RUMORE BIANCO: i FRENÈSYA presentano il nuovo EP

Il rumore bianco è la massima sovrapposizione di frequenze, per i FRENÈSYA rappresenta l’estrema contaminazioni tra generi musicali che hanno scelto per comporre il loro primo EP. Siamo andati a intervistarli a Spaghetti Unplugged, dove hanno cantato i 3 nuovi brani in anteprima.

A Milano si corre sempre. E quando non puoi correre te ne stai in ansia. Per esempio adesso, domenica 7 maggio 2023, mi sono presentata puntuale come un orologio svizzero sulla banchina della metro, ma la metro non passa. Ogni minuto che avanza temo sia in atto un guasto catastrofico che mi farà arrivare in ritardo al mio appuntamento, alle 19, dall’altra parte della città, per questa intervista. Un rallentamento. Nessuno dei miei compagni di banchina lo sta gradendo. Poi la metro passa, salgo e rimpiango i 10 minuti irrimediabilmente persi ad attenderla. Dicono che siamo una città frenetica, a noi piace, ed è vero. Chissà cosa ne pensa di questo mood il duo artistico che sto andando a vedere, che viene da Roma e ha proprio scelto di chiamarsi FRENÈSYA, perché la frenesia è il filo rosso che li unisce.

L’evento al quale sto per incontrare Federico e Flavia (Fedrix&Flaw in una vita passata, ora solo FRENÈSYA) è Spaghetti Unplugged, una serata itinerante tra Roma e Milano che da 10 anni spaccati fa da culla della musica emergente e soprattutto dello scouting. Nel “menù della serata” i FRENÈSYA sono segnati fra gli EXTRA, subito dopo gli estratti a sorte dell’open mic e prima dei Big della tarda notte, sono qui per presentare in anteprima i 3 brani di RUMORE BIANCO, il loro nuovo EP di rinascita, in uscita il 19 maggio. Loro due, fratello e sorella, musicisti di formazione, cresciuti nella periferia romana, rinascono da un progetto musicale passato, Fedrix&Flaw, che li aveva portati fin sopra al palco di Sanremo Giovani nel 2018. Ora, sotto l’unico nome di FRENÈSYA, tornano in scena in un mondo post-pandemico, con dei brani introspettivi e uno sguardo fisso verso LE sonorità del momento: presto li sentiremo parlare di Drill e Hyperpop.

Frenèsya
I FRENÈSYA durante l’esibizione all’Apollo di Milano

Per fortuna la frenesia milanese non sembra avere ripercussioni nè sul mondo della musica nè su un team tutto romano: quando arrivo in ritardo, alle 19.30, stanno ancora serenamente facendo il soundcheck. L’ Apollo, con il suo arredamento, sembra un locale proibizionista degli anni ’20, dove invece di nascondere le bevute ti nascondono gli artisti e il palco. Varco delle altissime ante di laminato nero, ancora off limits per i comuni mortali, e li vedo intenti a provare, Flavia, con i suoi capelli corti viola, e Federico, seduto con gli occhiali da sole alla tastiera: dal vivo suono esattamente come su soundcloud. Appena finiscono ci spostiamo nel backstage, che in sostanza è una sala da pranzo retrò, con le luci soffuse e gialle. Pronti a chiacchierare di tutto, ci sediamo attorno a un tavolo rotondo, io, loro e i due manager. Metto il telefono per registrare al centro. Così disposti sembra l’inizio di una seduta spiritica. Schiaccio REC.

Ciao Ragazzi! Siamo qui per parlare di RUMORE BIANCO, che è il vostro nuovo EP in 3 tracce. Avete deciso di rinominarvi FRENÈSYA e nella prima traccia, INTRO, parlate della frenesia come motore della rinascita artistica che state vivendo. Ma che sensazione è per voi la frenesia?

RUMORE BIANCO è il nostro primo progetto insieme con un concept chiaro. Ci abbiamo lavorato nell’ultimo anno ed sarà solo la prima parte di un progetto più ampio. Nell’INTRO ci è sembrato giusto parlare del nostro nome. La frenesia può anche essere interpretata come qualcosa di negativo, ma è un fuoco che ti brucia dentro. Ti logora ma in senso positivo. Ti da la forza di trovare ispirazione, spunti, voglia di raggiungere qualcosa. Noi, che da quando siamo piccoli abbiamo sempre avuto dentro questo fuoco della musica, che ci ha legato, abbiamo capito che era una parola chiave.

A proposito di spunti creativi voi siete proprio due artisti per formazione: Flavia è laureata al DAMS e Federico al conservatorio. Come avviene fra due fratelli artisti il processo creativo? Chi scrive, chi fa la musica, su cosa discutete…?

Avviene in maniera molto naturale, stando a casa insieme e condividendo 24 ore su 24 tutto. Ci conosciamo troppo bene, abbiamo gli stessi gusti, il lavoro è tutto a quattro mani. Se ci viene in mente qualcosa ce la facciamo sentire a vicenda e poi elaboriamo. Per fortuna siamo molto complementari a livello musicale e di scrittura. Io (Flavia) lancio più spunti per la parte del testo e lui (Federico) per la parte armonica, dato che è laureato in piano jazz. Anche noi ci scontriamo, ma da dallo scontro può nascere qualcosa di migliore. Dalle nottate passate così in studio può nascere qualcosa di cui poi ci innamoriamo.

Il brano RUMORE BIANCO da il nome all’EP. In questa traccia si sente molto la fusione delle vostre voci insieme agli altri suoni della produzione, d’altra parte il rumore bianco è proprio la sovrapposizione massima di frequenze. Quali sono gli elementi che avete scelto per comporre il vostro rumore bianco?

Nel nostro progetto abbiamo messo di tutto, ma sempre rimanendo nell’ambito dell’Urban. Abbiamo spaziato tra hyperpop, drill, drumm & bass, elettronica e dance. È una contaminazione. Ci piace sperimentare vari generi, come se stessimo facendo delle piccole citazioni, che ci riportano poi al nostro genere.

E c’è un genere in cui vi identificate?

Senza entrare nello specifico ci rivediamo nel pop-elettronico o urban-pop. Ascoltiamo anche molta musica internazionale di questo tipo, quindi alla fine direi che le influenze sono quelle.

Avete citato la Drill tra le vostre influenze, che è un po’ il nuovo genere emergente. Quali nomi consigliereste ai nostri lettori per avvicinarsi alla Drill?

Central Cee è quello che l’ha lanciata. Noi lo ascoltiamo per prenderne spunto e poi adattare quello stile, rendendolo più pop. Poi c’è Pop Smoke che è un po’ più cattivo, tendente al vero e proprio rap.

FULMINI è il singolo estratto dal primo EP dei FRENÈSYA
FULMINI è il vostro singolo scelto dall’EP, già disponibile su tutte le piattaforme. Come mai avete scelto proprio lui?

FULMINI per noi è un pezzo molto forte a livello emotivo e musicalmente lo adoriamo. Ci mancava un singolo più malinconico e volevamo tornare così. Era pronto da un sacco di tempo. Poi era adatto alla stagione: la settimana d’uscita abbiamo fatto diluviare su Roma per tutta la settimana. Ora che esce RUMORE BIANCO speriamo che porti delle schiarite!

Per il singolo RUMORE BIANCO ci sarà anche un video con un’ambientazione molto naturalistica. Come avete scelto la location?

L’abbiamo girato alla Caldara di Manziana. È una solfatara naturale con i geyser di zolfo che ribollono nella terra. È stata un esperienza allucinante, con una mattina di riprese impegnativa. Il risultato alla fine ci è sembrato molto figo. Con tutto quel bianco intorno lo scenario rendeva proprio l’idea della canzone. Volevamo dare quella sensazione di desolazione, di vuoto.

Avete subito qualche attentato dai geyser?

Quello no, ma stavamo per essere risucchiati da un denso strato di melma. Molto divertente!

rumore bianco frenèsya
La copertina dell’EP RUMORE BIANCO
Stasera vi esibirete live qui a Spaghetti. Voi avete già fatto dei palchi importanti legati alla partecipazione a Sanremo Giovani. E’ ancora importante il momento del live per chi fa musica oggi nel mondo dello streaming?

Noi veniamo proprio dalla dimensione del live. Abbiamo calcato dai palchi più piccoli, per strada, nei festival, nei locali e poi dopo Sanremo abbiamo continuato. È sempre stato fondamentale per noi. È dove si misura un’artista e la sua identità, dove fa emergere il suo carattere. Farlo emergere dalle canzoni registrate è comunque importante, ed è qualcosa che ci è mancato in passato, però poi il live, sia per lo spettatore che per l’artista sul palco, è qualcosa di unico. È la relazione col pubblico, ti emozioni, ti metti alla prova. Un po’ si era persa questa dimensione nel periodo da cui siamo usciti. Ci sono tanti artisti che hanno rilasciato musica in quel periodo e magari la dimensione live non l’hanno mai vissuta. Sicuramente per loro è importante confrontarsi per le prime volte con il pubblico.

RUMORE BIANCO ci avete accennato essere solo la prima parte. Se ci sarà una seconda si può dire di che colore è?

Giocheremo molto sul contrasto, quindi aspettatevi qualcosa di scuro, ma anche di più dance ed estivo. Sicuramente saremo fuori entro giugno.

Prima di salutarci e lasciarvi concentrare per il palco, avete altro da dire ai nostri lettori?

RUMORE BIANCO esce su tutte le piattaforme il 19 maggio.

Il 3 giugno ci troverete a Marina di Camerota in apertura del tour estivo di Geolier


LEGGI ANCHE: TUASORELLAMINORE, nella playlist degli indefiniti

avatar

Studentessa di Giurisprudenza che mangia Pop Culture a colazione e ve la racconta nel tempo libero. Trovo sempre il pelo nell'uovo ma non per questo disprezzo la frittata. Metà ironica, metà malinconica. Da grande voglio fare la Mara Maionchi. (@jadesjumbo)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.