La perfetta ballata di “The Banshees of Inisherin”

Cogito et Volo dedica anche quest’anno una particolare attenzione alla corsa agli Oscar 2023, con approfondimenti sul sito e contenuti extra su Instagram e Facebook. Daremo un’occhiata da vicino alle pellicole candidate per il miglior film, con recensioni e curiosità, ma anche ai film candidati in altre categorie, in attesa della notte degli Oscar, che si terrà il 13 marzo. Qui trovate tutti gli articoli già pubblicati.

The Banshees of Inisherin è stato presentato lo scorso anno al festival del cinema di Venezia. In italiano è stato tradotto come Gli spiriti dell’isola. Girato da Martin McDonagh è tra le pellicole più interessanti di questi Oscar con ben dieci candidature tra cui miglior film. Già candidato a otto Golden Globe, dove ha vinto in questa occasione una delle statuette più ambite, quella per la Miglior film commedia o musicale, scopriamo se può fare il bis anche per gli Academy.

Storia di un’amicizia in crisi

Ci troviamo in una isola immaginaria dell’Irlanda, nei primi anni Venti, durante la guerra civile. Su quest’isola chiamata Inisherin vivono Pádraic, un semplice mandriano, e il suo amico di una vita Colm, violinista. Improvvisamente e senza nessuna apparente ragione, quest’ultimo decide di interrompere la loro amicizia. La sola spiegazione che viene data dal musicista è che Pádraic è noioso e a lui non va più di perdere tempo ascoltando le sue stupide storie.

Colin Farrel e Brendan Gleeson in una scena del film

Pádric però non accetta questa condizione e tenta in ogni modo di scoprire le vere ragioni del distacco. Ogni giorno, senza mai rassegnarsi, cerca di parlare a Colm, ma quest’ultimo, fermo sulla propria decisione, minaccia Pádraic che se gli avesse ancora rivolto la parola si sarebbe tagliato un dito per ogni volta che lo avrebbe fatto. Comincia così la strana storia di questa amicizia persa. Una storia fatta di situazioni che spaziano dall’assurdo al drammatico, in un villaggio scarno di popolazione e di attività da fare, assistiamo al rocambolesco tentativo da parte del protagonista di riavvicinarsi all’amico perduto.

Personaggi perfetti con attori da Oscar

Una delle componenti più interessanti del film sono i suoi personaggi, pochi per la verità, ma che sono delle vere colonne portanti per tutta la storia. Gli interpreti scelti sono semplicemente perfetti, la sintonia tra Colin Farrell e Brendan Gleeson è evidente, assieme lavorano benissimo. Un dato? Il numero di candidature: tutti i personaggi principali ne hanno avuta una.

Collin Farrell è Pádraic

Colin Farrell è uno dei protagonisti e interpreta il mandriano Padraic. È candidato come migliore attore protagonista. Il suo personaggio è un sempliciotto, ingenuo, dipinto come molto noioso, passa le sue giornate a badare alle bestie, a portare a spasso la propria asinella, Jenny, e bere birra al pub con il suo amico Colm e il nuovo amico Dominic. A seguito del cambio repentino della propria vita, è un personaggio che subisce una crescita assai veloce segnata dagli eventi: nel giro di pochi giorni matura molto, provando nuove esperienze e diventando via via sempre più interessante e coraggioso, animato dalla voglia di riconciliarsi con il suo amico di una vita Colm. Pádraic è un uomo dall’estrema gentilezza, tratto evidenziato da diverse persone del villaggio in cui vive, ma questo lo rende anche una persona anonima, una sagoma come tante che popolano l’isola di Inisherin.

Brendam Glesson è Colm

Brendam Glesson è il coprotagonista, interpreta Colm, amico di una vita di Pádraic. È candidato come migliore attore non protagonista. Colm è molto diverso da Pádraic, è molto più anziano ed è un uomo consapevole di sé stesso, riflessivo, profondo, arriva ad un certo punto della propria vita a farsi domande esistenziali. Matura improvvisamente l’idea di non voler più perdere tempo con Pádraic e decide in maniera brusca di interrompere unilateralmente ogni tipo di relazione. Vuole essere ricordato per qualcosa, e in particolare per la sua musica. È un violinista esperto che impartisce lezioni anche a degli studenti, ed è un uomo molto stimato nel villaggio. È chiara la diversa rappresentazione di questo personaggio rispetto a quello interpretato da Colin Farrell. I due hanno una visione del mondo completamente diversa, e Colm si identifica come l’anima più profonda e analitica.

Altri notevoli interpreti

Kerry Condon è Siobhán, sorella di Padraic. Anche lei candidata all’Oscar come migliore attrice non protagonista. È forse il personaggio più razionale della storia, quella che cerca in qualche modo di mediare tra il fratello e il suo amico. Donna indipendente, matura e lettrice accanita, cerca di far desistere Pádraic dal volersi riconciliare con Colm, a seguito della minaccia di tagliarsi le dita.

Barry Keoghan interpreta il giovane Dominic, una sorta di “scemo del villaggio”. La sua amicizia con Pádraic diventa sempre più stretta dopo l’allontanamento di Colm. Anche Barry Keoghan è candidato come migliore attore non protagonista. Dominic è follemente innamorato di Siobhán a cui si dichiara più di una volta, ma che questa rifiuta continuamente, sia per la sua giovane età sia per il modo di comportarsi. Ha un rapporto di soggezione e violento con il padre, che è anche il poliziotto del villaggio.

L’assurda ballata di Inisherin

Il film è una ballata, lo capiamo già dal titolo originale The Banshees of Inisherin. La banshee appartiene alla cultura popolare irlandese: si tratta di uno spirito maligno che preannuncia la morte di qualcuno. Effettivamente nel film è presente un personaggio con queste caratteristiche, che assume le forme di una vecchia del villaggio. Ma “Banshees of Inisherin” è anche il titolo del componimento che sta portando a termine Colm, per lasciare il suo segno di passaggio sulla terra.

Le metafore non si sprecano: sullo sfondo del film è persistente il conflitto della guerra civile irlandese. Si sentono spari e si vedono le luci degli scontri. Come sull’isola di Inisherin, anche altrove sta avvenendo un conflitto molto acceso. Ma è la stessa Siobhán a dare una luce di speranza al fratello. Partita per andare lontana dall’isola, alla ricerca di una maggiore stabilità, racconta al fratello che la guerra è giunta al termine, proprio come potrebbe esserlo il conflitto tra Pádraic e Colm.

Pádaric e Jenny in una scena del film

Il punto di rottura della storia è dato dallo stesso Colm. Si domanda, si interroga sulla vita, sulla sua utilità e da qui matura l’idea di dover lasciare un segno, ma per farlo deve affrancarsi da colui che reputa un peso, l’amico di una vita.

Il film è surreale, assurdo, a tratti grottesco e a tratti cupo, ma anche divertente. Gli spiriti dell’isola ha dei continui sbalzi, si passa da scene di estremo umorismo e situazioni ridicole, a scene molto crude, in un susseguirsi di emozioni altalenanti e inaspettate.

È la storia di un’amicizia che non c’è più, di un personaggio che non si rassegna a questa fine, vuole scoprire di più, come se vi fossero delle ragioni superiori in grado di dare un senso alle cose. Continua a cercare, parlare, incontrare il suo amico, ma lui non vuole saperne, lo respinge, lo minaccia, compie gesti estremi e autolesionisti.

I due protagonisti sono completamente diversi tra di loro. E quella stessa diversità che aveva unito i due amici, da una parte il noioso racconta storie e dall’altra il riflessivo ascoltatore, ora li sta dividendo.

Lo snodo della maggior parte delle vicende avviene in un pub. L’unico dell’isola. Un contenitore degli abitanti che assistono increduli alle vicende rocambolesche dei due vecchi amici.

Il film tratta diversi temi, oltre all’amicizia vuole ragionare anche sul senso della vita; sull’amore (a diversi livelli) non ricambiato all’interno di una piccola comunità e di come l’amore ti possa portare a essere estremamente ridicolo; sul conflitto, che è un conflitto sia esterno che interno, il primo perché palese a tutti, mostrato con azioni e parole, mentre il secondo è fatto di dubbi su sé stessi e sulle proprie relazioni.

I protagonisti in una scena del film

In corsa verso l’Oscar

I paesaggi irlandesi sono spettacolari, il film è colmo di sequenze e campi lunghi che mostrano l’isola in tutto il suo splendore, dando un senso di tranquillità e serenità allo spettatore. Il tutto è accompagnato da una colonna sonora perfetta, composta da Carter Burwell.

La pellicola ha tutte le carte in regola per potersi aggiudicare la statuetta più ambita per il miglior film. Dalla sceneggiatura alla regia, dagli attori alle ambientazioni, l’orchestra è perfetta e si muove in maniera armonica. Un film che entra sicuramente tra i migliori dell’anno per originalità e potenza.

Il trailer del film

Tutte le immagini sono tratte dal film

Sono nato a Brescia nel 1994. Laureato in Giurisprudenza, lavoro in banca, pratico Muay Thai, mi interesso di criminologia, diritto, economia, storia e cinema. Scrivo per diletto, per passione e offrire un punto di vista personale rispetto a quello che ci circonda.

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