29 giugno
Non sarà mai l’ultimo saluto
E sai che piangerai
Con un nodo in gola
E le labbra serrate
Sai che vedrai i singhiozzi
Impigliarsi tra i gigli
Sai che il legno chiaro
Porterà via il sole
E non ti basteranno le parole
Per comunicare il tuo dolore
Dovrai guardare gli altri
Con l’oceano in viso
Anche se vorrai
Ricordare il suo sorriso
Dovrai pensare tu
A chi è rimasto indietro
E ad ogni cosa bella
Che lei ci ha lasciato
Dona prati di rugiada
Cresce dentro quel profumo
Resta forte intorno a noi
Ci accompagna nella vita
Un tocco lieve,
Una ferita
Ti sogniamo ancora qui
Anche se sei partita
Per l’ultimo viaggio,
Per l’ultima salita
Risplendi come un astro
Per entrambi gli emisferi
Perché la luce che hai
– anche al presente –
Non la dimentica neppure l’aurora
La ricorda lo scoiattolo al parco
La ricorda il germano reale
La ricorda una foglia accudita
La ricorda il riflesso allo specchio,
La ricorda il riquadro di stoffa
Che stringo piano fra le mie dita
Ogni parcella dell’Universo
Credo non possa dimenticare
La sconfinata tua gentilezza
E questo schiaffo che è ora il ricordo
Pian piano diventa carezza
Accompagna, gentile, al futuro
L’anima che sente nel cuore
La tua delicata purezza
E cerca, bambina, sperduta,
Di imitarla anche solo un poco.
La tua, di anima, nonna
Era però troppo buona
Perché persino un angelo
La potesse eguagliare:
Ti hanno chiamato lassù
Per lasciarsela insegnare.
Spettacolare e commovente. Molto bella.