Sanremo 2022: certi Super-Big fanno giri immensi e poi ritornano

Sanremo

Massimo Ranieri, Gianni Morandi, Elisa, Rettore e Iva Zanicchi: questi i 5 volti affermati della musica italiana che metteranno piede a Sanremo come Super-Big.

Benvenuto a Sanremo 2022 e bentornate ad alcune facce che hanno fatto la storia delle sue edizioni. Mostri sacri della musica italiana, che partecipando alla kermesse negli anni l’hanno utilizzata come rampa di lancio o che vice versa le hanno conferito autorevolezza degnandola delle loro attenzioni, quest’anno ritornano in pista.

Se l’anno passato, con la sua edizione a porte chiuse, i prescelti da Amadeus sono stati prevalentemente giovanissimi indie – momentaneamente emersi dal loro sottobosco, per vedere di nascosto che effetto faceva stare sul palco dell’Ariston – quest’anno ci troviamo di fronte a nomi che con Sanremo ci fanno quasi rima. Anzi, ci fanno venire in mente: “Ma dove siete stati tutto questo tempo?”.

Video ufficiale di MILLE, collaborazione nata proprio dietro le quinte dell’Ariston nel 2021

Alcuni lo hanno definito effetto Orietta Berti, che grazie alle sue nuove amicizie sanremesi ha avuto l’onore di intasare le radio italiane per tutta l’estate. Ma potrebbe anche trattarsi di un ribilanciamento tra generazioni per riparare all’eccessiva modernità portata in scena l’anno passato. Mai fare considerazioni affrettate però. Nessuno ha detto che l’appartenere alla categoria rinominata Super Big implichi il portare in gara musica datata.

Ranieri e Morandi

Massimo Ranieri con i suoi sessant’anni di carriera musicale e 31 album, vanta già 6 partecipazioni al festival, di cui una vittoria (esattamente al pari di Gianni Morandi). Perdere l’amore, struggente come poche, dopo aver fatto conquistare il podio a Ranieri al terzo tentativo, è decisamente entrata nella storia della musica italiana. Dopo la vittoria nel 1988, la sua partecipazione più recente risale al 1997. Venticinque anni di assenza e ora l’emozione di tornare all’Ariston e di sistemare qualche conto in sospeso (si veda l’eterna sfida con Morandi).

Gianni Morandi, Umberto Tozzi ed Enrico Ruggeri si esibiscono con il brano Si può dare più, Sanremo 1987

Come dicevamo, pari per numero di partecipazioni e primi posti in classifica troviamo Gianni Morandi, con la differenza che lui Sanremo lo ha anche condotto. Morandi è stato uno dei pochi artisti che ha avuto l’opportunità di salire sul palco anche come padrone di casa, precisamente nel 2011 e 2012. Si tratta di edizioni particolarmente note, in cui fu affiancato da co-conduttori molto popolari: Luca e Paolo nel 2011 e in entrambe le edizioni Elisabetta Canalis e Belen Rodriguez (con farfallina annessa). Vince una sola edizione da concorrente, col mitico trio Tozzi-Morandi-Ruggeri, che nel 1987 presentò al festiva Si può dare di più. Quest’anno il suo titolo è Apri tutte le porte, un inno alla rinascita, scritto in collaborazione con Jovanotti. Nella classica intervista a TV Sorrisi e Canzoni si dichiara nervoso per il ritorno e auspica che la moglie Anna lo spinga sul palco.

Rettore e Zanicchi, le eterne ragazze

Queste due signore della canzone italiana non potrebbero essere più diverse nella loro storia sanremese. Una detiene un record di partecipazioni e di vittorie, l’altra litigava con la sua casa discografica perché a Sanremo non ci voleva proprio andare.

Iva, l’aquila di Ligonchio, con le sue 11 canzoni presentate in gara detiene il record del maggior numero di vittorie femminili: tre. Quali? Nel 1967 in coppia con Claudio Villa cantando Non pensare a me, nel 1969 con la celebre Zingara e nel 1974 con Ciao cara come stai? Tuttavia la sua ultima partecipazione risale al recente 2009, in cui il suo brano era intitolato Ti voglio senza amore. Quest’anno, quasi si trattasse di un sequel, si redime dal titolo precedente con un più convinto Voglio amarti. Estrosa e spontanea Iva Zanicchi negli ultimi anni è diventata un volto popolare dei salotti televisivi italiani, facendola diventare un buon acquisto per la nuova fissa del momento, ovvero il Fantasanremo.

Rettore e Ditonellapiaga

Per quanto riguarda Donatella Rettore – in arte solo Rettore – è tutta un’altra storia. Essendo la M¥SS KETA dei tempi andati, ogni atto di conformismo le è sempre andato stretto, palco dell’Ariston incluso. Da quando è stata annunciata la sua partecipazione al festival, in duetto con la giovanissima Ditonellapiaga, spopola il video di una sua intervista a Sanremo 1986, in cui dichiara scocciata a Vincenzo Mollica di essersi presentata solo per volontà della casa discografica. C’è da dire che pensando ai più grandi successi di Rettore – Kobra, Lamette etc. – non sono sicuramente materiale da festival. È evidente però che il suo poco zelo nel presentarsi in gara abbia influito sui posizionamenti in classifica: su 4 partecipazioni passate, di cui l’ultima nel 1994, il decimo posto è il massimo che sia riuscita ad accaparrarsi. Quest’anno, speriamo presentandosi di sua sponte, gareggerà con un brano dance intitolato Chimica. Che con il ritornello, già definito molto catchy, punti all’effetto Musica Leggerissima?

Elisa

Elisa si presenta per la prima volta al festival di Sanremo nel 2001 e arriva prima in classifica

La strategia sanremese di Elisa è sempre stata chiara e degna di un generale romano: Veni, vidi, vici. La cantante – che deve gli inizi della sua carriera proprio al palco dell’Ariston – non sembra interessata a partecipare al festival se non con musica di qualità. Conta solo due apparizioni al festival, di cui una sola in gara, ma con due brani che non smettono di emozionare e non si dimenticano facilmente: Luce (Tramonti a Nord Est), l’ha condotta alla vittoria nel 2001 ed Eppure sentire (un senso di te) ha inciso il suo nome nella storia. È quindi legittimo farsi grandi aspettative su O forse sei tu, ballad romantica, curiosamente senza parentesi, che potrebbe rappresentare una nuova pietra miliare per la sua carriera.

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Studentessa di Giurisprudenza che mangia Pop Culture a colazione e ve la racconta nel tempo libero. Trovo sempre il pelo nell'uovo ma non per questo disprezzo la frittata. Metà ironica, metà malinconica. Da grande voglio fare la Mara Maionchi. (@jadesjumbo)

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