Nobel per la Pace 2021: libertà d’espressione
Anche quest’anno il premio Nobel per la Pace è stato assegnato. L’edizione 2021 ha deciso di premiare chi si batte per un’informazione trasparente in un mondo sempre più torbido.
La Fondazione Nobel ha deciso di insignire del premio Nobel per la Pace 2021 Maria Ressa e Dmitry Muratov per i loro sforzi nella salvaguardia della libertà d’espressione, la quale rappresenta un requisito per la democrazia e la pace permanente.
The Norvigian Nobel Committee
Sono queste le parole con cui la Fondazione Nobel ha recentemente annunciato l’assegnazione dell’omonimo premio per la Pace edizione 2021.
Ma chi sono e cos’hanno fatto Maria Ressa e Dmitry Muratov?
Maria Ressa con un Nobel contro il governo
Classe ’63, Ressa nasce a Manila ma si trasferisce negli USA all’età di dieci anni. La sua carriera lavorativa inizia in una TV nazionale filippina, passando presto ad essere il capo del distaccamento di Manila della CNN.
La prima posizione di critica nei confronti della politica del terrore, Ressa la manifesta nel 2003, con la pubblicazione del suo “Seeds of Terror“. Qui analizza le tattiche e la leadership di al-Qaeda dopo l’11 settembre sottolineando il ruolo chiave del sud-est asiatico.
Ma l’attivismo per la sua terra prende veramente forma nel 2012 con la fondazione di Rappler. Partita come una pagina Facebook, la testata rappresenta la prima pagina web d’informazione sia per anzianità che per importanza delle Filippine.
Le inchieste condotte da Maria e dalla redazione di Rappler hanno coinvolto principalmente il regime del presidente filippino Rodrigo Duterte. Le critiche alle controverse politiche antidroga (basate principalmente sull’uccisione di spacciatori e consumatori) e l’utilizzo manipolatorio dei social media da parte della presidenza Duterte sono costate all’attivista undici processi, due arrestati e una detenzione a partire dal 2018.
La dedizione alla verità e alla libertà d’informazione hanno portato così Maria Ressa al Nobel.
Dmitry Muratov e la pace sbarca in Russia
Nato in Russia nel 1961, Muratov rappresenta una figura di spicco nella stampa indipendente nazionale. Padre nel 1993 di Novaja Gazeta, sotto la sua direzione la testata ha rappresentato uno dei principali critici del vigente regime politico. Con inchieste su infrazione di diritti umani, corruzione, abuso di potere (ma la lista potrebbe continuare ancora per molto), il giornale ha rappresentato per più di 25 anni un sassolino molto scomodo nella scarpa dell’establishment.
A dimostrarlo sono i sei caduti nella schiera dei giornalisti di Novaja Gazeta, tra cui la più recente è Anna Politkovskaya. Ed è proprio all’indomani dell’anniversario dell’uccisione di quest’ultima che la Fondazione Nobel ha deciso di assegnare a Muratov il prestigioso premio. La commissione esaminatrice ha sottolineato come Muratov abbia difeso senza sosta il diritto all’espressione nonostante le numerose minacce ricevute.
Con uno sguardo d’insieme non è difficile notare come il premio 2021 arrivi in una Russia recentemente scossa dal caso Navalny e dalle elezioni parlamentari dal risultato ambiguo (entrambe code non ancora estintesi).
La Fondazione Nobel ha deciso così quest’anno non solo di premiare due persone battutesi tutta la vita per la verità, ma la libertà d’espressione in sé stessa scegliendo solamente due tra i tanti rappresentati di questa battaglia.
Ms Ressa e Mr Muratov ricevono il premio per la Pace per la loro lotta coraggiosa per la libertà d’espressione nelle Filippine e in Russia. Allo stesso tempo, essi sono rappresentativi di tutti i giornalisti che si sono battuti per questo ideale in un mondo in cui democrazia e libertà di stampa fronteggiano condizioni sempre più avverse.
The Norvigian Nobel Committee
Per saperne di più sui premi di quest’anno controlla lo speciale Nobel 2021.
(Immagine in copertina: Ill. Niklas Elmehed © Nobel Prize Outreach)
