Ferite Superficiali di Carlos Lapin – TRACK BY TRACK

carlos lapin

Sound sporchi, storie senza peli sulla lingua, frammenti che diventano unità e attimi in cui si riprende il respiro: tutto questo è il primo Ep di Carlos Lapin, raccontato traccia per traccia.

Carlos Lapin, nome esotico e cognome molto simile a quello di un ladro formato-fumetto francese – o del vostro licantropo preferito, de gustibus – anche se lui afferma di non essersi ispirato a nessuno dei due. É un artista emergentissimo, con un attivo di soli 7 brani, ma già un’identità ben definita, o almeno un’idea di quella che vorrebbe che fosse: delle orecchie da coniglio rosa, un filmato in VHS rigorosamente sfocato, virtuosismi al pianoforte, la venerazione per Lana Del Rey e tanta attenzione per la scrittura.

La musica del suo primo EP Ferite Superficiali (I), che Carlos ci sta per raccontare traccia per traccia, vive in una dimensione a cavallo tra una leggerezza sfuggente e una serissima compattezza: i suoi brani, cantanti o solo strumentali, arrivano come mulinelli nelle nostre cuffie, rischiando di inghiottirci (ma tranquilli, tra poco ci assicurerà che non lo fa apposta).

Meet the Artist

Foto promozionali Carlos Lapin
Ciao Carlos! Come va? Possiamo chiederti dove ti trovi mentre rispondi alle nostre domande?

Hola belli! Attualmente sono a Milano e ci rimarrò per un po’, ma sto già sognando il mare.

Senza toglierti l’alone di mistero – e quindi senza svelarci il tuo vero nome – ci racconti perché in arte hai scelto di chiamarti Carlos Lapin? Ha qualcosa a che vedere con Lupin?

Chi ha detto che non è il mio vero nome?! jk, volevo un nome esotico che risuonasse insieme alla mia musica, che fosse coerente con il mio progetto, la mia visione. Lupin, comunque, non c’entra nulla.

Come hai deciso di dedicarti alla musica?

Ho sempre avuto un rapporto quotidiano con la musica e ho sempre saputo che questo momento sarebbe arrivato. Quello che voglio dire è che non si tratta di una scelta ma di una necessità, il bisogno di raccontarmi e farlo a modo mio.

carlos lapin
Foto Promozionali di Carlos Lapin
Molti dei tuoi (pochi) brani usciti finora si presentano con una base incalzante che rischia intrappolare l’ascoltatore in un loop infinito di riproduzioni: avere questo tipo di groove è un elemento importante per te?

Oh! Non l’avevo mai vista con quest’ottica ma effettivamente ha senso, penso per ogni persona che fa musica, farsi ascoltare in loop. Comunque posso assicurare di non aver mai scritto e prodotto nulla focalizzandomi su un groove che fosse accattivante per gli altri, per l’ascoltatore; la mia musica prende forma in funzione delle parole e viceversa. Di base faccio ciò che mi piace e che sento come “giusto” per quella traccia.

Il tuo primo EP si chiama FERITE SUPERFICIALI (I), un titolo che non corrisponde a nessuna delle tracce. Come mai queste ferite sono superficiali?

In realtà è un po’ un ossimoro questo titolo, nel senso che non penso affatto che le mie canzoni rappresentino solo una superficie, ma mi piace alleggerire il dolore quando posso. Il fatto stesso di aver elaborato e scritto è un’evidenza positiva per quanto mi riguarda (ci sono un casino di cose di cui non ho ancora parlato, ma per quelle mi sa che bisogna andare sotto i ferri). E poi quanto è poetico?!


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TRACK BY TRACK

1- Lividi

Video di Lividi di Carlos Lapin

Lividi è il mio primo singolo e anche la prima traccia in assoluto che ho registrato. La cosa interessante per me è stata arrivare in studio da KaleidoCloud (il mio super producer) avendo solo testo e musica e quasi nessuna melodia, il resto lo abbiamo completato insieme. Volevo un sound sporco, di questo ero sicuro. A traccia chiusa, mentre stavamo facendo gli ultimi ascolti prima di mandarla a mix e master ho avuto un flash: ho inserito un controcanto in inglese (“Take it to the back if you really wanna talk”), citazione a Freak di Lana Del Rey. Non dirò altro, se siete curiosi andatele ad ascoltare, Lividi e Freak.

2 – Pugno Nello Stomaco / Post Pleasure

Video di Pugno Nello Stomaco / Post Pleasure di Carlos Lapin

Pugno Nello Stomaco / Post Pleasure è un collage di due pezzi nati in momenti completamente diversi ma che non riuscivano a vedere la luce da soli. Pugno Nello Stomaco aveva inizialmente una seconda strofa, una forma-canzone più classica, ma sentivo di averla scritta solo per completare il pezzo. In realtà tutto quello che dovevo dire stava nel primo minuto della traccia e il resto lo trovavo superfluo. Post Pleasure, che all’inizio si chiamava solo Numero 2 (perchè già sapevo essere la seconda parte di qualcosa), era di per sé una traccia breve. Poi l’illuminazione di unirle, perchè di fatto raccontavano la stessa storia, ma in due momenti e con due punti di vista diversi. Per chi mi chiede se pubblicherò mai queste due tracce separate la risposta è no. La loro forza esiste insieme.

3- Diego

Video ufficiale di Diego di Carlos Lapin

Volevo troppo scrivere un pezzo strumentale, è proprio un vezzo. Suono il piano da quanto ho 5 anni circa, la musica classica ha avuto un ruolo fondamentale nella mia crescita e mi appartiene. Nell’EP serve come pausa dai due pezzi precedenti, essendo carichi di emozione. Ho pensato proprio “Ok, slow down”. E poi è una dedica al mio bellissimo amstaff, super affettuoso, che fa un cameo sul finale della traccia, e che mi aiuta giornalmente a guarire dalle mie ferite. Che dire di più?!

4 – Vecchie Abitudini

Video di Vecchie Abitudini di Carlos Lapin

Ho deciso di chiudere questo primo progetto con Vecchie Abitudini perché trovo sia la traccia meno triste delle tre (escludendo Diego). Mi piace che abbia la cassa dritta nel rit. e l’armonia mi trasmette nostalgia ma non malinconia. È una storia di sesso, lo dico senza peli sulla lingua. Sesso tra persone che non sono destinate a stare insieme e non posso aiutarsi in alcun modo, ma che non riescono a lasciarsi andare del tutto. A un certo punto mi sono chiesto “Ma perchè lo stiamo facendo?” e non mi sono dato una risposta reale. Nel rit. infatti alcune frasi sono incomplete, “E spiegalo a quelli che no-”, “Che non ricordo più com’era il finale di-”: mentre le scrivevo non sapevo manco io dove volessi andare a parare e ancora oggi non lo so, ma non mi interessa davvero. “Siamo la risposta presa con la forza”.

Bye Bye Carlos…

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Studentessa di Giurisprudenza che mangia Pop Culture a colazione e ve la racconta nel tempo libero. Trovo sempre il pelo nell'uovo ma non per questo disprezzo la frittata. Metà ironica, metà malinconica. Da grande voglio fare la Mara Maionchi. (@jadesjumbo)

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