El Taxi di Pitbull: parafrasi irriverente di una canzone caliente

Non ascoltate mai chi vi dice che la poesia è morta. Consigliategli di imparare lo spagnolo, piuttosto. Un viaggio “en el Taxi” della musica Reggaeton, alla riscoperta dell’amor cortese.

Nota al testo. Per certi testi si potrebbero consumare intere tastiere. È inutile negare i limiti della nostra ricerca: El Taxi, del 2015, continua a sfidarci da ormai 8 anni con versi oscuri e ambivalenti. Riconosciamo di trovarci di fronte a uno dei più criptici poeti del secolo nostro, ermetico, talvolta persino ungarettiano e si sa, a volte, quando la grandezza è incommensurabile, è giusto deporre le armi. L’analisi non ha alcuna pretesa di essere esaustiva o completa. Ciò che proponiamo è un appassionato studio di questo capolavoro, con la speranza che, se l’accuratezza dell’indagine è destinata a rimanere un miraggio, almeno l’amore per la poesia possa coinvolgere il nostro lettore. Dunque, Buon perreo, espressione spagnola che deriva da “perro”, ossia “cane”; letteralmente “cagnaio, troiaio”, indica l’inclinazione all’ammasso di corpi sulla pista da ballo. Può essere anche interpretato, se usato come verbo, in chiave metaforica, riferendosi alla volontà di essere un po’ perros (vedasi Yo perreo sola di Bad Bunny, ma per questo forse sarà necessaria un’altra ricerca).
[Silvia Burgio et al., dove al. = le sue 30 personalità]

Altra nota al testo. Per ragioni di lunghezza sono state fatte delle scelte, il testo non si potrà osservare nella sua totalità (per quello si sta organizzando il progetto di una miscellanea). Per ogni trafiletto in analisi, si proporrà una traduzione, benché con la consapevolezza di star inesorabilmente tralasciando qualche dettaglio dell’originale.

Un viaggio “en el Taxi” della musica neoromantica con Pitbull. Mettetevi comodi!

Testo ufficiale di El Taxi

Checché se ne dica, Pitbull rimane, pur nell’innovazione, fedele alle convenzioni dei poemi classici. Ecco che il testo si apre con la captatio benevolentiae: il nostro cantore invoca le sue muse, “las mujeres” (notare la particolarità: non c’è una sola Calliope, una sola Urania a sostenerlo, bensì tutte, dalla Sharon alla Karen, dalla Marisol alla Chantal), ma non si limita a chiamarle a gran voce: ossequioso si inchina al potere ispiratore del cu…ore e dà loro il benvenuto che si meritano tra Domperignon e locali di lusso. La sua parola, però, non è rivolta a tutte: Pitbull raccoglie a sé le donne vere, quelle con la D maiuscola, quelle “que hacen vino”. Ringraziamo il traduttore per aver mantenuto il significato letterale. Quello metaforico, temiamo, ci porta a interpretare “hacer vino” come “fare il caratteristico movimento di va e vieni alternato con cui si fa scorrere lo strumento”[1] (sottinteso, lo strumento di Pitbull). Però c’è da dire una cosa: da gran sostenitore del politically correct, Pitbull inserisce un chiaro rifiuto all’esclusione e al razzismo. Le tipe ci piacciono da “todo el mundo”, basta che abbiano la passione per i lavori manuali.

Testo ufficiale di El Taxi

Qui ci sarebbe anche un tentativo di ambiguità: “parar” può voler dire semplicemente “fermare”, quindi facilmente collegabile all’autoveicolo. Ma il traduttore ci ha tolto ogni gusto: persino le lyrics prese dal primo sito ci catapultano nell’amara realtà. Il sommo poeta era semplicemente attizzato come un coniglio e ha beccato una gnocca per strada.

Testo ufficiale di El Taxi

Ora la scena può prendere vita nella nostra mente: un’ingenua pischella ha alzato la manina per fermare il taxi, peccato che facendolo lo abbia stimolato a Pitbull. Quindi il nostro eroe chiede al suo Caronte di fermare la barca (sottolineiamo che “chofé” vuol dire “autista”, quel “cho” ripetuto non indica che la tipa era di origine orientale). Poi boh ci sono due ?? perché il traduttore del sito marcio aveva dato forfait. Torna l’humanitas di Pitbull: a lui non interessa se la signorina “fa il vino là fuori”, non gli interessa neppure se è già sposata. Pitbull le ama tutte, nubili e maritate, pugliesi o bengalesi: l’importante è che abbiano le mani d’oro. Quanto abbiamo da imparare dai grandi, soprattutto in questo periodo di odio e chiusura. L’UE riparta da Pitbull.

Testo ufficiale di El Taxi

Ecco che si descrive il momento dell’incontro: come Dante è accecato dallo splendore di Beatrice, qui il povero Pitbull – e con lui il tassista – rischiano un bell’incidente per guardare il fondoschiena della tipa. Ma ohimè, come tutte le donne, quella pensa solo ai soldi! (Si ritiene che “Visa”, di difficile traduzione, sia un riferimento alle altre possibili modalità di pagamento). E qui giungiamo all’apice del talento pitbulliano, dove fiumi d’inchiostro sono stati versati, ma forse sarebbe meglio tacere e respirare l’immensità del talento. “Con culo de mula”. Questo verso è intriso di rimandi stilnovistici, eppure Pitbull va oltre. Prende l’eredità di Cavalcanti, Guinizzelli, Orbicciani da Lucca e supera i confini dell’amor cortese. Arriva fino a Petrarca, con lo sgomento che consegue dalla vista dell’amata. Francesco trema e avvampa, il tassista rischia la patente. Un evidente passo avanti.

Testo ufficiale di El Taxi

La strofa sembrerebbe tradizionale: un classico triangolo amoroso, superato per mezzo della promessa del guiderdone sessuale. Certo, si spingono un po’ oltre Lancillotto e Ginevra, visto che da un bacino passiamo a un succhiotto, e arriviamo a succhiare persino il cervello (okay Pitbull), per poi finire con un dettaglio davvero oscuro: il mignolo. Tanto si è detto di questo ditino: glielo ha appoggiato sul cuore e lo ha fatto impazzire d’amore? Glielo ha messo nell’entrata posteriore e ha fatto un signor massaggio della prostata? Ai posteri l’ardua sentenza. Comunque, verso la fine arriviamo a un dettaglio nuovo: le bottiglie di vino che la fanciulla si “sgolava” erano due. Ah, ingorda! Meno male che Pitbull è sempre preparato e si gioca la carta Osmani García! Ora sono in due e possono darle tutte le “““bottiglie””” che vuole.

Andiamo a prendere del vino anche noi, è stata un’esperienza intensa. Vi starete chiedendo se vogliamo “vino” o ““vino 😉😉””. Al che noi risponderemo: Prosecco > pro sesso, Spumante > amante, cavatappi > chiavar tipi, vinello > pis…


[1] Ci congratuliamo con Treccani per l’arte dell’eufemismo.

Foto di copertina: Lexi Anderson, Unsplash

avatar

Dinamica ed insaziabile, sempre in ricerca. Solamente un puntino di fronte alla vastità del tutto, perdutamente innamorata delle infinite possibilità e delle contraddizioni in quest'assurda commedia dell'esistere.

1 Comment

  1. “Uelà! C’è vita!
    Condivido l’ironia e lo “sconforto”. Conosco MOLTO bene l’ambiente e credo che l’involontario patto d’alleanza con gli ungulati sia irreversibile e non limitato alla condivisione di aree geografiche. C’ho scritto un romanzo (Nei tuoi occhi) sulla disillusione di questi cambiamenti.
    Complimenti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.