Dalla liberazione alla libertà, un discorso sul 25 aprile

La contrapposizione al totalitarismo, un giorni di liberazione

Il 25 aprile la festa della liberazione

Tra qualche giorno verrà festeggiato come ogni anno, dal 1946, la festa della liberazione. Si tratta di un evento molto importante per la nostra nazione, in quanto si celebra la liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista e dal regime fascista.

Il primo giorno di festa è stato il 25 aprile 1946, ma è solo nel maggio del 1949 che viene istituita ufficialmente, con legge, quale festa nazionale intesa come anniversario della liberazione. Ogni anno vengono organizzate manifestazioni, cortei e sfilate in piazza per celebrare questo giorno.

Il perché è stata scelta questa data è da ricercare negli ultimi giorni, in Europa, della seconda guerra mondiale. Infatti il 25 aprile del 1946, il Comitato di Liberazione Dell’Alta Italia proclamò ai vari gruppi partigiani di insorgere e colpire i fascisti e i nazisti presenti in Italia.

Da quel giorno diverse città ancora in mano al nemico vennero liberate. Ci furono numerosi attacchi dei partigiani e scioperi generali da parte dei cittadini, il processo di liberazione culminò con la resa dei nazifascisti dopo la resa di Caserta firmata il giorno 29 aprile. Mentre Benito Mussolini venne catturato e giustiziato il 28 aprile.

Foto di Tiberio Barchielli
Il totalitarismo

Quando si parla del 25 aprile, alcune forze politiche portano avanti una retorica secondo cui la festa di liberazione sia una festa di “proprietà” dei comunisti. Niente di più sbagliato, la liberazione dell’Italia avvenne ad opera di tutti coloro che erano contrapposti al nazifascismo, c’erano sì i comunisti, ma anche i liberali, gli azionisti, i monarchici, i socialisti, democristiani, tutti soggetti che successivamente diedero vita alla Costituzione.

La spinta forte che accomunava tutte queste forze politiche, oltre al chiaro intento di scacciare l’invasore tedesco, era anche quello di ribaltare il regime fascista, un governo totalitario pressante oppressore della libertà.

Il regime totalitario fascista disintegrò le libertà individuali, ma non solo. Il totalitarismo impone un controllo oppressivo e diffuso della società, pervade la vita della persona regolandola in ogni aspetto, escludendo alle persone la possibilità di scegliere, imponendo valori, un’ideologia, un modo di pensare, di vestirsi, di vivere la propria vita come si vuole, basandola solo ed esclusivamente come impone lo Stato.

Foto di https://www.flickr.com/photos/recuerdosdepandora/7341506772
Un’idea di libertà

Non è assolutamente facile dare una definizione di libertà. Nel corso dei secoli i vari pensatori e filosofi si sono interrogati a lungo su questo concetto. Ciò a cui si è arrivati però è solo un insieme di idee contrastanti tra loro, ogni testa, infatti ha potuto dare il proprio punto di vista sulla libertà.

Un idea un po’ più precisa di cosa sia la libertà la possiamo prendere dai liberali. I liberali in parole semplici, intendono la libertà come “fare ciò che si desidera” con il limite di non ostacolare o invadere la libertà altrui.

Partendo da questa definizione sostanzialmente si dice che una persona è libera quando non ha costrizioni, non è limitata nelle scelte e queste non gli vengono imposte.

Possiamo dire che questo tipo di libertà esiste nel momento in cui non c’è un solo pensiero, una scelta univoca, ma viene data all’individuo la possibilità di scegliere e di poterlo fare in piena coscienza.

Nel nostro sistema costituzionale questo si estrinseca nella libertà politica, intesa come la possibilità di poter avere un idea e portarla avanti senza che questa possa esserci “tolta” o limitata, in chiaro contrasto con l’istituzione del partito unico fascista.

Il 25 aprile ci ricorda esattamente questo, non scivolare mai più nella tentazione di delegare allo Stato (o chi che sia) non solo le proprie scelte, ma la propria persona, la propria ragione, testa e corpo. La festa della liberazione non è un giorno vuoto, ma rappresenta una realizzazione di ciò che vogliamo essere, liberi.

In copertina: wikimedia

Sono nato a Brescia nel 1994. Laureato in Giurisprudenza, lavoro in banca, pratico Muay Thai, mi interesso di criminologia, diritto, economia, storia e cinema. Scrivo per diletto, per passione e offrire un punto di vista personale rispetto a quello che ci circonda.

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