Gojira: Quando l’ecologia ti urla nelle orecchie

In attesa del nuovo album, scopriamo la storia della band metal più conosciuta di Francia, Gojira.

I Gojira sono una band technical death metal francese, nata a Bayonne, dalla volontà dei fratelli Joe and Mario Duplantier, a cui si aggiungono Christian Andreu e Jean-Michel Labadie. Inizialmente scelgono il nome Godzilla, che manterranno fino al 2001, quando dovranno optare per il nome giapponese dello stesso mostro cinematografico per motivi di copyright.

Da sinistra a destra: Joe, Christian, Mario, Jean-Michel

Dopo qualche demo registrato in casa, il loro nome si fa conoscere all’interno della scena underground francese: questo li porta prima ad andare in tour con alcuni dei nomi più famosi del genere a cui appartengono e successivamente a registrare il loro album di debutto. Terra Incognita esce nel 2001 grazie all’etichetta discografica fondata dalla band stessa, la quale, attraverso una campagna di auto-promozione importante, comincia a farsi conoscere in tutta la Francia. L’album trae ispirazione da un’esperienza particolare, vissuta dal cantante Joe Duplantier insieme alla fidanzata: i due hanno vissuto per due anni in una capanna, costruita dallo stesso Duplantier, senza elettricità e senza alcun reddito che li sostenesse. Altro elemento importante è la copertina che sempre il cantante definisce una sintesi di tutto l’album, «cioè una riflessione, quindi un’esplorazione dell’anima, che rimane una terra sconosciuta

Copertina di From Mars to Sirius (2005)

La storia si ripete nel 2003 con il secondo lavoro della band, The Link, in cui i quattro musicisti di Bayonne propongono un suono che essi stessi definiscono crudo e onesto. La loro attività live di alta qualità li aiuta a far crescere una base di fan sempre più affiatata e, finalmente, nel 2005 esce l’album che li fa approdare alla notorietà. From Mars to Sirius è un concept album che tratta temi vasti come la vita, la morte e la rinascita, ma con la novità di tematiche ecologiche quali il cambiamento climatico e l’impatto dello stile di vita umano sulla vita marina. Anche in questo caso la copertina ha un significato legato al tema dell’album: la balena rappresenta l’umanità che passa da un’energia prettamente maschile e distruttiva (From Mars…) a un’energia basata sulle emozioni e sulla femminilità (…to Sirius). In questo senso si muove anche il titolo dell’album, che è stato così spiegato da Joe Duplantier:

«In alcune culture, Marte simboleggia la guerra e Sirio la pace. […] È il viaggio di uno stato di guerra, […] che può essere una guerra dentro di noi, nella nostra carne, nella nostra mente, una guerra contro noi stessi.»

La balena della copertina verrà anche ripresa in una canzone dell’album, Flying Whales, in cui è anche possibile sentire il canto di una balena che si mescola alla musica. La voce potente del cantante descrive le visioni che ha avuto durante il suo viaggio astrale per raggiungere Sirio: una terra post-apocalittica che soffre delle conseguenze del riscaldamento globale. Per questo motivo il cantante cerca le balene, che possono aiutare l’umanità a riconnettersi con la natura, ma queste sono scappate dalla nave degli uomini che sta affondando, cioè la Terra.

Beneath the seas I searched / And had a different view / Of us on earth:

The sinking ship of men / But it’s beyond the stars

I found the place / Where they were / And they finally came to light

Testo tratto dal brano Flying Whales

La visione apocalittica della Terra viene ripresa nella canzone che chiude l’album, Global warming, che denuncia le condizioni in cui l’umanità sta lasciando il proprio pianeta:

Four hundred thousand years ago / They came from outer space and gave us life here

And we are just taking everything for granted

I don’t think we should do this now / And when I see the smoke around

I feel like I’m not from humankind down there

Testo di Global Warming

Il cantante è finalmente giunto alla fine del suo viaggio, su Sirio, dove ha scoperto che gli alieni di quel pianeta hanno creato la vita sulla Terra. Per questo motivo si oppone al modo in cui l’umanità dà tutto per scontato, cosa che lo fa sentire del tutto estraneo per il suo desiderio di salvare il pianeta, anziché distruggerlo. La canzone finisce con un mantra, ripetuto una dozzina di volte e che cerca di restaurare un po’ di fiducia nel futuro:

We will see our children growing

Frase conclusiva del brano Global Warming

Nel successivo album, The Way of All Flesh (2008), la band ha affrontato il tema del rapporto tra vita e morte, mentre L’Enfant Sauvage (2012) prende ispirazione dall’omonimo film di François Truffaut per trattare il tema della libertà e delle responsabilità che comporta. Nel 2016, invece, esce Magma che segna una svolta nella carriera dei Gojira, con canzoni meno estreme e più ariose: Joe Duplantier smette di urlare com’è abitudine nel death metal e, per la prima volta, canta anche in francese. 

Il tema della ricerca di un altro pianeta per sfuggire alla distruzione di quello in cui viviamo è stato infine ripreso nel singolo Another World, uscito lo scorso 5 agosto 2020. Nel video, i quattro musicisti costruiscono un razzo che gli permetta di trovare una nuova casa, ma, una volta atterrati su quello che credono essere un nuovo pianeta, scoprono di essere tornati sulla Terra, ora invasa dalla natura.

Hope for the world but prepare for the worst / I’d rather find a way on my own

Another world, another place to be / Other world, a new place for me

Dal testo del singolo Another World

Questo singolo farà parte del settimo lavoro in studio della band, Fortitude, in uscita proprio oggi (30 aprile) e che è stato definito da Forbes come uno degli album metal più attesi dell’anno. Al suo interno sarà contenuta anche Amazonia, una canzone rilasciata a fine marzo nell’ambito di una raccolta fondi della durata di un mese per un ente di beneficenza brasiliano che si occupa dei diritti degli indigeni, a riprova dell’interesse della band per la salvaguardia del pianeta e di chi ci vive.

Video ufficiale del singolo Another World

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San Donà di Piave, anno '97. Nato a settembre, battezzato con la musica, svezzato con i libri e cresciuto con i film. Ho imparato a parlare attraverso una chitarra, a cantare con le poesie e a divertirmi con i racconti. Alla fine ho raccolto tutta la mia vita sotto il segno della filosofia e ora so dare fastidio con discorsi astrusi come questa biografia.

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