Cosa abbiamo visto nel 2022

Ecco una classifica dei migliori film e serie tv che abbiamo visto nel 2022

Siamo agli sgoccioli anche di questo 2022. E come ogni dicembre è tempo di tirare un po’ le somme di quest’annata cinematografica. Purtroppo, non ho visto tutti i film e le serie che avrei voluto vedere: alcuni li recupererò durante le vacanze (Avatar – La via dell’accqua in primis); altri, forse, un giorno. Altri, probabilmente, mai.

Se siete in cerca di qualcosa da vedere durante le feste. Se la vostra lista è troppo lunga e non sapete più decidere cosa guardare. Se non vi fidate più dell’amicə che «no, ma ti assicuro che xxxx è la serie più bella che vedrai nella tua vita!». Siete nel posto giusto.

Cominciamo.

#8. Siccità (Paolo Virzì)

Silvio Orlando nei panni di Antonio

Siccità, uscito nelle sale a settembre, dopo essere stato presentato in concorso al Festival del Cinema di Venezia, non è il miglior film di Virzì. Va detto. Però la sua feroce visione di una Roma prosciugata a causa di una siccità, in un presente fittizio ma non troppo, merita un’occhiata.

Merita perché con quella sua solita irriverenza, con i suoi tratti surreali, comici e tragici al tempo stesso, Virzì racconta una città sofferente, in cui caldo, sete, fame e scarafaggi si diffondono con la pervasività di un morbo. È un film che gronda rabbia e frustrazione, dove buoni e cattivi si mescolano e si confondono. Un film che sembra dipingere uno scenario raccapricciante e apocalittico, ma terribilmente familiare.

#7. Workin’ Moms (Catherine Reitman)

Catherine Reitman è l’attrice protagonista, ideatrice e regista della serie Workin’ Moms

È da poco uscita la sesta stagione di Workin’ Moms: una delle piccole perle di Netflix, consigliata soprattutto a chi ha voglia di farsi quattro risate. Workin’ Moms gode della brevità e leggerezza delle sitcom ma tocca, tuttavia, tematiche complesse e profonde. Racconta la storia di Kate Foster, PR in carriera e madre di due figli, alle prese con le difficoltà di essere donna e madre in un mondo lavorativo sempre pronto a farti fuori e colpevolizzarti per il tuo essere donna e madre. Con lei, una serie di amiche dalle storie simili.

Workin’ Moms, ideata, interpretata e diretta dalla geniale Catherine Reitman, è una serie che parla dell’essere donna del mondo di oggi, con tutta la complessità che ne deriva. Si parla di tutto: di famiglia, amore, soldi, sesso, aborto, procreazione, ciclo mestruale, tiralatte, pannolini, business plan. Una serie per chi ha voglia di fare i conti con sé stessə.

#6. Boris (Mattia Torre, Luca Vendruscolo, Giacomo Ciarrapico)

La locandina della quarta stagione di Boris, disponibile su Disney+

Tra polemiche e conferme è uscita quest’anno la quarta stagione di Boris, tanto voluta quanto temuta dai fan di più vecchia data. Dopo tre stagioni (uscite tra il 2007 e il 2010) e un film (2011) Boris è tornata, come un vero e proprio revival: abbiamo trovato gli stessi personaggi, gli stessi tormentoni, gli stessi elementi che avevano reso Boris la serie cult che merita di essere.

Anche un po’ troppo. Non era necessario recuperare ogni gag, ogni battuta celebre, ogni dinamica. Ma insomma: riso abbiamo riso, divertiti ci siamo divertiti. Abbiamo visto il mitico Pietro Sermonti nei panni di un indimenticabile Gesù, Biascica alle prese con il linguaggio inclusivo, Duccio glorificato per la sua fotografia smarmellata. Siamo contenti anche così.

#5. Esterno notte (Marco Bellocchio)

Fabrizio Gifuni nei panni di Aldo Moro in Esterno notte

Di questa serie abbiamo già parlato più approfonditamente qui, ma si conferma, come sostenevo allora, uno dei prodotti cinematografici più interessanti dell’anno. Esterno notte è una miniserie in co-produzione Rai, uscita prima al cinema e poi in tv, e ora disponibile su Rai Replay e Netflix.

Marco Bellocchio fa raccontare gli avvenimenti del rapimento Moro ai protagonisti di uno dei fatti più turbolenti della Prima Repubblica: Aldo Moro, Francesco Cossiga, papa Paolo VI, Adriana Fernanda (ex brigatista), Eleonora Moro e un’ultima puntata corale sulla chiusura della vicenda. Esterno notte è una serie potente, evocativa e fedele alla storia. Ma soprattutto è una serie in grado di parlare tanto a chi ha visto il rapimento al tg, nel 1978, tanto ai giovani di oggi.

#4. Belfast (Kenneth Branagh)

Jude Hill nei panni di Buddy

Protagonista della scorsa stagione degli Oscar, Belfast è uno dei film più poetici ed emozionanti usciti in Italia nel 2022. Tanto da aggiudicarsi il premio dell’Academy per la miglior sceneggiatura originale. Belfast è un film semi-autobiografico, scritto e diretto da Kenneth Branagh. Il regista racconta la sua giovinezza in un quartiere popolare di Belfast, nell’Irlanda del Nord, nel 1969. A fare da sfondo alle vicende famigliari c’è il conflitto nordirlandese tra i lealisti protestanti e i cattolici.

Il protagonista è Buddy, un ragazzino di circa dieci anni. E proprio questo rende Belfast un film ben riuscito: il fatto che tutto sia raccontato dagli occhi di un bambino, con tutta la loro leggerezza, spontaneità e semplicità. Un film genuino ed emozionante, la storia di una famiglia piena di problemi in una città che fa fatica ad accoglierli. Un film dove a far da padrone è l’immagine e non la parola.

#3. The Bear (Christopher Storer)

Jeremy Allen White è Carmen Berzatto in The Bear

«Non capita spessissimo, ma ogni tanto sì: arriva, apparentemente dal nulla, una nuova serie tv che sembra mettere tutti d’accordo. La critica la ricopre di elogi, gli amici se la consigliano via passaparola, le testate più o meno specializzate ci scrivono sopra articoli d’approfondimento. Quest’anno quella serie è The Bear». Così ne parlano i tipi di Radio Popolare. E hanno ragione.

The Bear si è fatta subito notare per la sua originalità: è la storia di Carmy, uno chef di altissimo livello, che dopo il suicidio del fratello torna a Chicago a lavorare nella paninoteca di famiglia. Tra tragedie familiari ed esistenziali, e il mondo dell’alta cucina -sempre più sotto i riflettori grazie ai tanti talent televisivi – The Bear è finalmente qualcosa di completamente nuovo. Drammatica, profonda e pronta a farvi venire l’acquolina in bocca: The Bear è la serie giusta se state cercando qualcosa che vi sorprenda.

#2. Better Call Saul (Vince Gilligan e Peter Gould)

Bob Odenkirk è Saul Goodman in Better call Saul

Dopo sette anni di onorato servizio anche Better call Saul giunge alla sua fine, con la sesta e ultima stagione. Jimmy McGill è ormai diventato il Saul Goodman che abbiamo conosciuto in Breaking Bad. È ormai approdato alla sua forma finale: quella di avvocato furbone, campione nell’aggirare le leggi e maestro degli inganni. Bob Odenkirk e Rea Seehorn, nei panni di Saul Goodman e Kim Wexler, ci regalano ancora una volta due personaggi incredibili, complessi, machiavellici, terribili e belli come pochi.

Ora la dico grossa: Better call Saul è stata in grado di superare la serie madre. Vince Gilligan e Peter Gould, menti geniali a cui saremo eternamente grati, hanno creato una storia ineccepibile. Hanno creato la serie perfetta. Un’indagine profonda sull’ambiguità del male, sulla meschinità del nostro mondo e sulla realizzazione di sé, costi quel che costi. Ci mancherà.

#1. Everything Everywhere All at once (Daniels)

Michelle Yeoh interpreta Evelyn Quan Wang in Everything Everywhere All at once

Decisamente il film più pazzo e brillante del 2022. I fratelli Daniel tornano alla regia dopo Swiss Army Man (2016) con un film surreale che porta all’ennesima potenza il concetto di multiverso. Evelyn Quan Wang e la sua famiglia hanno dei debiti e si recano all’agenzia delle entrate per tentare di salvare la loro lavanderia a gettoni. È qui che il marito Waymond, in preda a un cambio di personalità, mostra a Evelyn l’esistenza di un’infinità di mondi e tempi paralleli.

Descrivere questo film è difficilissimo: le immagini, le ambientazioni, i vestiti, i colori, cambiano continuamente. Ogni mondo apre a mille nuove possibilità e conoscenze. Sta ai nostri protagonisti capire come sfruttarle per salvare la loro famiglia dalla bancarotta. Everything Everywhere All at once trova il modo per parlare in maniera del tutto innovativa non soltanto del multiverso, ma anche della famiglia, dell’amore tra madre e figlia e della bellezza straordinaria dell’ordinario.

Foto di copertina di Samira Rahi su Unsplash
Tutte le altre foto sono tratte dai film e dalle serie in oggetto.

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Laureata in Scienze filosofiche e ora studentessa del Master Professione Editoria cartacea e digitale a Milano. Quando non leggo, scrivo. Quando non scrivo, guardo film. Quando non guardo film, parlo ai miei amici dei film che ho appena visto. Quando non faccio nessuna di queste cose di solito sto cercando di replicare qualche ricetta di Masterchef.

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