Speciale ESC 2021: una panoramica

Una breve e concisa introduzione, non priva dei nostri pronostici, sul Festival canoro europeo.

In occasione della ripresa dell’Eurovision Song Contest come evento live a Rotterdam, la redazione di Cogito et Volo ha deciso di dedicarvi un breve speciale composto da articoli e contenuti social su Instagram e Facebook. Nei giorni del festival rimarremo aggiornati sulle performance in gara, senza dimenticarci di passare dal viale dei ricordi, per poi concludere con un commento finale dopo la serata conclusiva, il 22 maggio.

Eurovision Song Contest 2021: fischio d’inizio e palla al centro a Rotterdam, per una competizione canora che, ad ogni edizione, riserva sorprendenti esibizioni. Alla conduzione troveremo la Youtuber Nikkie de Jager, in arte NikkieTutorials, icona LGBTQ+ e talentuosa make-up artist, nota in tutto il mondo per l’estrema facilità con cui è grado di realizzare spettacolari trucchi scenici. Ospite d’onore della finale sarà Afrojack, produttore discografico e remixer olandese originario del Surinami, nonché marito della diva de’ noantri Elettra Lamborghini.

il DJ Afrojack e la neo-sposina Elettra Lamborghini


Sono 39 i Paesi partecipanti: la Bielorussia è stata squalificata a causa reiterata della violazione del regolamento dell’ ESC – che vieta di portare sul palco contenuti prettamente politici – mentre l’Armenia ha deciso di annunciare il ritiro del proprio team, a causa della crisi di governo legata alle guerre nell’Artsakh.

Montaigne rappresenterà l’Australia con la sua Technicolour, da remoto, non potendo partecipare in presenza a causa dell’adozione da parte del governo australiano di misure restrittive per gli spostamenti verso l’estero. I rehearsals della cantante sono comunque stati realizzati in un palco che ricorda in tutto e per tutto quello olandese e, nonostante l’iniziale amarezza manifestata dalla performer, il pubblico ha risposto con entusiasmo al live-on tape a distanza.

Grandi favoriti della 65ª edizione del Festival sono la Francia, Malta e, a sorpresa, l’Italia

Grazie al ritmo travolgente di Zitti e buoni, al carisma innegabile del leader, Damiano David, e all’alchimia indiscussa dei membri della rock band classificatasi seconda a X-Factor 2017 – Victoria De Angelis, Thomas Raggi e Ethan Torchio – i Måneskin hanno ottenuto dei consensi che potrebbero farci ben sperare in una tanto attesa vittoria. Dopo il discusso secondo posto di Mahmood con Soldi, nel 2019, che ha conquistato il podio grazie al televoto del pubblico, diametralmente opposto allo scarso punteggio ottenuto dalle giurie nazionali, e dopo l’emozionante esibizione non competitiva di Diodato con Fai rumore, nel 2020, portare in gara una canzone tanto orecchiabile e catchy quanto energica non può che essere la scelta giusta.

I Maneskin annunciati come partecipanti italiani dall’account ufficiale dell’Eurovision Song Contest

Se il video ufficiale non aveva colpito il pubblico europeo, non possiamo dire lo stesso per quanto riguarda primi e secondi rehearsals: i giovani talenti hippie-chic romani hanno ancora una volta dimostrato, dopo il successo al Festival di Sanremo, di non avere eguali nella tenuta del palcoscenico, nemmeno oltreconfine. La voce graffiante di Damiano David non presenta differenze nel live show rispetto alla registrazione in studio e, anzi, assume sfumature più decise, mantenendo una precisione da fuoriclasse.

Breve sneak peak delle prove dei Maneskin sul palco olandese dell’Eurovision

La nazione che sembra apprezzare maggiormente i Måneskin è la Danimarca: la bassista è infatti per metà danese, da parte di madre, ed il nome stesso della band – letteralmente “chiaro di luna” – deriva proprio dal danese. Dando un’occhiata alla sezione commenti dei rehearsals, però, possiamo facilmente notare come, dai fan dell’ESC provenienti da ogni nazione partecipante, fiocchino commenti positivi carichi di entusiasmo.

La partita è ancora aperta: nessun vincitore preannunciato, tanti masterpieces

La strada verso il podio sarà, come era prevedibile, ricca di insidie anche in questa edizione: i Måneskin dovranno giocarsi il favore dei rebellion rockers europei con Dark Side dei finlandesi Blind Channel. Un po’ Limp Bizkit, un po’ Son of Dork, questa esuberante band nordica presenta un sound nu-metal non troppo innovativo ma impattante, che emerge in mezzo a tanti, troppi, brani pop commerciali che si ricordano subito ma si dimenticano altrettanto in fretta.

Video ufficiale della canzone gareggiante per la Finlandia, Dark Side dei Blind Channel

Altra temibile avversaria sarà Destiny, pronta a rappresentare Malta con il già tormentone Je Me Casse. La vincitrice del Junior Eurovision Song Contest 2015 vanta una potenza vocale fuori dal comune, racchiusa in un inno alla self-confidence che non può non richiamare alla mente la popstar e attrice statunitense Lizzo. Se nei primi sondaggi l’effervescente diciottenne sembrava la futura vincitrice assoluta, ad oggi l’esito della finale sembra molto meno scontato: la coreografia nei primi rehearsals la penalizza non poco ed è, per un occhio ben allenato all’estrosità degli organizzatori di ESC, una copia mal riuscita dello show confezionato per She got me dello svizzero Luca Hänni nel 2019.

La Francia, come di consueto, porta in gara una chanson semplice, elegante e raffinata: Barbara Pravi adotta una formula che, seppur fin troppo cauta, non stanca mai. Classe 1993, la rappresentante parigina è a sua volta reduce da una vittoria come autrice nello scorso Junior Eurovision Song Contest. Un significato profondo, quello della piena accettazione di se stessi in ogni sfaccettatura, associato ad una voce che penetra nell’anima dal primo ascolto: la Francia ha buone possibilità di conquistare il primo posto sul podio, nonostante rimanga ancorata al suo porto sicuro.

Da non sottovalutare affatto, anche se non inserita nella Top 3 dai Bookmakers, Last dance di Stefania, scelta dalla Grecia per portare in scena una commistione di nostalgiche melodie anni ’80. Una ventata di freschezza e un alone di epicità a fare da sfondo ad una cantante che ha tutte le carte in regola per lasciare il pubblico senza fiato. Il videoclip, ambientato in un’Atene astrattamente classica, si contrappone ad una scelta coreografica moderna e incisiva che le è valso l’appellativo di mythology queen. Sarebbe incredibile non vederla in Top 5.

Quanto detto per Stefania vale anche per Eden Alene, rappresentante di Israele con Set me free. Siamo tutti a conoscenza, purtroppo, dell’attuale situazione di instabilità politica in Israele e sappiamo bene quanto ciò potrà influire sull’assegnazione dei punti da parte delle giurie nazionali dell’ESC. Non ha speranze di vittoria, ma la sua esibizione lascerà comunque il segno: gli acuti della ventunenne di Gerusalemme sono incredibili, si muove con una facilità pazzesca ed ha la grinta di un leone.

Infine, vi invito caldamente a soffermarvi su SHUM della band electro-folk ucraina Go_A. Non è la preferita dei Bookmakers e nemmeno del vasto pubblico ma, se ascoltata con un buon paio di cuffie a volume non moderato, può regalarvi una carica inaspettata. Dedicato alle divinità della foresta, è un brano originale ed antropologicamente interessante, legato ai rituali primaverili propri del folklore ucraino. Merita la Top 5, se non di più.

E per concludere…

Trovate in allegato una breve carrellata dei brani in gara offertaci dal canale ufficiale ESC: lasciamo a voi il giudizio finale!

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Una volta mi piaceva pensare a sei cose impossibili prima di fare colazione, adesso prima prendo un caffè. Con tanto zucchero.

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