LOL – qual è la chiave del suo successo?

La nuova mini serie comica di Amazon Prime Video che sta attirando l’attenzione del web

LOL: Lots Of Laughs. In una risata sono coinvolti dodici muscoli, anche di più, se aggiungiamo al conto gli altri muscoli facciali normalmente impiegati per le espressioni del volto più evidenti. Ora, immaginate di dover trattenere forzatamente tutto questo movimento muscolare per un totale di sei ore d’orologio, mentre qualche simpaticone accanto a voi tenta di farvi scoppiare a ridere dando sfogo alle sue abilità buffonesche d’improvvisazione e a scherzi premeditati e burle già note ai più.

Il tutto palesemente studiato ad hoc per far crollare i concorrenti, col fine di assegnare un premio in denaro al vincitore, il quale devolverà l’intera somma in beneficenza ad un ente di sua scelta. Una nobile causa, dunque, per scambi di battute volutamente popolari.

Un format nuovo ma non del tutto

Grazie alla partecipazione di dieci nomi d’eccellenza della comicità made in Italy, LOL – Chi ride è fuori, diretto da Fedez e Mara Maionchi (coppia già attivissima nelle dirette Twitch del canale del rapper) è diventato in pochissimo tempo un game show virale, i cui reposts hanno invaso Instagram e hanno sicuramente incuriosito anche chi non ha ancora visto il programma televisivo ideato da Amazon Prime Video.

Il format non è nuovo: forse è innovativo per l’Italia, mentre in Giappone Hitoshi Matsumoto Presents Documental ha già da tempo avuto il suo meritato successo basandosi sulla medesima challenge, propria più del trattenimento (della risata) che dell’intrattenimento.

Comicità senza target

Tralasciando in questa sede le polemiche sorte in seguito alla messa in onda di LOL, riguardanti perlopiù favoritismi, plagi di sketches e forzature, vorrei soffermarmi sul punto forte di una trasmissione che, c’è poco da dire, sta accumulando, con il passare dei giorni, un seguito non indifferente. Si tratta di uno dei pochi casi di intrattenimento tutto italiano in cui la comicità non ha un target generazionale.

Ed è così che trovi Elio e Lillo che trattengono a stento le risate dinanzi ad una goffa Chubby Bunny Challenge, mentre un’agguerrita Katia Follesa rispolvera dall’armadio dei dimenticabili ricordi la sensualità ostentata di un ballo da teenage dreamer attempata.

YouTube incontra la TV via cavo, e lo fa all’interno di un’arena di gioco dove lo spettatore è un consapevole privilegiato: può ridere di chi gli pare, senza subire sanzioni, in un processo quasi catartico. Un po’ come quando il professore a scuola deve scegliere chi interrogare, ma tu ti sei offerto la settimana prima e, dunque, sai benissimo che non farà mai il tuo nome. È per questo motivo che LOL funziona a meraviglia.

(Immagine di copertina tratta dal terzo episodio di LOL- Amazon Prime Video)

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Una volta mi piaceva pensare a sei cose impossibili prima di fare colazione, adesso prima prendo un caffè. Con tanto zucchero.

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