Un nuovo sito, per tutti gli assetati

Ritorna Cogito et volo, rinnovato nella veste e nei contenuti

Nel 1934 qualcuno ci ha fatto il ritratto. È lo scultore Arturo Marini, rimasto a tal punto folgorato da una visita agli scavi di Pompei, da realizzare un’opera ispirata alle impronte dei suoi abitanti intrappolati nella cenere: la Sete. Guardatela bene, perché quella figura che incerta si protende in avanti rappresenta tutti noi. Anzi, rappresenta l’idea che sottende il nuovo Cogito et Volo: un sito per assetati, insoddisfatti, giovani.

Arturo Marini, La sete, pietra di Finale (1934), conservata al Museo del Novecento di Milano. Foto © Alvise Renier

Siamo come questa donna che si china carponi nel tentativo di cogliere almeno una goccia d’acqua: perfino la nostra pelle è corrosa dalla sete, arida, deserta. E allora ci sporgiamo. Ci sporgiamo sempre più verso il dolce liquido che ancora ci è negato. Eppure rischiamo di protenderci troppo e di perdere il bambino fragile che stringiamo tra le braccia: potrebbe scivolare da un momento all’altro, senza che noi, ormai inevitabilmente protesi, possiamo far nulla per impedirlo. Oppure potremmo scivolare noi, affogando nell’oblio più nero e profondo. Siamo in bilico, sospesi, distesi su di una scogliera di friabile dolomia, pronta a spaccarsi in mille cristalli, fino a farci precipitare. Abbiamo paura, ma sentiamo l’ebbrezza del vuoto oltre l’ultima riva. Non sappiamo cosa vogliamo, né cosa ci aspetta. Siamo le generazioni Y e Z, i millennials, gli ultimi arrivati, i giovani, l’avanguardia. Chiamateci come vi pare, siamo gli insoddisfatti, gli inquieti, gli assetati. Siamo i figli di Internet, quelli che hanno ricevuto in eredità un pianeta malato, peggiore di quello conosciuto dai nostri padri e madri. Siamo quelli chiamati a rimettere a posto le cose, a reinventare il lavoro, l’economia, l’essenza stessa delle relazioni. Siamo la rivoluzione nostro malgrado, siamo Enea: dobbiamo caricarci sulle spalle il padre Anchise, tenere ben salda la mano del piccolo Ascanio e raggiungere la nostra Roma.

C’è ancora chi segue i blog?

In effetti, a che serve un blog al giorno d’oggi? Per l’informazione rapida ed immediata c’è Twitter, all’approfondimento ci pensa Facebook con la sua miriade di opinionisti, anche se in fondo quel che più ci interessa è ciò che fanno gli altri su Instagram e Tik Tok. E se proprio non abbiamo voglia di leggere, ci sono i video di YouTube. A che serve un blog nel mare di parole e immagini che quotidianamente si riversa nei nostri smartphone attraverso Internet? Un blog serve per gli assetati.

I social network sono le nuove piazze: affollati, stretti, popolari, ma senza possibilità di dialogo e approfondimento

Un blog per chi si sente in fermento, per chi vuole informarsi, ma al tempo stesso sognare. Un blog per chi vuole essere protagonista, ma al tempo stesso ha paura di mettersi in gioco. Un blog per chi non accetta di essere univoco, ma si sente complesso, con mille sfaccettature. Se i social network sono le nuove piazze, un blog – questo blog – è come il caffè per gli illuministi: un luogo dove incontrarsi, dibattere, vagliare nuove idee, ripensare il proprio passato e porre le fondamenta per il futuro. Un blog – questo blog – è un luogo libero, agile e aperto, un luogo di approfondimento dell’attualità, della cultura e di se stessi. Un luogo per chi si sente – forzando un po’ il greco – «ápotos», letteralmente per «chi non se la beve», non si accontenta della superficie, ma vuole andare oltre, capire i meccanismi del vivere fin nel profondo e, se sbagliati, contribuire a cambiarli in meglio.

Cogito et Volo sarà come il caffè per gli illuministi: un luogo aperto alla novità, dove si costruisce il futuro

C’è ancora chi segue i blog? C’è ancora chi segue Cogito et Volo? Sì, c’è. Perché gli assetati non sono mai venuti meno, perché non si è mai sopito il desiderio – forse romantico, forse cavalleresco – di cambiare il mondo. Diciamocelo, anche con un pizzico di orgoglio e vanità: siete quasi 20 mila al mese a seguirci. In questi anni ci avete amato, criticato, magari avete scritto per noi. Ma non ci avete mai lasciati, non avete mai rinunciato al vostro “caffè degli illuministi”: grazie, per il vostro affetto e la vostra fiducia. Oggi festeggiamo un nuovo inizio, speriamo possa entusiasmarvi quanto entusiasma noi. Benvenuti nel nuovo Cogito et Volo.

Un nuovo sito, una nuova casa

La squadra non è cambiata, anche se sono passati due anni e mezzo da quando – il 2 maggio 2017 – Cogito et Volo (ri)nasceva per la prima volta. Siamo gli stessi giovani universitari innamorati del presente, non diversi, ma cresciuti. Ora più che mai, valgono le parole che avevamo scelto per presentarci.

Vogliamo essere dei giovani protagonisti e non sederci in un angolo, demoralizzati come tanti nostri coetanei. Vogliamo donare speranza a chi ci legge, vogliamo guardare il mondo e l’attualità senza paura, vogliamo dare spazio alla nostra curiosità, esplorare, sperimentare, provare!

Cosa cambia dunque rispetto al passato? La veste grafica è stata totalmente rinnovata e resa più essenziale e seria. L’obiettivo è duplice: curare la qualità degli articoli e migliorare l’esperienza di lettura, rendendo più rapido il caricamento delle pagine ed eliminando quella sovrabbondanza di link, immagini e contenuti che rischiava di distrarre l’utente. Anche le sezioni sono cambiate: Cultura e libri si è fusa con Lifestyle, mentre Teatro si è sommato a Cinema e serie tv. Non troverete più un’area dedicata alla interviste: continueranno ad esserci, ma saranno inserite nelle singole sezioni tematiche. Da marzo partirà ufficialmente una nuova sezione, che abbiamo atteso e sognato tanto: Scienza. Non troverete tutti gli articoli pubblicati negli anni passati: siamo proiettati al futuro e per rendere il sito più leggero abbiamo deciso di mantenerne soltanto alcuni, i più significativi e rappresentativi. Ma non temete, tutti gli articoli pubblicati dal 2011 saranno sempre disponibili nella sezione Archivio. Terminati i lavori di aggiornamento, da domani il sito riprenderà la solita routine: a gennaio parleremo di Google Stadia, Piccole donne, mutui, democrazia, trash e sesso ottocentesco, tra le altre cose. Insomma, è iniziato l’anno di Cogito et Volo. Buon 2020!

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Cogitoetvolo è un sito rivolto a chi non accetta luoghi comuni, vuole pensare con la propria testa e soprattutto essere protagonista del presente.

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