La pioggia non piange

pioggia

Le gocce di pioggia non son fatte a goccia.

O meglio, non hanno la classica forma con cui si immagina una goccia; la pioggia cade a stille di dimensione e velocità diversa. Certi temporali estivi si scatenano violentemente, con gocce grosse e pesanti, altre piogge cadono fitte con goccioline sottili, ma grossa o piccola che sia la goccia che cade dal cielo, nel cadere, assume una forma molto più simile ad una ciambella senza buco, ad una pagnotta, non certo alla classica forma stilizzata con cui si disegna una lacrima.

Incurante della definizione della sua forma, la pioggia cade da sempre nel mondo, da nuvole alte che volano e si stendono in cielo, riversando al suolo effimeri scrosci d’acqua.

La pioggia non è molto diversa dall’umanità, che da sempre, di generazione in generazione, popola la Terra di uomini tutti simili e contemporaneamente diversi, proprio come le gocce di cui è composto un temporale, che vivono una vita della durata di un momento.
Forse sembrano tutte uguali, le gocce, ma come gli uomini sono diverse l’una dall’altra, attraversano spazi diversi e cadono in punti distanti, nell’Oceano, sull’Himalaya. Portano con sé qualcosa di unico, che da fuori non si conosce, o si conosce talmente poco da non porvi attenzione e credere – a priori – che nulla sia se non banale.
Basta voler scoprire qualcosa di più, invece, per accorgersi che si sa poco di una persona e forse la si dà troppo per scontata, un po’ come si dà per scontato che le gocce di pioggia siano a forma di goccia.

Cadono sparse, le gocce di pioggia, tutte vicine fra loro, ma sembra che non si tocchino mai: cadono con una sequenza ritmica, come note di strumenti d’orchestra che suonano a contatto con il terreno.
Una melodia di gocce che danzano leggere nell’aria, scandita da un invisibile compositore che compone la sua armonia a ritmo di pioggia.
Sotto questa musica bagnata cammino da solo in giorni tristi, grigi come l’aria umida che si riversa sulle strade. La pioggia ha la capacità di confondere, di scolorire, di livellare ogni vivido e tagliente pensiero; se la lasci lavorare, annacqua anche quelli più densi, riempie i vuoti più profondi, batte su di te e ti raccoglie in un abbraccio bagnato di cui si perdono i confini.

Chissà se se ne accorge, la pioggia, che le sto piangendo dentro.

Invidio la pioggia, semplice e leggera, invidio le gocce che cadono su di lei, mentre cammina rapidamente verso chissà dove, vorrei essere la goccia che le cade sulle spalle e le sfiora la pelle, quella che si appoggia sui suoi capelli, ne sente l’odore, quella che le accarezza il viso e non vuole cadere al suolo.
Invece lo so già, sono la goccia caduta troppo tardi, cado dove lei è già passata e non ritornerà, nel cadere non stringo nulla a me, se non la consapevolezza che l’ho perduta e la certezza che non avrò altre occasioni per starle vicino.

Cado sulla testa di quel ragazzo che cammina da solo, che invidia la pioggia che lo sta bagnando, non usa l’ombrello per poter confondere le sue lacrime con le mie compagne.
Piena d’acqua cado sulla sua guancia e incontro una lacrima piena d’amore: mi racconta di quella ragazza passata da poco, di quanta luce portasse nel cuore di lui, di quante lacrime avesse già riversato dentro ai temporali. Mi chiedo come facesse una lacrima come lei a pesare di più di tutte le gocce di pioggia che stavano cadendo insieme a me in quel momento.
Abbraccio la lacrima mentre, insieme, cadiamo al suolo. Mi piace pensare di averle dato sollievo, annacquando un po’ del suo caldo dolore, mescolandomi a lei e morendo abbracciate senza fare rumore.

Le lacrime hanno la classica forma a goccia. Per come la vedo io, è sbagliato pensare che il cielo pianga quando piove; è più facile che, in quel caso, sia io a piangere, per nascondere una sofferenza al mondo e lasciare che la pioggia, gentile, la diluisca e se la porta via.

Immagine di copertina a cura di: Xheda

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Sono uno studente di Beni Culturali di Verona, mi piace viaggiare sia nella vita reale che attraverso i libri, sempre con la voglia di imparare qualcosa di nuovo. Cerco di esprimere come posso quello che penso e che sento attraverso la scrittura, a volte attraverso l'ironia.

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