Share Poem Save the World: il progetto Crossing Poetry raccontato da Jake Matthews

Intervista a Jake Matthews, fondatore del movimento Crossing Poetry, che porta la poesia per le strade delle città italiane

Per alcuni la poesia è un vago ricordo delle ore di letteratura italiana a scuola, un fastidioso esercizio di comprensione in cui cercare di dare un senso a tutto quello spazio bianco, a quelle pause che non si sa mai dove inserire. Opere ermetiche, che a volte ricordiamo soltanto perché, per un’oscura ragione pedagogica, ci è stato chiesto di  studiarle a memoria. Ma per il resto, in pochi tengono sul comodino un libro di poesie: oggi non va di moda, si preferiscono gli aforismi, frasi che a seconda dello stato d’animo di chi legge possono dire tutto e niente.

C’è chi invece crede che la poesia non sia fatta per stare sui comodini e neanche dentro i libri, a dirla tutta: deve aspettarci per strada, dietro l’angolo, alla fermata dell’autobus, ad un semaforo. Così è nato il movimento Crossing Poetry, con l’intento di tappezzare il tessuto urbano di fogli stampati – dalle dimensioni di un biglietto da visita al classico A4 – con poesie inedite e non. «Il senso del progetto è quello di portare l’arte nel mondo sotto gli occhi di tutti»: ma non soltanto l’arte dei grandi, ma di chi ancora oggi ha voglia di raccontare una storia e sceglie di farlo attraverso la poesia. E lo fanno attraverso eventi aperti al pubblico, le Free Poem Campaigns, iniziative organizzate da autori in tutta la penisola italiana.

Uno di questi è Jake Matthews, l’autore che ha fondato il movimento di Crossing Poetry. Le sue opere riscuotono molto successo, in particolare sui social, dove è seguito da migliaia di persone. La sua identità rimane però avvolta dal mistero, si presenta al suo pubblico con l’immagine di un orso.

«Scrittore. Poeta. Orso.» Così ti definisci sui tuoi profili social. Raccontami chi è Jake Matthews.
Jake Matthews è un romantico sognatore, un po’ come tutti gli scrittori abbandonati sul ciglio della strada, che bussano a tutte le porte con il loro manoscritto e un biglietto di sola andata in tasca.

Ti seguono migliaia di persone, eppure la tua identità rimane incognita, nell’epoca in cui mostrarsi al mondo sembra essere un imperativo sociale. Come si mantiene l’anonimato oggi e che valore ha per te questa scelta?
Gli scrittori sono egocentrici, narcisisti e autodistruttivi. L’ego è come un cucciolo d’orso, può essere addomesticato e tenuto al riparo prima che qualcuno si faccia male.

Riuscire a tradurre in versi la bellezza è difficile, implica una ricerca continua: sei d’accordo con questa affermazione? Come nasce una tua poesia e cosa cerchi quando scrivi?
Non tanto. Sono convinto che serva prestare attenzione alle piccole cose impercettibili. Non cerco nulla, di solito è lei a trovarmi. Si deposita come milioni di granelli di polvere in cerca di una superficie immobile.

aveva pensieri fragili come la carta
belli da stropicciare
aveva occhi scuri
aveva occhi chiari
a tratti trovavo
il buio
a tratti trovavo
il caos
a tratti trovavo
il mare
il caos sorrideva sempre
ci sposteremo
se troveremo sassolini
sotto le nostre scarpe
li lanceremo in acqua
per guardarli affondare
non avere paura il mare
non si può affondare
aveva il mare tra i capelli
s’incastrava senza sapere
dove andare

Molte tue poesie parlano d’amore. Quanto l’età che abbiamo influisce sul giudizio del pubblico riguardo la nostra credibilità? Tra sensibilità e esperienza, quale delle due serve di più per parlare d’amore?
Molte mie poesie parlano di sesso. E di tante altre cose. Temi a volte considerati off-limits. Scrivere non è un diritto ma una scelta; l’esperienza e la sensibilità influiscono certamente. Il pubblico si crea intorno all’autore, non il contrario. Sono tutti abituati a dare al pubblico ciò che vuole in cambio di un pugno di likes. Se qualcuno dicesse “Fanculo ciò che vuole pubblico”, avrei trovato un nuovo amico.

Raccontami di Crossing Poetry, il movimento che hai fondato. Come è nato questo progetto e come è arrivato nei vicoli di tutta Italia attraverso le “Free Poems Campaigns”?
Ero stanco di vedere poesie in vecchi libri impolverati sugli scaffali. La gente è abituata a pensare alla poesia come a qualcosa di vecchio, vorrei che le persone leggessero poesie con la stessa frequenza con cui fanno ginnastica davanti ai siti porno. Un attacco di panico, uno scatto di rabbia, un desidero erotico. La poesia è tutto questo e molto altro. E’ una donna che sussurra gentile al tuo orecchio…ho voglia adesso, portami a casa.

Il vostro calendario è pieno di eventi: li presenteresti in due parole ai lettori che non ti conoscono?
Organizziamo eventi ovunque venga richiesto. Esiste un modulo apposta per richiedere un evento nella propria città sul nostro sito web. Siamo nelle strade, nei locali e nelle città. Gli slam ormai sono molto richiesti perché consentono ai locali di attirare gente come ad un evento di live music senza dover sborsare per diritti SIAE, in quanto i testi sono inediti. Alcuni autori ed organizzatori in Italia purtroppo a volte, dando prevalenza all’aspetto competitivo della serata, sembrano dimenticare l’obiettivo di tutto: promuovere la poesia, è di questo che si tratta.

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Milanese, biotecnologa e bioinformatica. Curiosa per natura ho scelto di dedicare la mia carriera alla scienza. Di fronte a tutto ciò che passa sotto la lente di ingrandimento della mia curiosità, cerco sempre di ricordarmi che per trovare risposte bisogna fare le giuste domande.

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