Porto Caleri: l’indisturbato Delta del Po

Se durante le scampagnate estive capita di passare per il Delta del Po, non può mancare una visita a Porto Caleri. Aspettano il visitatore scenari suggestivi tra dune litoranee ed antichi boschi di pini.

Il team di Cogito et Volo ha scelto di dedicare il mese di agosto ad un tema speciale: il futuro post-Covid e soprattutto quei “luoghi” – fisici e non – che la pandemia rischia di rendere disabitati. È il nostro modo per ripartire: radicati nel passato, la mente fissa sul presente e lo sguardo rivolto al futuro. Per leggere tutti gli articoli dello speciale clicca qui.

Sul Delta del Po, tra Rosolina Mare e l’isola di Albarella, è collocato uno dei gioielli del territorio italiano: il Giardino Botanico Litoraneo di Porto Caleri. Esempio di natura incontaminata, qui l’impronta dell’essere umano non ha lasciato traccia contrariamente a quanto è accaduto in molte altre zone naturalistiche. Unica eccezione le recinzioni che delimitano i tre sentieri principali e la loro piccola passerella in legno culminante in una surreale palafitta.

"Percorso attraverso il Giardino Botanico Litoraneo"
Percorso attraverso il parco.
Credits: Comune di Rosolina on Wikimedia Commons

A testimoniare l’importanza del luogo concorre anche la denominazione di Sito di Importanza Comunitaria (S.I.C.); titolo assegnato ai luoghi che contribuiscono a preservare habitat naturali o specie vegetali e animali a rischio di estinzione.

Tale denominazione comporta l’attivazione di programmi e iniziative aventi lo scopo di salvaguardare gli ecosistemi e le specie del sito. Tra i più importanti troviamo il progetto LIFE, reso possibile grazie a fondi europei. Lo scopo dell’iniziativa è quello di conservare e incrementare la biodiversità del litorale veneto attraverso la sensibilizzazione del pubblico, la ripulitura da rifiuti e l’eliminazione di specie infestanti.

Il giardino botanico litoraneo costituisce un significativo esempio della complessità della vegetazione mediterranea. Con un totale di dodici differenti ecosistemi e circa 220 specie di piante, Porto Caleri è testimone di una sorprendente biodiversità.

Ciò è merito della presenza di variegati scenari: partendo da un ambiente sabbioso, il cui simbolo sono le dune, si arriva alla caratteristica pineta.

Quest’ultima costituisce i resti di una vasta foresta abbattuta con l’avvento degli agricoltori del ‘900. Come il nome stesso suggerisce, i suoi principali protagonisti sono il pino marittimo e il pino domestico. Questi non solo proteggono le formazioni dunose sulle quali crescono, ma riparano inoltre le zone situate nell’entroterra dall’incessante vento marino.

A causa della particolare struttura dei pini (fusti sinuosi abbastanza spogli e chiome folte), la luce filtra faticosamente all’interno della pineta. La conseguenza è un sottobosco abbastanza povero di vegetazione. Tuttavia, con uno sguardo più attento, è possibile scorgere piante dai fiori sorprendenti, quali orchidee spontanee.

"Orchidea spontanea che è possibile trovare nel sottobosco della pineta"
Cephalanthera viola presso il Giardino Botanico Litoraneo.
Credits: camperlife

Come recita uno dei tabelloni esplicativi dislocati lungo il sentiero, il giardino botanico litoraneo è caratterizzato dalla vegetazione delle sabbie incoerenti.

Incoerente è il susseguirsi dei diversi substrati che costituiscono il terreno, bruciati dall’incessante battere del sole ed erosi dall’acqua salmastra.

In quello che pare essere un territorio difficile da abitare, troviamo specie vegetali il cui tratto peculiare sono ampie radici, sviluppate per poter resistere alla mobilità delle sabbie.

Uno degli elementi chiave del paesaggio sono le dune litoranee. Queste assumono forme e dimensioni diverse a seconda della direzione e dell’intensità del vento. Fattore determinante nella loro formazione è lo spostamento della duna stessa: queste si dividono infatti in mobili e fisse a seconda della stabilità e della presenza o meno di piante erbacee perenni.

È possibile attuare anche la suddivisione in dune bianche e grigie, colore determinato dalla quantità di sostanza organica depositata.

"Duna litoranea ricoperta da vegetazione permanente"
Duna litoranea.
Credits: Comune di Rosolina on Wikimedia Commons

Se si fosse interessati ad esplorare questo fiore all’occhiello della regione Veneto, sono disponibili tre percorsi circolari. Il visitatore deve solo decidere in quale zona desidera immergersi: il percorso A (lungo 600m) attraversa la pineta, il percorso B (1650m) attraversa il litorale e le dune escludendo la zona salmastra e il percorso C (2850m) comprendente tutti gli scenari.

Tratto distintivo della zona salmastra sono le barene, isolotti visibili solo nel periodo estivo poiché sommersi dalle alte maree del periodo invernale. La vegetazione perenne che li ricopre è caratterizzata da una notevole resistenza alla forte salinità. Vediamo quindi il proliferare delle alofite (dal greco halòs, sale). Queste si sono perfettamente adattate alle concentrazioni di sale nel terreno dell’1-2% (valore tossico per la quasi totalità delle piante).

"Barena lagunare che caratterizza la zona salmastra del Giardino Botanico Litoraneo"
Barena lagunare.
Credits: AlbertoMara on Wikimedia Commons

Durante il periodo vacanziero, in una delle scorribande lungo lo stivale, non può quindi mancare una visita al Giardino Botanico Litoraneo. Si presenta così la possibilità di riscoprire un angolo di paradiso, perfetto esempio di conservazione della biodiversità e modello di unicità del nostro territorio.

Immagine di copertina: contributo del Comune di Rosolina su Wikimedia Commons

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Ciò che sappiamo è solo una goccia, ciò che ignoriamo è un oceano. - Isaac Newton

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