Pieces of a Woman – Il dramma dei figli mai nati

Vanessa Kirby regala l’interpretazione dell’anno in un film dal dolore silenzioso e straziante

Pieces of a Woman è il primo film internazionale del regista ungherese Kornél Mundruczó, conosciuto dai cinefili più navigati per la sua vittoria al Festival di Cannes nel 2014 nella sezione Un Certain Regard per White God – Sinfonia per Hagen. Pieces of a Woman è stato presentato in concorso alla 77° Mostra internazionale di arte cinematografica di Venezia. Vanessa Kirby, la protagonista del film, si è aggiudicata la Coppa Volpi per la sua struggente e potente interpretazione di Martha Weiss. La Kirby è candidata ora ai Golden Globes. Il film è disponibile su Netflix dal 7 gennaio.

La locandina del film

Pieces of a Woman è la storia di una giovane coppia di Boston, Martha e Sean (interpretato da Shia LaBeouf) che si prepara all’arrivo imminente della prima figlia. Al momento del parto tutto sembra andare storto: Martha vuole partorire a casa, ma l’ostetrica con cui si era accordata non riesce a essere presente e manda quindi una sostituta, Eva (Molly Parker). Il parto è più complesso del previsto, sia per la madre, colta da una forte nausea e dolore, che per la bambina, la cui frequenza cardiaca non rispecchia gli standard. Pochi istanti dopo essere venuta al mondo, la neonata muore tra le braccia di Martha. Eva, l’ostetrica, viene dunque accusata di negligenza criminale per la morte della bambina.

Martha e Sean devono quindi cercare di convivere con il dolore immenso per un amore incondizionato morto sul nascere. I segni della mancanza della figlia sono ovunque: la stanza, già arredata con la culla e le foto delle ecografie, è terribilmente vuota e fredda; Martha continua ad avere perdite di sangue post-partum; gli amici e i familiari non riescono a distogliere lo sguardo pieno di compassione per il “fallimento” di questi neogenitori. La relazione tra Martha e Sean, già complessa prima del parto, si complica fino a spezzarsi completamente.

Una scena del parto di Martha Weiss

Martha e Sean hanno reazioni totalmente diverse alla morte della figlia: Sean vuole vendetta e giustizia, vuole che qualcuno venga punito e incarcerato, vuole che le cause della morte della figlia siano chiare. Martha non ha nessun interesse per il processo incombente: la colpa non è di nessuno, è successo a lei come a tante donne. È infastidita da Sean e soprattutto dalla madre, Elizabeth, che sembrano accusarla della morte della figlia per aver deciso di partorire in casa e di aver fallito nel suo ruolo di donna.

Martha è una donna a pezzi. Dilaniata da una perdita troppo grande, trasla questo sentimento di infertilità in tutto il resto della sua vita, vedendo manchevolezza e sterilità in tutte le sue azioni. Il suo dolore è silenzioso. È un dolore personale, intimo: non parla, i suoi occhi vagano senza meta, legge libri di giardinaggio e botanica, provando a coltivare dei semi che non germogliano.

Il sentimento di vuoto che colma tutto il film arriva allo spettatore con prepotenza, con violenza, con rabbia quasi: la sensazione di essere impotenti davanti a un evento del genere crea un nodo in gola e verrebbe soltanto voglia di urlare per colmare quel vuoto e quel silenzio assordante.

Vanessa Kirby in una scena del film

Vanessa Kirby regala tutta sé stessa in questa pellicola immensamente preziosa. La sua performance è estremamente naturale, semplice. I suoi silenzi caricano la tensione emotiva del film, esplodendo in apici di rabbia e frustrazione e in occhiate glaciali che perforano lo schermo. La scena iniziale del film è un’incredibile piano sequenza, girato in un unico shot, della durata di 23 minuti, in cui assistiamo interamente al parto di Martha. Contrazioni, urla, spasmi. Il pianto della neonata. L’arresto cardiaco. Una sequenza potentissima che cerca di mostrare l’intensità della nascita di una nuova vita. L’inizio straziante di un film doloroso ma al tempo stesso reso estremamente delicato dalle numerose metafore botaniche che vengono utilizzate nel corso della storia.

Pieces of a Woman è un film prezioso perché affronta una realtà che spesso viene sottaciuta e nascosta: la nascita di figli già morti o gli aborti spontanei sono molto più frequenti di quanto si pensi. La Kirby stessa, sul suo profilo Instagram, ha a lungo sensibilizzato i suoi fan su questo argomento, raccontando storie di moltissime donne e spiegando alcuni studi e statistiche. Il problema della mortalità neonatale e degli aborti spontanei crea, in chi la subisce, una serie di forti contraddizioni, che nel film sono ben evidenziate: il sentimento di impotenza e frustrazione dei genitori fa da contraltare ai giudizi delle persone che additano al fallimento del genitore, che in qualche modo ha sicuramente sbagliato qualcosa; il paradosso della vita e della morte che accadono nello stesso istante; la presenza perpetua di una mancanza incolmabile.

Pieces of a Woman è un film intimo, personale e allo stesso tempo universale, nella sua silenziosa inclusività di tutte le famiglie e le donne che si trovano ad affrontare una simile sofferenza. È un film straziante e delicato, che indugia sui sentimenti di una famiglia che si sta spaccando. È un film femminile e femminista perché mostra la storia di una donna che è madre senza essere madre e di una donna che è donna senza essere madre.

avatar

Laureata in Scienze filosofiche e ora studentessa del Master Professione Editoria cartacea e digitale a Milano. Quando non leggo, scrivo. Quando non scrivo, guardo film. Quando non guardo film, parlo ai miei amici dei film che ho appena visto. Quando non faccio nessuna di queste cose di solito sto cercando di replicare qualche ricetta di Masterchef.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.