Un dolce Natale multietnico: ricette dal mondo

Tre dolci ricette per rendere il vostro Natale multiculturale, pensate per voi dal team di Cogito et Volo

Playlist di Natale? Fatto! Film da guardare spaparanzati sul divano? Fatto! Menù del cenone? Pronto! Ma… se invece della solita guerra tra pandoro e panettone evitassimo il conflitto con un dolce fuori dalla (nostra) tradizione? Il team di Cogito et Volo vi propone tre ricette di dolci che vi faranno viaggiare nel mondo.

Kürtőskalács ungherese

Ungheria e freddo boia vanno a braccetto nel periodo invernale, ma questo non spaventa gli ungheresi, che combattono le basse temperature a colpi di kürtőskalács, in italiano conosciuto come “torta camino” a causa della sua forma di comignolo elicoidale.
Può essere ricoperto di cocco, cacao, vaniglia, nocciole, fragole, noci, cannella o zuccherini. Secondo la leggenda nasce in Transilvania, Romania, ma gli ungheresi ne hanno rivendicato l’origine tanto da farla diventare una delle loro specialità. Alcune leggende lo fanno addirittura risalire ai tempi dell’Antica Grecia. A noi poveri e stolti comuni mortali, turisti offuscati da una famelica voglia di dolci poco importa di quale sia l’origine di questo capolavoro. Ad ogni modo questo dolce è spesso associato all’inverno, al Natale e viene fatto soprattutto in occasione di feste, fiere e mercatini natalizi. Questo dolce è davvero troppo buono per relegarlo solo all’Ungheria, penso che tutta l’umanità debba gioirne, e quindi di seguito ecco la ricetta.

Per l’impasto: – 500 gr di farina – 1 pacchetto di zucchero a velo vanigliato – 160 ml di latte tiepido – 1 uovo – 50 g di zucchero – 60 g burro – 25 g lievito di birra – burro fuso q.b. – 1 pizzico di sale – zucchero q.b. (per spennellare) – la scorza di un limone – 1 bicchiere di olio di semi di girasole
Per decorare: – cannella q.b. – granella di noci q.b. – farina di cocco q.b. – cacao q.b. – zuccherini q.b.

Procedimento:
Si prendono prima il latte tiepido e si fa sciogliere in esso il lievito, il sale, lo zucchero e il burro. Si aggiunge la scorza del limone e poi con un setaccio anche la farina e lo zucchero a velo vanigliato. Si mescola tutto e appena si ottiene un composto sodo si aggiunge l’uovo e si continua a impastare fino ad ottenere un impasto omogeneo. Si mette da parte e si lascia riposare per 1 ora in una ciotola coperto da una pellicola o una pezza.

Una volta trascorso il tempo necessario prendere l’impasto, stenderlo su un ripiano liscio con della farina sopra fino a formare un rettangolo dello spessore di 4-5 mm e tagliarlo con un tagliapizza in strisce lunghe 2 cm.

Arrotoliamo le strisce sui rulli avendo cura che tra una striscia e l’altra ci siano 1-2 mm di spazio e poi ruotare il kürtőskalács sul ripiano per eliminare gli spazi. Cospargerlo con del burro fuso e con dello zucchero. Inserirlo nel forno e fare cuocere avendo cura che lo zucchero si rosoli per bene fino a formare uno strato di caramello per 10-15 minuti.
Una volta cotto decorare a piacere con cacao, vaniglia, cannella, cocco, noci o zuccherini.

Kurisumasu Kēki giapponese

Nonostante il Giappone non sia solito dare molta importanza al Natale, il clima festivo si riesce a sentire comunque. Luminarie dalle più semplici alle più elaborate colorano le vie principali, musica a tema viene trasmessa in tutti i punti commerciali e lo scambio di doni è ormai entrato tra le usanze di un paese che vede il Natale come la festa del babbo di rosso vestito. Non sbagliate se pensate che l’aspetto commerciale della festa abbia spodestato quello religioso (probabilmente mai giunto fino al Sol Levante). Di conseguenza, le tradizioni natalizie non sono molte e anche in fatto di cibo siamo lontani dai nostri tour de force tra pranzi e cenoni.

Tralasciando la curiosa tradizione di cenare con pollo fritto di KFC, la società giapponese ha pensato di trovare un dolce natalizio che facesse da feticcio per una festa non riconosciuta, forse un po’ per adeguarsi alle consuetudini occidentali. Si tratta della kurisumasu kēki, letteralmente “torta natalizia”, dall’inglese “Christmas cake”. Nell’aspetto si richiamano i colori di Santa Claus (quindi del Natale) e della bandiera giapponese: il bianco e il rosso. La torta è composta da pan di Spagna, farcita con panna, fragole e abbellita da babbi Natale, alberelli e zuccherini. Capite da voi quanto poco “Christ” sia il Christmas nipponico!

Data la vasta varietà delle possibili personalizzazioni, una ricetta specifica è difficile da individuare ma vi proponiamo una base da cui potrete partire.

Per il pan di Spagna: – 150g di farina – 150g di zucchero – 5 uova – 15g di burro
Per la bagna: – 300ml di acqua – 3 cucchiai di zucchero – 2 cucchiai di rum
Per la farcitura: – 500ml di panna fresca da montare – 450g di fragole – zucchero a velo q.b.

Procedimento:
Per ottenere la base di pan di Spagna, mescolate uova, zucchero, farina e burro fino a ottenere un composto omogeneo. In una teglia con carta forno versate il composto e infornate a 180º per 25 minuti. Preparate la bagna scaldando in un pentolino acqua, zucchero e rum. Raggiunta l’ebollizione spegnete il fuoco e lasciate raffreddare. Per quanto riguarda la farcitura, montate la panna con lo zucchero fino a ottenere un composto facilmente spalmabile. Tagliate a strati il pan di Spagna e ricomponetelo spennellando ogni strato con la bagna e farcendolo con la panna. Infine ricoprite la torta con altra panna e arricchitela con fragole e altre decorazioni.

Zimtsterne tedeschi

In Germania il Natale è una cosa seria: i tedeschi amano il Natale, davvero davvero tanto. Talmente tanto che i primi preparativi si iniziano a vedere già a metà novembre: si addobba l’albero, si mettono le luci alle finestre, si scalda il Glühwein (quello che noi chiamiamo vin brulè, per capirci), si allestiscono i meravigliosi Weihnachtsmärkte in tutti i paesi e in tutte le città, pieni di cibo, balocchi di ogni forma, vestiti e indumenti caldi (raccomando in particolare il mercatino di Esslingen, in Baden-Württemberg).

Una tradizione e una ricetta tipicamente natalizia è quella degli Zimtsterne, letteralmente “stelle di cannella”. Sono, come avrete capito, dei biscottini rigorosamente a forma di stella e il cui ingrediente fondamentale è la cannella. La preparazione è molto semplice e gli ingredienti richiesti sono pochi: farina di mandorle o mandorle, se preferite tritarle voi, albumi, zucchero a velo e cannella (q.b. ma meglio abbondare). Si mescola tutto insieme, gli si dà la forma, si crea una glassa bianca con un po’ di zucchero e albumi, si decorano e si infornano. 

Questi Plätzschen (“biscottini”) sono veramente facilissimi da fare, proprio perché sono il tipico dolcetto da fare in famiglia, con l’aiuto fondamentale dei bambini più piccoli. Spesso si usano anche per decorare l’albero o se ne confezionano dei sacchettini da donare ai parenti e ai familiari. La mia insegnante di tedesco, che come ultimo compito prima delle vacanze ci fece preparare questi dolci, suggeriva altri due ingredienti segreti: tanto amore e Stille Nacht, Heilige Nach in sottofondo.

Gli ingredienti: – 250 gr di mandorle o farina di mandorle – 2 albumi – 200 gr di zucchero a velo – 2 cucchiai di cannella in polvere

Procedimento:
Macinate grossolanamente le mandorle o prendere la farina e mettetele in una ciotola. A parte, montate a neve gli albumi e lentamente incorporate lo zucchero. Deve venire una glassa abbastanza fluida ed elastica. Mettetene da parte circa 60 grammi per le decorazioni e unite il resto alle mandorle. Aggiungete la cannella e mescolate. Lasciate riposare il preparato in frigo per un’ora. Poi stendetelo con il mattarello su una superficie ampia e date la forma a stella con uno stampino o a mano libera. Lasciate cucinare il tutto per 10 minuti a 170° in forno statico. Una volta cotti, decorate con la glassa e lasciate raffreddare finché questa non si sarà indurita.

Voi conoscete qualche ricetta dal mondo per un Natale multietnico?

Leggi anche: i mini-speciali tra scienza e cucina della nostra Natalia Boscolo.

(Copertina di Dilyara Garifullina da unsplash.)

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