel Regno solitamente per 3-5 anni, alcuni, i più indaffarati e i più assonnati, ci rimanevano un po’ di più. Il Regno delle pagine dorate era fatto interamente di pagine, milioni, migliaia di pagine tutte diverse. Alcuni ci si immergevano dentro e sembrava non ci uscissero più, altri usavano le pagine come immensi tappeti volanti e sorvolano tutto il regno, altri ancora costruivano immensi e meravigliosi luoghi incantati. Insomma, con le pagine dorate era possibile fare qualsiasi cosa. Ogni Uniid del regno aveva una missione speciale, ed era portare nuove meravigliose pagine dorate, per sostituire o rinforzare quelle più vecchie e deteriorate. Così gli Uniid partivano armati di zainetto verso nuove terre, alla ricerca delle pagine dorate. Alcuni le spedivano direttamente dal nuovo regno, altri tornavano ricchi di pagine e rimanevano per porle nelle migliori posizioni e farle conoscere a nuovi Uniid, altri ancora tornavano e rimanevano qualche anno per poi ripartire.

Trovare nuove pagine era davvero importante per gli Uniid, perché solo così il regno avrebbero potuto continuare a sopravvivere. Infatti molto spesso il regno era vittima della pioggia pappa parole, una pioggia che distruggeva le pagine del regno e che costringeva alla fuga molti Uniid. Nessuno sapeva con chiarezza chi fosse a spedire queste mostruose piogge, a volte alcuni Uniid erano convinti di aver trovato il colpevole, ma le piogge poi tornavano sempre. Ecco perché era così importante cercare nuove pagine e metterle a disposizione di tutti gli Uniid.

Anche Suela aveva deciso di far ritorno al Regno, la cosa la spaventava un po’, era da tanto che non tornava e non sapeva se sarebbe riuscita a riadattarsi ancora a quell’ambiente così dinamico. Suela varcó le soglie del Regno, tenendo strette le sue pagine nella mano e pronta ad affrontare quella nuova esperienza. Si sedette nei primi banchi del regno come era abituata a fare, pensava solo a quanto fosse determinata a trovare ancora nuove pagine, ma soprattutto Suela sognava di diventare una delle governatrici del Regno e insegnare ai nuovi Uniid come procurarsi le nuove pagine.

Altri Uniid la circondavano, ma per il momento nessuno si fece avanti per conoscerla. Iniziò la conferenza del Lazier governatore, era un tipo davvero in gamba, pensò Suela, e infatti non ci volle molto perché tutti gli Uniid si sentissero coinvolti e iniziassero a parlare. Fu proprio quella conferenza che spronó Suela e gli altri Uniid a fare amicizia. Suela conobbe Vaveria, Olghea, Silivia, Marvina, Gaietta e Jadar, delle Uniid davvero simpatiche e cordiali. La giornata si era conclusa per il meglio, nonostante i timori di Suela. Suela temeva lo stesso di fallire la sua missione, lei era una di quelle Uniid davvero indaffarate ed era difficile per lei riuscire a intraprendere una nuova avventura di ricerca. Suela infatti aveva già un marito, Dadì, e un futuro Uniid Piró, a cui doveva dedicare molte attenzioni. Passarono i mesi e Suela diventava sempre più legata alle sue nuove amiche e sempre più convinta della sua scelta, a volte si trovavano tutte insieme a progettare un nuovo palazzo protettivo per il Regno, e spesso discutevano delle piogge pappa parole, all’inizio con grande spirito battagliero ma poi con forte timore e paura. A volte Suela ci pensava anche, nel rientro a casa, aveva paura che Piró non avrebbe mai potuto vedere il Regno a causa delle sempre maggiori piogge pappa parole, e un mondo senza pagine dorate era pericoloso per tutti, non solo per gli Uniid. Quando il regno delle pagine dorate non c’era, nel mondo prevalevano guerre, incomprensioni e odio.

Un giorno, mentre Suela rifletteva su tutto questo, si soffermó ad osservare il piccolo Piró che giocava con le costruzioni, guardava le sue piccole manine all’opera e così vide qualcosa che prima non aveva mai notato. Tra la linea che collega il polso alla mano Piró aveva una piccola V nel braccio. Suela era sbalordita. Possibile che non si fosse mai accorta di quella piccola V. E poi, che cosa poteva mai essere? Preoccupata, portò subito Piró dal medico. Chiese e chiese, ma la maggior parte di quei medici nemmeno riusciva a vedere quella V. Suela non sapeva cosa fare. Piró sembrava stare bene nonostante quella misteriosa voglia, ma quel pensiero continuava a tormentarla. Decise di parlarne anche con le sue amiche Uniid, nonostante si sentisse un po’ imbarazzata, forse stava esagerando ed era troppo ansiosa per nulla. Sorprendentemente, invece, le Uniid furono molto comprensive e tutte quante riuscirono a vedere la V di Piró, subito iniziarono a discutere del problema. Era tutto un sormontarsi di voci e opinioni finché… Ad un certo punto…

Suela: «È come una nuova storia»

Vaveria: «… che lui sta scrivendo»

Olghea: «Grazie a te, Suela»

Silivia: «Per darci un indizio»

Marvina: «Forse su le piogge pappa parole!»

Gaietta: «È come se stesse creando una pagina»

Jadar: «Perché ognuno di noi ha portato pagine e…»

Tutte: «Più uniid ci saranno più ci saranno pagine nuove per il Regno!»

Fu come un’illuminazione. Suela lo sapeva da sempre quanto fosse importante diffondere la conoscenza negli Uniid, ma solo ora capiva che per far sopravvivere il Regno c’era bisogno anche di molti più Uniid, pronti a impegnarsi in quelle mille avventure, pronti a creare nuove pagine.

Quella sera passò la notte a parlare con Dadì, sapeva che sarebbe stato un grosso impegno affrontare il regno con in grembo un futuro Uniid, ma poteva accadere qualcosa di magico. Forse quel nuovo Uniid poteva iniziare fin da subito a scrivere la sua storia, avrebbe assorbito quegli insegnamenti e sarebbe partito presto in cerca delle nuove pagine. Ma cosa sarebbe accaduto se fosse giunta l’ennesima pioggia pappa parole? Sarebbe sopravvissuta? Era davvero una scelta rischiosa. Passó ancora qualche giorno a pensare, a osservare quella V sul polso di Piró, ma alla fine prese coraggio. Qualche mese dopo Suela si aggirava nel Regno con un bel pancione, e ogni giorno di più era contenta e convinta di quella scelta. Il nuovo Uniid era una bambina, le venne dato il nome Viola, come la V di Piró, e come un fiore che cresce grazie all’acqua e alla terra: così Viola cresceva tre le tante storie degli Uniid. Valeria, Olghea, Silivia, Marvina, Gaietta, Jadar erano diventate le protettrici di Viola, cercavano pagine su pagine in giro nel Regno per proteggere Suela e Viola, sapevano quanto Viola fosse importante, quanto ogni singolo futuro Uniid potesse fare tanto per il regno.

Tutto procedeva brillantemente, ma un giorno Suela girava da sola per il Regno e sentì un grande fracasso, alzò lo sguardo e vide le nuvole addensarsi. Il cuore iniziò a batterle forte, cominciò a correre veloce verso casa, verso Piró e Dadì, sperava di raggiungerli prima che la pioggia cominciasse. Non fu così. La pioggia iniziò a corrodere le prime pagine in superficie, Suela correva e prendeva qualsiasi pagina per proteggere la piccola Viola, sentiva alcune gocce colpirla e bruciarle la pelle, ma lei era forte e agguerrita, nessuno mai avrebbe potuto distruggere il suo Regno, i suoi sogni, la sua famiglia. Così continuava a correre sotto la pioggia, mentre viola si agitava forte nel suo grembo.

«Non ti preoccupare Viola ce la faremo, tu sei forte amore mio, non aver paura!»

Quando arrivò vide Dadì e Piró stringersi forte mentre le poche pagine che ancora c’erano si stavano dissolvendo. Pensò che quella sarebbe stata l’ultima volta che gli avrebbe visti, fece un ultimo balzo verso di loro e li strinse forte, chiudendo gli occhi…

Sentiva le mani di Piró sulla sua pancia che abbracciavano Viola. Poi, il nulla, solo il suo cuore che batteva forte. Aprí gli occhi. Qualcosa di meraviglioso era avvenuto: un’enorme pagina era sbocciata, brillante come mai ne aveva viste, forte, solida, indistruttibile. Era nata da quell’abbraccio tra Viola e Piró, come se la V di Piró avesse trovato il giusto incastro. La chiamarono la Pagina del Futuro, e quella era proprio la pagina del futuro, una delle prime pagine indistruttibili del Regno.

Piró e Viola furono i primi costruttori delle pagine indistruttibili, Suela, dopo la fine di quella precipitazione, portò subito ai governatori del Regno quella creazione, perché la studiassero. Grazie a Suela scoprirono il segreto di quella pagina, e da allora nel Regnò si insegnò l’importanza del riporre speranza, fiducia e fatiche nelle nuove generazioni, nel futuro.

Suela divenne una delle governatrici più rinomate del Regno, a Viola e Piró venne conferita la nomina di eroi del Regno e continuarono a fare molte altre scoperte sulle pagine dorate. Suela ricorda ancora quell’abbraccio e lo racconta a tutti gli Uniid del regno: se le chiedete quale sia il segreto delle pagine indistruttibile, lei risponderà sempre l’amore.

Illustrazioni a cura di Giada Penello

Prendere la penna in mano mi rende terribilmente felice. Fin da piccola mi sono innamorata del mestiere di scrivere, poteva essere il classico romanzo rosa, invece porto le cicatrici sul corpo di questo amore. Combatto ogni giorno per conquistare un pezzo del mio sogno, vivere di parole, perché anche se mi fa soffrire ne sono terribilmente innamorata.

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