La Guerra delle Farfalle

la guerra delle farfalle

Un bestseller che intreccia la delicatezza dell’infanzia al crudo tumulto della Grande Guerra

Inoltrarsi nella lettura di The Skylarks’ War, titolo originale dell’opera di Hilary McKay, significa affezionarsi alla dolcezza della piccola Clarry, perdonando a Peter la sua rabbia e a Rupert l’impulsiva incoscienza: pagina dopo pagina, ci si sente coinvolti nel percorso di crescita dei protagonisti, quasi come se la Cornovaglia ospitasse anche il lettore nel suo incantevole mondo estivo.

Sino a che la guerra non irrompe nella narrazione, tracciandovi un solco di trincea sempre più profondo.

Eppure, nemmeno il primo conflitto mondiale è in grado di distruggere i sogni e l’ottimismo di Clarissa: tra il fronte occidentale e la sconsolata atmosfera domestica, il fuoco vivo del suo carattere brilla come un giovane sole, affezionato all’altruismo e alla cura del prossimo.

Un inno alla sensibilità

Le tematiche trattate all’interno della narrazione sono innumerevoli: alcune sono appena accennate, racchiuse nell’arco di pochi ma significativi dettagli, mentre altre accompagnano il dipanarsi dei capitoli dal 1902 al 1918, lungo tutto il corso della vicenda.

Una di queste costanti è il rapporto mancato fra il signor Penrose, padre di Clarry e Peter, e i due figli, già privati in tenera e tenerissima età della presenza materna. La fredda lontananza del genitore, tuttavia, fa emergere per contrasto l’affetto e la partecipazione umana di cui altre figure sono capaci, dalla signora Morgan, domestica che da ragazza avrebbe voluto diventare un fabbro, alla signora Vane, petulante vicina di casa e terribile lavoratrice a maglia, ma anche amica sincera disposta ad abbandonare i propri pregiudizi, seppur con il tempo.

La copertina dell’edizione originale (2018)

L’amore, in tutte le sue sfumature

Taciuto, nascosto o inaspettatamente ricambiato, l’amore fa la sua comparsa sin dalle primissime righe dell’incipit, dove prende la forma della soffusa empatia con cui la madre di Clarry sceglie il nome della piccola. Poco oltre, questo sentimento si riversa nello stupore vivace con cui i giovani Penrose sfogliano i libri di scuola, condividendo i compiti per casa nonostante i tre anni d’età che li separano, oltre al genere; agli inizi del Novecento, infatti, bambini e bambine sono ancora instradati lungo percorsi d’apprendimento diversi, che legano la povera Clarry ad una scuola in cui l’unico passatempo sembra essere il ricamo, finché, con qualche sotterfugio e il miglior consiglio di un’amica, la sua spiccata intelligenza potrà finalmente trovare un liceo in cui esprimersi.

La Guerra delle Farfalle - elementi nella narrazione

In foto, alcuni degli elementi che accompagnano la narrazione

All’amore per la cultura e il sapere è affiancato quello per la patria, che sboccia non solo nell’arruolamento e nella partenza per il fronte franco-belga, ma anche nel continuo e persistente desiderio di ciascun personaggio di rendersi utile agli altri in un frangente così tetro: così, Peter decide di diventare un medico e Vanessa, che non mira all’università, si unisce alla schiera delle infermiere dell’ospedale di Southampton, mentre Rupert e Simon prestano servizio militare.

Non manca, ovviamente, neppure l’amore inteso nel senso più classico della parola: l’amore coniugale tra Ulisse e la sua sposa, l’amore omosessuale, tristemente racchiuso nel “don’t ask, don’t tell” di un altro contesto geografico, l’amore erotico e passeggero di un dongiovanni che ha davvero nel cuore soltanto una persona, ma non è ancora pronto a realizzarlo. L’amore, insomma, che supera e unisce oltre le distanze, le difficoltà e le imposizioni sociali, manifestando la sua forza anche senza la menzione di un bacio o un amplesso, ma semplicemente nel suo esistere etereo, di puro moto del cuore.

Un invito alla lettura

La Guerra delle Farfalle è un libro a sé stante, benché i suoi protagonisti vengano ripresi nell’ancora non tradotto The Swallows’ Flight, che porterà avanti l’orologio narrativo fino al 1927, al 1931, su su fino al secondo conflitto mondiale, narrandolo attraverso quattro nuove voci.

Vincitore di numerosi premi letterari, il libro merita una speciale chiave d’oro del padiglione del cricket per il modo in cui riesce a farsi leggere d’un fiato, tra momenti di commozione e sorrisi d’innocenza, consegnando la profondità di una riflessione al lettore senza alcuna verbosità, racchiudendola spesso in un paio di parole inserite nel giusto contesto.

Consigliato ad un pubblico target di almeno 11 anni, il romanzo è una perla per qualsiasi età: per chiunque fosse interessato all’acquisto, questo è il link da seguire.

Immagine di copertina a cura dell’autrice

Nata a Conegliano Veneto, da quando ha imparato a tenere una penna in mano adora riempire ogni pagina bianca con l'inchiostro dei pensieri; si è laureata in Lettere Moderne all'Università di Udine, concludendo la carriera accademica laureandosi in Editoria e Giornalismo all'Università di Verona. Dedica il tempo libero alla scrittura e alla fotografia.

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