8 miliardi di persone: un’umanità

Nuovo miliardo: siamo sempre di piú. Traguardo per l´umanità, ma anche innumerevoli sfide per il pianeta e le nostre abitudini

Eight billion people, one humanity; development milestone ‘testament’ to power of health and science

United Nations, News

“Pietra miliare dello sviluppo, testamento del potere della salute e della scienza”. Così inizia uno degli ultimi articoli delle Nazioni Unite, riguardo il raggiungimento degli otto miliardi di persone sul pianeta. Queste stime sono proposte dal World population prospects 2022, secondo cui il 15 Novembre abbiamo raggiunto il traguardo degli 8 Miliardi. Sebbene nessun bambino sia stato l’8 miliardesimo, delle proiezioni stimano che orientativamente da quel giorno abbiamo superato la soglia, dirigendoci verso il prossimo miliardo.

Alti e bassi

Comparsa 300000 anni fa in Africa orientale, la specie Homo sapiens ha letteralmente travolto (e stravolto) il mondo, ma il traguardo del primo miliardo è stato toccato solo nel 19° secolo. Infatti fino a quel momento, nonostante l’andamento quasi sempre in positivo, si sono succeduti anche crolli consistenti. Giusto per citare un esempio celebre: nel 1350 circa la Peste nera ha abbattuto la popolazione europea del 35%! Ma brevi parentesi nella storia dell’umanità, in continua crescita grazie a continui e vertiginosi progressi nella produzione e approvigionamento di cibo e servizi, e passi da gigante nella scienza e medicina.

Popolazione mondiale nel corso dei millenni in scala logaritmica (Demographic history – Wikipedia)
Si vede che l´impennata vertiginosa ha avuto luogo soltanto nel corso delle ultime centinaia di anni.

Diamo i numeri

Diamo ancora alcuni numeri, anche questi dal World Population Prospects 2022 (Report delle Nazioni Unite).

  • Metà dell’incremento demografico mondiale è ascritto alle popolazioni asiatiche, mentre l’Africa contribuisce al secondo posto con quasi 400 milioni di individui.
  • L’aspettativa globale di vita è 72,8 anni, incrementata di circa 9 anni negli ultimi 30 anni.

Di fatti, come ormai si predica da tempo, in Europa e negli USA non ci sono abbastanza figli per il ricambio generazionale. Quando invece in Africa e in Asia il tasso di fertilità è aumentato di molto nel corso degli ultimi anni. Mentre Cipro ha il record di natalità più basso (con 1 figlio per donna), il Niger ha il primato di ben 7 figli per donna! La differenza risulta abissale. Secondo alcuni, questo è dovuto al tasso di istruzione delle donne: non tanto per la minore propensione ad avere una larga famiglia, ma è proprio il tempo che viene investito negli studi e nella formazione professionale a ritardare le gravidanze. È vero che l´aspettativa di vita risulta essere molto aumentata negli ultimi anni (altro punto così strettamente legato alle morti di parto, che a rigore appare difficile districare e trattare i dati separatamente), ma la biologia resta sempre quella. Ad un certo punto nella vita della donna, non è più possibile concepire.

Ne consegue, come riportato da La Stampa, che a contribuire con più della metà della crescita della popolazione mondiale, fino al 2050, sarà il continente africano.

Un altro miliardo: traguardo o catastrofe?

Sebbene possa sembrare un traguardo, un po’ spaventa.  8 miliardi di persone significa un’importante accelerazione, che lascia comunque un divario significativo. Solamente l’1% della popolazione possiede un patrimonio pari a quello appartenente al 50%. Inoltre, cittadini dei paesi più ricchi hanno un’aspettativa di vita di ben 30 anni superiore rispetto ai più poveri.

Un’altra grande differenza è la crescita in sé. Si parla da decenni di una crescita zero nel nostro Paese, e così come in tanti altri definiti tra i più “avanzati”. Nonostante ciò, l’impennata è stata vertiginosa se guardiamo ai secoli passati. Di fatti, la gran parte dell’aumento è dovuto a Paesi come la Repubblica Democratica del Congo, Egitto, Etiopia, India, Nigeria, Pakistan, Filippine e Tanzania, come citato nel precedente paragrafo.

Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres dichiara per l’occasione “Al tempo stesso, è un promemoria della nostra condivisa responsabilità di prenderci cura del nostro pianeta, e un momento per riflettere su quello che ancora dobbiamo migliorare.” Inoltre, sul sito istituzionale dell’ONU, per qualche giorno campeggiava il numero otto capovolto a mo’ di infinito: a significare: siamo sempre di più, quindi infinite possibilità!

8 shape
8 Miliardi (ONU)

Ma anche infinite difficoltà. Quali sono appunto le principali sfide che questo comporta?

Agricoltura e nutrizione

Come nutrire 8 miliardi di persone? I nostri sistemi di coltivazione devono adattarsi alla siccità e all’incredibile numero di persone. L’incremento di temperatura porta anche un numero di insetti superiore a danno delle colture. Per questo la biotecnologia è fondamentale, la modifica delle colture è l’unica via di uscita.

Tutti vegetariani? Carne vegetale? La carne ha un impatto immenso, ma l’uomo ha bisogno di proteine. Inoltre, non è esattamente facile cambiare abitudini radicalmente. Per di più, al momento la nostra fonte di cibo e fibre viene principalmente da 20 specie di piante. Probabilmente dovremmo espandere il nostro orizzonte, oltre che investire nella ricerca.

Credits to ThisisEngineering RAEng (Unsplash)

Diversità e varietà sembrano essere le parole chiave sotto tutti i punti di vista.
Includere nuove specie, o modificarle, incrementandone la resistenza alle nuove condizioni potrebbe soddisfare le esigenze dei nuovi miliardi. L’impatto della carne poi è significativamente superiore a quello dei vegetali (circa 50 volte maggior quantitativi di gas serra emessi in confronto), quindi diminuirne il consumo è praticamente consigliato dalla maggioranza degli studi in materia.

Più si produce, più si consuma: Overshoot Day

Più persone implicano più emissioni inevitabilmente, così come meno risorse e meno biodiversità: un cane che si morde la coda. Sappiamo tutti quanto drammatica sia la situazione disponibilità di risorse e produzione biosostenibile, dove per biosostenibile si intende nei limiti e nel rispetto dell’equilibrio globale. Per esempio, nel 2022 il cosiddetto Earth Overshoot Day (EOD), il Giorno del Superamento Terrestre (indica il giorno nel quale l’umanità consumerebbe interamente le risorse prodotte dal pianeta nell’intero anno) è caduto il 28 Luglio! Siamo fortemente in debito con il nostro pianeta, lo stiamo divorando voracemente.

Overshoot Day dal 1971 al 2022 (About – Earth Overshoot Day)

Il sito dell’EOD descrive in maniera interattiva le varie opzioni per un futuro sostenibile, a partire dalle fonti energetiche, passando attraverso il cibo e le iniziative sociali ed educative. Tutte piccole azioni che partono dal singolo, ma che hanno un grande impatto sulla situazione globale.

Come nutrire, ma anche come curare? Proprio oggi che si parla di medicina personalizzata! Inoltre, come provvedere alle esigenze energetiche e all’istruzione di tutti? E lo spazio non è così scontato da trovare. Alcuni suggeriscono colonie extraterrestri… Chissà, lasciamo questo alle prossime generazioni.

Verso il Nono Miliardo

Dal 7° all’8° miliardo ci sono voluti solo 12 anni. Ma per raggiungere il prossimo ce ne vorranno 14,5 (2037), quindi il ritmo appare già rallentato. E così continuerà, toccando i prossimi miliardi a sempre più lunghi intervalli di tempo.

Più regolamenti e una migliore comunicazione tra i vari Paesi sono necessarie: transizione equa, il futuro dell’energia, finanziamenti innovativi per il clima e lo sviluppo, sicurezza alimentare, sicurezza idrica, cambiamento climatico e sostenibilità delle comunità vulnerabili sono al centro della COP27 (United Nations Climate Change Conference of the Parties, “27” perchè 27esima), tenuta in Egitto proprio nei giorni del nuovo traguardo.

Credits to COP27 (Nazioni Unite)

Nonostante le iniziative a livello globale (o quasi), si deve iniziare dal nostro piccolo: cambiamenti individuali come imparare a riutilizzare le risorse, prediligere beni durabili, sprecare di meno e mangiare meno carne sono solo alcune delle cose che possiamo fare per impattare meno e svilupparci in maniera sostenibile, verso il prossimo miliardo.

Per saperne di più (anche da siti italiani)

https://www.wwf.it/pandanews/ambiente/il-22-agosto-e-il-giorno-dellovershoot-day/

https://www.overshootday.org/

https://www.isprambiente.gov.it/it/news/cop27

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In bilico tra lettere e numeri, tra agende e ispirazioni fugaci. Perché alla fine “desiderosi di creare, di generare e di divenire” bisogna amare la vita.

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