Politica non pervenuta: Il colpo di grazia ai giovani

Le elezioni politiche

Il 25 settembre, come è noto, saremo chiamati a votare per il rinnovo del Parlamento. Eleggeremo 400 deputati e 200 senatori. Ho già spiegato in un precedente articolo come funziona il sistema elettorale. Vi ricordo inoltre che diversamente da quanto si voglia far credere non si può eleggere il futuro Capo del Governo, ne tanto meno il Governo stesso. Spetterà al Presidente delle Repubblica nominare il Presidente del Consiglio e i ministri che comporranno l’esecutivo.

In queste poche settimane di preparazione e di campagna elettorale, sono state molte le dichiarazioni fatte dai vari leader politici. In questo breve articolo vorrei cercare di far emergere alcuni aspetti critici della campagna elettorale e dei programmi. Mi sono soffermato sullo studio delle principali coalizioni presentate al voto: il centro destra con al suo interno Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati; il centro sinistra con il Partito Democratico, il cartello Sinistra italiana + Verdi, Più Europa, Impegno Civico; il cosiddetto Terzo Polo formato dalla lista unica composta da Italia Viva e Azione; infine il Movimento 5 Stelle che non è all’interno di nessuna coalizione.

Foto di Harri Vick da Pixabay
I programmi a confronto

Guardando i sondaggi pare che ci possa essere una vittoria abbastanza schiacciante da parte del centro destra, con una raccolta di voti vicino al 50% e l’accaparramento della maggior parte dei collegi uninominali. C’è però una grossa fetta di indecisi che rappresenta oltre il 40% ed è qui che si gioca la battaglia delle varie coalizioni, cercare di mobilitare questa grossa massa grigia attraverso una campagna elettorale molto agguerrita. Appare però un dato davvero sconcertante, i leader politici non parlano molto di programmi, per ora ci sono stati molti attacchi da destra a sinistra.

A ben ragione vorrei dire, visto che leggendo tutti i programmi presentati la prima cosa che balza all’occhio è la loro fantasia, colmi di punti irrealizzabili o etichettati in maniera impropria (vedasi flat tax del cdx), pieni di bonus, assenza di riforme strutturali, nessun approfondimento o mezzi di copertura delle proposte, assenza di diritti. Quello che emerge è una generale vaghezza, con un continuo bofonchiare in televisione di slogan e pillole, tweet e mezze verità.

La politica dei tweet, slogan e pillole

Sarà la mancanza di tempo o l’assenza di razionalità, ma guardandoci attorno, questa campagna elettorale si sta svolgendo molto per frasi brevi su Twitter, per semplici slogan e pillole. Addirittura il Movimento 5 stelle ha presentato un proprio programma per punti in pillole, senza alcun approfondimento. Abbiamo assistito ad un uso massiccio di post su Facebook e confronti, o litigi a colpi di condivisioni suoi social e commenti ai post, come nei peggiori gruppi di whatsapp dei genitori degli alunni. Alcuni politici sono approdati anche su piattaforme nuove come Tik Tok apparendo solo come inadeguati, per poter avvicinare il neo elettorato dei diciottenni.

Foto di Thomas Ulrich da Pixabay

La sensazione è che non si voglia parlare di programmi in maniera approfondita, ma che lo si voglia fare con meme e spot. Questo è il segno di una politica che non riesce più a comunicare con il proprio elettorato. Non si ha più voglia e tempo di fare comizi e confronti dal vivo con altri candidati, portando argomentazioni serie e approfondendo le proprie idee e proposte. Si cerca di evitare accuratamente alcuni temi che sono molto sentiti, o di etichettare con nomi roboanti delle proposte che nulla hanno a che vedere con l’argomento trattato, o non sono risolutive.

La politica dei bonus

Ricollegandoci a quanto detto prima. C’è una comune ripetizione di proposte espresse in bonus, soprattutto da parte del Movimento 5 Stelle e dal centrosinistra.

Sono moltissimi i bonus previsti dai programmi dei partiti in queste elezioni. Dal bonus per i giovani, al bonus fiscale, edilizia ecc. ed è da qualche anno che la politica cerca di risolvere dei problemi strutturali o emergenziali attraverso i bonus.

Abbiamo un problema di disagio psicologico? Bene, bonus psicologo

Abbiamo un problema di mobilità? Bene, bonus monopattino

Abbiamo un problema giovanile? Bene, bonus giovani

E molti altri ancora.

Foto di Moondance da Pixabay

Perché la politica cerca attraverso i bonus di risolvere dei problemi? Il primo motivo è percettivo. È vero che i bonus possono avere degli effetti positivi, ma è anche vero che questi effetti sono solo momentanei e durano solo fino a che ci sono i soldi a disposizione. Addirittura possono creare delle distorsioni o dei peggioramenti, come è successo con il bonus 110% e altri bonus edilizi, che hanno registrato un alto numero di truffe, aumento dell’inflazione.

Il secondo motivo è più di natura elettorale, perché nel momento in cui il partito x crea un bonus significa che si sta occupando di quella cosa e la sta risolvendo. Il tentativo quindi è quello di apporre una etichetta a delle proposte, al fine di assecondare l’elettorato, e utilizzare questo strumento come propaganda elettorale.

Sappiamo però che non è con i bonus che si affrontano dei problemi strutturali (penso di averne dato risposta qui), ma è con il tempo, la razionalità e proposte sostenibili che si possa trovare una soluzione.

La generazione truffata

La maggioranza degli elettori sono i pensionati. Non sarà per questo un caso che anche nelle precedenti campagne elettorali, l’idea dei partiti è sempre stata quella di aggraziarsi questa grossa fetta di voti con regalie fuori da ogni logica (vedasi quota 100). La spesa pensionistica è una delle voci più grandi per l’Italia, da anni continua inesorabilmente a crescere. Le pensioni sono cresciute più dello stipendio dei lavoratori dipendenti (che invece sono addirittura diminuiti). Chi pagherà il conto di questa folle spesa? Ovviamente le future generazioni.

Guardando ai programmi delle forze politiche, fortunatamente non c’è una grande voglia di spingere per un aumento delle pensioni, ma sono tutti più o meno concordi con il mantenere costante la spesa, in attesa che tutte le pensioni passino da regime retributivo a contributivo e che torni in vigore la legge Fornero.

Foto di Dim Hou da Pixabay

In questa ottica, sarebbe auspicabile chiedere una riduzione della spesa pensionistica, così facendo si potrebbe ridurre anche il cuneo fiscale. Per portarla entro parametri sostenibili.

Al netto di questo, però nessuno ha pensato ad un taglio, ovviamente per inseguire ancora i voti della più grande classe elettorale. E’ evidente che la spesa pensionistica è una zavorra che impedisce all’Italia di crescere, ed è evidente che è una voce di spesa che alimenta il cuneo fiscale. Inoltre il crollo demografico peggiora il quadro, poiché le pensioni attuali vengono pagate con i contributi attuali. Significa che per sostenere l’enorme spesa servono continuamente lavoratori che ogni mese versano soldi nelle casse dell’INPS.

Qualcuno l’ha chiamata “generazione truffata”, la generazione di giovani che dovranno pagare il conto di chi si è seduto al ristorante stellato e ha mangiato e bevuto più di quanto era nelle sue possibilità. È ancora più evidente oggi questa affermazione se guardiamo al pesante divario che c’è tra giovani e pensionati.

I diritti che non si vedono

Sono più di quattro milioni gli italiani consumatori cannabis, ma nonostante questo dato, non vi è nessuna forza politica che ne parla. Così come sono milioni gli italiani favorevoli ad eutanasia e fine vita, come dimostrato dalla recente raccolta firme per il referendum poi cassato dalla Corte Costituzionale. Ancora la tematica dell’aborto che potrebbe subire delle forti restrizioni. Insomma libertà e diritti civili sono temi molto sentiti, soprattutto dai più giovani, ma pare che per il momento, se non qualche sparuto caso, non se ne voglia parlare. Guardando ai programmi solo il centro sinistra li menziona nel proprio programma, mentre sono del tutto assenti nel programma del Terzo Polo, o vengono ostracizzati da parte del centro destra.

Foto di Terre Di Cannabis da Pixabay

L’ultimo, ma non per importanza, il tema carcere. Sappiamo come negli ultimi anni di pandemia, la situazione carceraria si è ulteriormente aggravata. Sono ancora tantissimi i suicidi da parte di detenuti, alto è il sovraffollamento e le alternative alla pena detentiva non sono sufficienti. Nonostante questo dato veramente emergenziale, non è oggetto di campagna elettorale.

Perchè no?

Perché di questi temi non se ne parla durante i dibattiti politici? La paura di perdere consenso. Il centrodestra non vuole perdere i voti dei liberali, mostrandosi eccessivamente proibizionista. Al contrario il centrosinistra non vuole perdere voti parlandone eccessivamente e quindi perdere i voti dei moderati e dei cattolici di sinistra. Il terzo polo nemmeno li menziona nel programma e li lascia nel limbo per cercare di assorbire i voti della destra conservatrice.

Insomma è nuovamente un inseguimento all’ottenimento di voti. Credo però che una forza politica debba avere il coraggio delle proprie idee e portarle avanti, indipendentemente dall’elettorato che si può perdere. Tutti i temi sopra esposti sono fortemente sentiti da una grossa fetta di popolazione, che richiede cambi di passo alla propria classe politica. Sono sicuro che qualora ci sia una forza in grado di accogliere queste istanze non rimarrebbe delusa dall’esito del voto. Più diritti significa più libertà e più libertà significa maggiore sviluppo, ed è per questo che non si tratta di temi secondari rispetto alla possibile frenata economica del paese.

Il voto fuorisede

I residenti all’estero possono votare nella rispettiva circoscrizione, questa cosa però non vale per i residenti di un altro Comune e che per motivi di studio o di lavoro si trovano molto lontano, magari dall’altra parte dell’Italia. In sintesi il voto fuorisede non può essere esercitato per milioni di persone. Poco importa se sono anni che vengono avanzate richieste, la possibilità di votare a distanza non è contemplata.

Questo nuovamente va a discapito dei giovani e dei lavoratori, che con molte difficoltà logistiche ed economiche, per poter esercitare un proprio diritto, sono costretti a ritornare nel loro Comune di Residenza.

La politica nuovamente è assente e ad essere ancora calpestate sono le future generazioni.

I giovani e le scelte

Alla fine di questo sproloquio, abbastanza arrabbiato nei confronti della classe politica, voglio chiudere con una piccola speranza. Il mio consiglio, e mi rivolgo soprattutto alle nuove generazioni; cioè quelle trattate come pezza da piedi in questa campagna elettorale, è quello di informarsi il più possibile. Lasciare stare per un attimo la politica da social e la politica dei bonus, scaricare e leggersi i programmi e i candidati. Provare a fare una valutazione seria e approfondita, per poter votare con consapevolezza. In breve è quello che noi richiediamo alla nostra classe politica e sarebbe insensato se noi facciamo una richiesta, comportarci in maniera contraria.

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Vogliamo che il nostro rappresentante in Parlamento si impegni, lavori, porti avanti idee simili alle nostre? Bene facciamo anche noi lo stesso, perché l’attuale politica è solo lo specchio del proprio elettorato. Non è un caso che i partiti inseguono i propri elettori con tutto quello che abbiamo fino ad ora detto. Quindi l’unica cosa che si può fare e quello di contrapporre una razionalità alla fantasia.

Leggete, informatevi, cercate di approfondire senza soffermarsi alle etichette e agli slogan, per trovare la realtà partitica e politica e più affine. E anche se dopo tutto questo studio non si sarà riusciti a trovare qualcuno, può essere presa, in maniera molto dignitosa la scelta di non votare o annullare la scheda o fare scheda bianca. Le scelte consapevoli non sono mai inopportune.

In copertina Foto di Niek Verlaan da Pixabay

Sono nato a Brescia nel 1994. Laureato in Giurisprudenza, lavoro in banca, pratico Muay Thai, mi interesso di criminologia, diritto, economia, storia e cinema. Scrivo per diletto, per passione e offrire un punto di vista personale rispetto a quello che ci circonda.

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