M.A.D.A., storia di un concept store di artigianato locale

Mani Arte Donne Artigianato: il concept store di Maria Caterina Tubaro

Maria Caterina Tubaro, giovane imprenditrice cividalese, ci racconta il suo concept store, che racchiude creazioni handmade di artisti, artigiani e designer. M.A.D.A. è la casa di manufatti unici e originali, di altissima qualità, capaci di raccontare affascinanti storie del territorio friulano e non solo.

Da dove nasce l’idea di M.A.D.A. temporary lab & Co.?

L’attività nasce da un progetto pubblico: nel 2019, il Comune di Cividale del Friuli (sezione Pari Opportunità e Turismo) ha deciso di far partire un progetto rivolto alle donne artigiane e hobbiste (con o senza partita iva, per intenderci). L’intento era quello di favorire l’occupazione femminile locale e valorizzare al tempo stesso le abilità creative e conoscenze specifiche che, purtroppo, spesso non riescono a fiorire per mancanza di visibilità.

M.A.D.A. è un acronimo: Mani, Arte, Donna, Artigianato. Il progetto era gestito e coordinato dall’Associazione Noi… dell’Arte; ha avuto anche il sostegno della sezione locale del Soroptimist per entrambe le edizioni, per poi essere confermato nel 2020 con finanziamento da parte della Regione Friuli Venezia Giulia. L’associazione gestiva e coordinava nel quotidiano la realtà dello store, partecipando attivamente alla sua gestione a turni e organizzando una serie di laboratori di attività per piccoli e grandi interessati.


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Cosa ti ha spinta a decidere di rinnovare tu stessa il progetto?

Ho iniziato a lavorare nello store con un contratto di borsa-lavoro nel 2019, rimanendo una collaboratrice per l’intera durata della prima edizione. Sono stata riconfermata per il secondo anno e, stavolta, ero affiancata da sei ragazze tra i 18 e i 30 anni, che insieme a me costituivano la sezione M.A.D.A. Young. Il progetto voleva infatti aiutare noi giovani a entrare nel mondo del lavoro, nell’ambito artistico-culturale. Quando sono venuta a sapere che il progetto non sarebbe stato rifinanziato ho pensato che una realtà così preziosa non poteva andare persa.

Mi sono fatta avanti, non senza coraggio, per trasformare il progetto M.A.D.A. da pubblico a privato, rendendolo un’attività commerciale finalizzata alla scoperta e alla valorizzazione del mondo della creatività handmade presente in regione. In vetrina ora trovate anche le creazioni due artigiani: il progetto ha inglobato anche le quote azzurre, ampliando dunque le sue basi creative verso più direzioni. Avviare un’attività durante una pandemia non è semplice, come potrete immaginare, e le certezze per il futuro, anche immediato, scarseggiano. Credo però che, se un’idea è davvero valida, sia giusto crederci fino in fondo.

Panoramica di M.A.D.A. temporary lab & Co.
Da dove nasce la tua passione per l’artigianato?

Provengo dal mondo dell’arte, in realtà: ho frequentato prima il Liceo Artistico “Sello”, poi’ l’Accademia di Belle Arti a Venezia. L’artigianato, prima della borsa-lavoro, non era mai stato nei miei pensieri come possibile sbocco lavorativo. Ho poi scoperto che gli oggetti fatti a mano hanno un’anima, e in momenti dove la società sembra voler spersonalizzare ogni cosa, dare valore a ciò di cui ci circondiamo diventa un modo efficace per proteggere le diversità individuali. Il mondo dell’handmade è enorme e pieno di sfaccettature, e è altrettanto ricco di energie che vogliono potersi esprimere.

Avviare un’attività, come hai giustamente già accennato, non è cosa semplice. Consigli di cui fare tesoro?

La mia esperienza è troppo recente per permettermi di dare consigli: ho aperto lo store il 22 maggio, mentre l’inaugurazione ufficiale sarà domani sera (Cividale del Friuli, largo Boiani 27). Certamente, però, posso dire che la parte impegnativa consiste nell’affrontare la burocrazia e tutti i piccoli e grandi intoppi che prima o poi arrivano. Se, però, la passione e la forza di volontà ci sono, con calma e sangue freddo e soprattutto un po’ di buonumore si riesce ad affrontare ogni cosa!

Maria Caterina Tubaro all’ingresso del concept store.
Desidero concludere con una citazione di Carla Fendi che trovo quanto mai attuale e che, in questo contesto, credo possa far riflettere:

“Nell’ omologazione portata dalla globalizzazione, la maestria espressa dagli antichi mestieri è da salvaguardare al pari delle opere d’arte.”

Entrando nel M.A.D.A. temporary lab & Co. mi è sembrato di varcare la soglia di un mondo parallelo alla monotonia della quotidianità: un tripudio di colori, forme, sorrisi, che sicuramente lasciano il segno.

Ringraziamo Maria Caterina Tubaro per l’intervista e Elisa Piccaro per le fotografie. Potete dare un’occhiata alle creazioni artigianali presenti nello store sulla pagina Instagram del M.A.D.A.

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Una volta mi piaceva pensare a sei cose impossibili prima di fare colazione, adesso prima prendo un caffè. Con tanto zucchero.

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