Appunti sul mondo musulmano – I

Avevamo già avuto modo di avvicinarci ad aree spesso non calcolate o, comunque, trascurate durante il nostro percorso scolastico. In quell’occasione avevamo dato degli “assaggi” di due culture diverse ma ugualmente affascinanti e ricche di storia che si tendono a ignorare o a manipolare a proprio piacimento. Mi riferisco alla cultura cinese e a quella islamica. Aree culturali con cui l’Occidente dialoga ormai da secoli e con cui oggi deve fare i conti quasi quotidianamente.

Al tempo stesso la scuola, il luogo deputato a fornirci gli strumenti per tentare di comprendere il mondo in cui viviamo, continua a rimanere ancorata a impostazioni che non tengono conto dei mutamenti che ha subito il globo terrestre negli ultimi decenni. Il centro del mondo non è più l’Europa, i primi scricchiolii iniziarono a manifestarsi già dopo la fine della prima guerra mondiale, ma è con la comparsa di nuove potenze come la Cina e l’India (e non solo) che il vecchio continente ha perduto quella centralità durata per millenni.

L’intento, quindi, di questi articoli appositamente intitolati Appunti sul mondo musulmano è di fornire pillole di storia e cultura che permettano al lettore di decifrare una realtà spesso banalizzata nei talk shok televisivi. In questi spazi, infatti, il mondo musulmano viene presentato in maniera distorta o parziale. Basti un esempio fra tutti: l’uguaglianza secondo il quale tutti i terroristi siano islamici. A cui non di rado seguono ulteriori pensieri che voglio definire quantomeno imprecisi: che l’Islam sia una religione che propaga unicamente la violenza e che dalle terre governate da musulmani non sia mai stato prodotto alcunché di meritevole da essere studiato, indagato e conosciuto. La storia, al contrario, ci presenta un quadro molto più complesso.

La Cupola della Roccia si trova a Gerusalemme ed è una delle prime opere architettoniche dei musulmani. Fu costruita alla fine del VII secolo sotto il califfato umayyade.
– Foto presa da pexels.com

Chi fu Muhammad? Difficoltà storiche

Partiamo dalle basi. Ovvero da Muhammad(1), che viene considerato dalla tradizione islamica l’ultimo dei profeti ed è ritenuto il messaggero di Dio (in arabo rasul Allah). Ciò che sappiamo di lui ci giunge da opere scritte in un momento posteriore, circa un secolo o mezzo dopo, ed è innegabile pensare che durante questo lasso di tempo qualche elemento della sua vita si sia perso o sia stato rivisto a seconda di come gli autori volevano presentare Muhammad. Ciò non significa che autori come Al-Tabari non possano essere presi in considerazione, ma certamente bisognerà maneggiare con cura il materiale a disposizione, senza prendere per oro colato quanto si legge. La bellezza del confronto con questo tipo di fonti può essere a buon diritto questo: essere sempre critici con quanto scritto e porsi interrogativi quali “perché viene detto tale cosa?” oppure “di quali istanze si fa portatore l’autore?”. Ed essendoci poca certezza, è indubbio che la mente può fantasticare mille scenari, salvo poi dover far ritorno a terra. Ma fantasticare è un ottimo esercizio per rimanere attivi mentalmente.

Tornando alle fonti, lo stesso Qur’an può essere un utile strumento per indagare se non la figura di Muhammad, quantomeno la comunità con cui egli si relazionava. Sebbene di lui venga detto molto poco, Muhammad è però presentato sia come messaggero di Dio ma anche come figura mediatrice all’interno di quella che viene definita comunità dei Credenti. E questo è un aspetto fondamentale da tenere a mente: sebbene la tradizione ci dica che la formazione dell’Islam fosse già compiuta alla morte di Muhammad, è difficile crederlo basandosi sul materiale a nostra disposizione. Ma anche leggendo lo stesso Qur’an, dove i musulmani vengono più spesso definiti come credenti.

La moschea del Profeta a Medina. Della moschea/casa di Muhammad non ci rimane nulla.
– Foto presa da pexels.com

A dare conferma del suo ruolo di arbitro è un documento interessante, su cui gli storici hanno dibattuto in merito alla sua storicità: la Costituzione di Medina. Anche questa fu redatta successivamente e abbiamo a nostra disposizione due versioni (una di Ibn Ishaq/Ibn Hisham e l’altra di Abu Ubayad). Sebbene fortemente dibattuta, è possibile affermare che uno strato molto arcaico sia presente nel testo, detto in altre parole, che alcuni elementi presenti fossero del periodo in cui venne stipulato questa sorta di accordo.

La Costituzione di Medina ci permette di capire che cosa fosse questa comunità, quali fossero gli obblighi e chi ne facesse parte. Ed è proprio in questo documento che è presente un elemento che potrebbe meravigliare il lettore: alcune tribù di ebrei venivano considerate parte di questa realtà sociale. Non compariva alcuna richiesta di conversione da parte del Profeta. Del resto, stando alla tradizione, almeno in un primo momento la qibla (ovvero la direzione verso cui bisogna rivolgersi durante la preghiera rituale) era Gerusalemme e solo in un secondo momento verrà stabilita La Mecca, definitivamente.

Quali opere su Muhammad?

Come si è detto quanto sappiamo di Muhammad ci deriva da opere posteriori, frutto di una ricerca condotta basandosi sugli hadith (detti del Profeta) tramite la comprensione dell‘isnad, ovvero le catene di trasmissione che doveva necessariamente partire da Muhammad.

Le opere sulla sua vita vengono definite sira (sirah rasul Allah), ovvero le varie biografie su questa figura dall’importanza politica e religiosa. La più conosciuta è sicuramente quella di al-Tabari, vissuto però nel IX secolo e che riprende materiale già presente in circolazione in forma scritta e che, come sempre. Altri autori meritevoli di essere citati sono al-Zuhri (nato circa 60 anni dopo la Hijra, ovvero l’emigrazione da La Mecca a Medina, all’epoca chiamata Yathrib, avvenuta nel 622 e su cui ritorneremo in futuro), che riprende il materiale del maestro al-Zubayr, nipote di A’isha (una delle mogli del Profeta, che giocò un importante ruolo nella cosiddetta “battaglia del Cammello”, oltre a essere una donna di riferimento per le teologhe islamiste), e Ibn Ishaq che ci giunge tramite il lavoro di Ibn Hisham, il quale avverte di avere modificato il testo al fine di togliere quanto di sconveniente fosse presente su Muhammad. È possibile, dunque, sospettare che un lavoro simile possa essere stato condotto anche da altri autori o dagli stessi trasmettitori. Ma forse voler tentare di ricostruire la persona del Profeta in maniera precisa potrebbe risultare un lavoro vano, più stimolante potrebbe essere cercare di farsi un’idea più precisa di come fosse composta la prima comunità di credenti. E di questo cercherò di trattare nel prossimo articolo, non senza aver fornito una biografia di massima di Muhammad.

Il Qur’an è il libro sacro per i musulmani.
– Foto presa da pexels.com

Consigli di lettura

Per un approccio alla storia dei popoli arabi è sicuramente valido il testo dello storico libanese Albert Hourani: Storia dei popoli arabi. Da Maometto ai giorni nostri. Per un approfondimento in merito alla prima comunità dei Credenti e delle prime conquiste islamiche è utile il testo di Fred Donner: Maometto e le origini dell’Islam.

(1) Ho preferito riportare usare la traslitterazione di Muhammad (Maometto) e del Qur’an (Corano).

Nato a Trieste l'8 settembre 1995. Innamorato della poesia, affascinato dal nuovo. La curiosità lo ha spinto verso il mondo del giornalismo, il sogno nel cassetto: diventare un freelance alla ricerca di storie in giro per il mondo. Nel 2017 ha partecipato all'AKLF (Apeejay Kolkata Literary Festival) a Calcutta e al WNSFest (Word N Sound Festival) a Johannesburg.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.