SOUL: Un regalo per l’anima

Il nuovo film della Disney•Pixar ci regala una nuova luce sul mondo e la spensieratezza per vivere ogni momento appieno.

Vi ricordate come si viveva prima del Covid? Prima che le nostre vite fossero appese a un filo e a qualche DPCM che ci indicasse la via da seguire per non rischiare di contribuire al contagio? Ecco, se anche solo ricordare queste cose vi fa stare male, allora guardate Soul e starete peggio. Però fatelo lo stesso, perché vi farete un favore, per ricordarvi cos’è la vita vera che ci aspetta dopo quest’incubo.

Il nuovo lungometraggio della Disney•Pixar doveva uscire nelle sale cinematografiche a partire da giugno 2020 (settembre in Italia), ma la situazione globale della pandemia lo ha fatto slittare direttamente allo streaming sulla piattaforma Disney+ sottoforma di regalo di Natale. E che regalo: la Pixar, con questa storia nuova e diversa, porta sui piccoli schermi di casa una raffica di emozioni e immagini che lasciano a bocca aperta e che alleggeriscono il cuore dal peso di questi giorni difficili.

La locandina del film

Protagonisti sono Joe Gardner, un professore di musica delle medie con una passione per il jazz, e 22, un’anima che deve ancora nascere, ma che non è interessata a scendere sulla Terra. Il loro incontro è permesso da un piccolo incidente che accade a Joe proprio nel giorno in cui realizza finalmente il suo sogno più grande; per cui i due si aiutano a vicenda a realizzare i loro scopi, tra una “jazzata” e l’altra, finché entrambi non comprendono il senso della loro esistenza.

La storia è innovativa sotto alcuni punti di vista: primo e più importante di tutti è il fatto che il protagonista è un adulto. Finora, nei film della Pixar, quando al centro della storia c’era un umano, questo era sempre un bambino, con la sua scoperta del mondo attraverso esperienze di tutti i tipi. C’era chi andava alla ricerca dei propri antenati per poter seguire la propria passione o chi andava alla ricerca del proprio padre insieme al fratello; al massimo, il giovane scout di Up veniva affiancato da un anziano scorbutico, mentre Violetta e Flash usavano i loro poteri insieme alla loro famiglia. In Soul, invece, vengono trattati i problemi di una persona adulta, che ha bisogno di un lavoro a tempo pieno per potersi permettere la pensione e l’assicurazione sanitaria, ma che non vuole rinunciare al proprio sogno di vivere di musica.

Altra novità è la trattazione del tema della morte e della pre-vita, in un modo così leggero e spensierato che non fa sentire la morsa di qualcosa di brutto, ma anzi trasmette la serenità di scorrere su un tapis roulant che porta nella luce. In particolare, le sequenze ambientate durante il “Seminario Io” fanno pensare a quanto sia armonioso diventare chi siamo ed essere contenti per come siamo fatti.

Le anime di 22 e Joe, con i Jerry e Terry al “Seminario Io”.

Quello che salta all’occhio e all’orecchio, però, non è solo la storia in sé, ma anche e soprattutto le meravigliose immagini che mostrano una New York viva e piena di colori accesi, contrapposta al mondo delle anime, così etereo e sospeso nel tempo. Gli animatori di questa pellicola sono riusciti nell’impresa di immaginare l’aspetto dell’Ante Mondo, inglobando linee semplici nel design e semplici linee che si muovono e parlano, in cui è impossibile non scorgere il riferimento a La Linea, il cartone animato italiano in cui questo omino si muove su una linea infinita e farfuglia contro il disegnatore perché gli risolva i problemi. La musica, invece, fa da contraltare alle prodezze visive, con una colonna sonora divisa tra il jazz e la musica elettronica: l’uno per la vita terrena di Joe e l’altra per la sua esperienza metafisica. I brani eseguiti da Jon Batiste sono carichi di dinamicità e di allegria, elementi che danno ritmo a tutte le sequenze a cui fanno da contorno, a tratti ricordando la stessa poeticità sonora di La La Land. La musica new age, curata da Trent Reznor e Atticus Ross, invece, rende quel senso di calma e di pace dei sensi che si trovava già nel graphic design dell’Ante Mondo, pur restituendo una gamma molto vasta di emozioni.

La vita offre mille opportunità, basta sapere dove guardare

Joe Gardner

È nelle note finali che il senso di questo film si compie, trasmettendo un messaggio che invoglia a respirare l’aria limpida di un nuovo giorno, a camminare con il naso in su mentre si guarda il cielo azzurro, un passo dopo l’altro, assaporando un momento bello dopo l’altro, senza pretese di grandezza. E qui si compie anche il senso del regalo che questo film fa allo spettatore, come dicevo in apertura, ricordando che il mondo ha fin troppo da offrirci per farsi prendere dalla paura o per rinunciare alla voglia di vivere, preferendo rimanere in una comfort zone che annulla tutto. Dopo aver condiviso la meraviglia di 22 per le piccole cose, l’unico rammarico che rimane è non poter uscire di casa con la sua stessa spensieratezza, per andare alla ricerca di tutto quello che la nostra anima può sperimentare e raccogliere come fosse la ricchezza più grande dell’universo.

Immagini di proprietà della Walt Disney Pictures. Immagine di copertina di Erika Pegoraro.

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San Donà di Piave, anno '97. Nato a settembre, battezzato con la musica, svezzato con i libri e cresciuto con i film. Ho imparato a parlare attraverso una chitarra, a cantare con le poesie e a divertirmi con i racconti. Alla fine ho raccolto tutta la mia vita sotto il segno della filosofia e ora so dare fastidio con discorsi astrusi come questa biografia.

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