Chissà cosa c’è oltre

È difficile apprezzare il presente, quando si lancia lo sguardo costantemente al di là

Avere tre anni e volerne sei
per imparare a scrivere a leggere il mondo
senza interpreti

Avere sei anni e volerne dieci
perché quelli di quinta diranno addio alla maestra
verranno come partoriti da quest’utero quinquennale
e chissà cosa c’è oltre
chissà cosa c’è fuori

Avere dieci anni e volerne quindici
così sei grande, sei al liceo
impari a sbattere porte, a indossare le cuffie
a farti mimetico al sentimento dell’epoca

Avere quindici anni e volerne venti
perché il liceo, andiamo, è una bambinata
i ventenni invece sono energia pura
hanno nuove mete raggiunta la meta

Avere vent’anni e volerne trenta
per avere le chiavi di un’altra casa
e col dovere comprarsi i diritti
le cose mai avute in vent’anni di vita

Avere una vita e volere altra vita
perché la passata è gettata alle spalle
con l’ingenua incoscienza del bouquet
per portare fortuna a chi è indietro
e l’esoscheletro del nostro oggi sprecato
sarà, sempre in cerchio, l’invidia di qualcuno.

Avere altra vita e sprecarne ancora
perché la storia è cinica
e ti ripete
che questa curiosità nelle tue vene
è solo ossigeno per i polmoni
e tu lì col naso alla finestra
Chissà cosa c’è oltre
Chissà cosa c’è fuori

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Su di me: il cielo stellato

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