The New Mutants

E la paura di diventare grandi

Dopo anni di attesa, il 2 settembre è finalmente uscito in Italia il tanto atteso The New Mutants, il nuovo film targato Marvel e basato sull’omonimo fumetto. Un gran bel passo avanti, visto che ormai si pensava che questa pellicola, tra rinvii, riprese aggiuntive e tutto il resto, non dovesse mai vedere la luce del sole.

Che dire? Il primo trailer, reso pubblico nel lontano 2017, prometteva un film horror con un’alta carica di suspense. Decisamente una cosa non prettamente nello stile della Marvel, se studiamo tutti i suoi film precedenti. Dettaglio che aveva attratto particolare attenzione nel pubblico e creato una certa aspettativa. Il regista – Josh Boone – infatti, in un’intervista aveva dichiarato che questo film si ispirava molto a leggende come Stephen King e John Hughes. E la presenza del noto regista che ha parlato alla generazione degli anni ’80 c’è e si sente. In molti momenti del film si ha proprio l’impressione di stare davanti a un “Breakfast club” dei giorni nostri, molto più aggressivo e arrabbiato. Ma dall’altro lato della medaglia, la carica horror è debole, per non dire che in alcuni punti, viene proprio a mancare. Si avvertono dei momenti in cui il film avrebbe potuto davvero fare paura, degli attacchi giustissimi carichi di inquietudine e suspense, che però si perdono nell’aria sciogliendosi come neve al sole. Ed è un peccato perché il film partiva già da un’ottima base.

La vita apparentemente normale della giovane Danielle viene spazzata via da quello che sembra essere un tornado, insieme alla riserva Cheyenne in cui viveva e al suo adorato padre. A seguito di questa tragica disgrazia, la giovane non si risveglia nel migliore dei modi. Infatti, non appena riapre gli occhi, Dani si ritrova incatenata a un letto in una sala che ha tutta l’aria di essere una stanza di un ospedale psichiatrico. La giovane – dopo la devastante notizia della morte dei suoi cari – scopre anche di essere una mutante dai poteri ancora sconosciuti. E non è tutto. L’ospedale che l’ha presa in cura ospita altri quattro ragazzi come lei, tutti mutanti e tutti con un segreto sepolto nei loro cuori. L’unica altra persona nella struttura, è la Dottoressa Reyes (Alice Braga) che sembra custodire il segreto più oscuro di tutti. Ma perché questi cinque ragazzi si trovano in questa misteriosa struttura? E perché nessuno vuole farli uscire? Soprattutto adesso, che strani e inquietanti fenomeni hanno iniziato a manifestarsi all’interno dell’ospedale.

Immagine tratta dal film

Sia chiaro, The New Mutants non è affatto un film da buttare via. Anzi, dovrebbe essere visto proprio perché – a livello visivo e narrativo – appare come il film meno della Marvel finora girato. Perciò dimenticate i toni colorati e intergalattici de I Guardiani della Galassia, i costumi aderenti degli X-Men, le continue battute irriverenti di Deadpool e i villain “fighi” e crudeli di Thor. La pellicola, certo non ha la stessa tempra di Logan, però gioca bene le carte che ha in mano portandosi a casa qualche buon punto. Prima di tutto, The New Mutants – con le sue tematiche e i toni da indie movie – appare un film più reale, capace di stabilire un contatto con gli spettatori e, che in alcuni punti, si spinge perfino a osare. Infatti, il film tende ad esplorare nuove dinamiche diventando quasi un film più introspettivo, e sicuramente molto più umano. Perché questi ragazzi dall’esistenza travagliata non sono solo dei mutanti, ma dei giovani alle prese con la paura più comune: diventare grandi. Come si può crescere in un mondo che ti reputa un pericolo e che non ti dà neanche la possibilità di spiegare? Perché sì, cambiare forma o trasportarsi da una dimensione all’altra può essere davvero “cool”, ma non esistono solo “poteri bianchi”. E non tutti nascono con i superpoteri che desiderano. Ne esistono anche altri, più oscuri e pericolosi, che possono mettere a rischio delle vite. Ed è proprio questo quello che sembra voler dire il film: non fatevi illusioni, la vita non è per niente rose e fiori; c’è chi nasce con un dono e chi con un fardello.

Immagine tratta dal film

Il film – per come è costruito – è molto interessante. Ci dà la sensazione che anche noi facciamo parte dell’equipe dei medici che studia questi ragazzi dai poteri strabilianti, che anche noi spiamo questi pazienti ritenuti un rischio per se stessi e per gli altri. Siamo come degli spioni, pronti a osservare tutto ciò che succede. Anche la costruzione dei personaggi appare molto più succulenta, perché non c’è una schiera di Avengers pronti a bellissime scene d’azione, bensì più dialogo. Grazie anche all’impiego di pochi personaggi e al fatto che il vero luogo in cui si svolge tutta l’azione è uno solo, lo spettatore riesce a conoscere ogni membro di questo “Breakfast club”: Dani – interpretata da Blu Hunt – la ragazza che ancora non sa chi è, Rahne, in perenne conflitto tra la sua fede e il suo potere, interpretata da Maisie Williams (nota soprattutto per il ruolo di Arya Stark ne Il trono di spade), il fragile Sam interpretato da Charlie Heaton che qui ha abbandonato la macchina fotografica e dimesso i panni di Jonathan Byers di Stranger Things, e l’arrogante Roberto, interpretato da Henry Zaga. Ma il personaggio più forte, di sicuro è quello di Illyana, la cattiva ragazza della cella accanto. Anya Taylor-Joy, la sua interprete, confeziona un personaggio ad hoc con una vena di pazzia che potrebbe fare concorrenza alla Harley Quinn di Margot Robbie, uno dei personaggi meglio riusciti della casa di produzione rivale alla Marvel: la DC.

Immagine tratta dal film

In conclusione, The New Mutants è un film gradevole, adatto soprattutto a coloro che vogliono prendere una boccata d’aria fresca dai soliti film sui supereroi. Perché qui non si parla minimamente di eroi. Si parla di cinque ragazzi spezzati che sono nati con un fardello più grande di loro. E l’unica cosa che possono fare è riuscire a superare le loro paure e imparare a conviverci. Perché è proprio nelle viscere più buie e disgustose della paura, che sta il vero coraggio.

Immagine di copertina tratta dalla locandina del film.

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Che dire di me? Amo leggere, inventare storie, e perdermi nella sala buia di un cinema. Adoro quel momento magico in cui le luci si spengono e il film si appresta a iniziare. Sono una ragazza cresciuta a pane, sogni e libri; e che puntualmente a fine giornata si ritrova con la mano sporca di inchiostro.

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