L’insostenibile leggerezza dell’apparenza- Armine Harutyunyan

Gucci dice basta. Basta sentirsi brutti. Basta sentirsi sbagliati. Condannarsi perché abbiamo il naso più grande o i fianchi più larghi.

Naso adunco. Dante? Sopracciglia folte. Frida Kalho! Fa la modella? Naomi Campbell…
Tutto sbagliato. Queste tre caratteristiche, nonostante siamo nel 2020, è difficile che la gente creda che possano convergere in un’unica persona, e se ci crede lo rifiuta con tutto lo sdegno di cui è capace.
Armine Harutyunyan, signori e signore, la nuova scoperta di Gucci per la collezione 2020.

Sul suo conto se ne sono sentite di cotte e di crude: chi la paragonava allo zio brutto da parte di madre, chi l’ha criticata per le sopracciglia, per il naso, per tutto. Una folla di gente pronta ad andarle contro con torce e forconi gridando “Al mostro!”, a metterla alla gogna perché immeritevole di apparire sulla copertina di uno dei fashion brand più rinomati al mondo.


Dopo un lockdown passato a mostrare solidarietà con frasi come “Andrà tutto bene” e a cantare tutti insieme dai balconi manco fossimo un villaggio turistico, ecco cosa ci riserva il 2020 al termine del suo percorso: una mandria di gente incattivita impegnata a fare cyber-bullismo su una ragazza che si è ritrovata per puro caso a portare lo stendardo Gucci.

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knitted mermaid ✨ 📸@unamoric

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Armine infatti mai si sarebbe sognata di fare la modella: nipote di un famoso pittore armeno, aveva deciso di seguire le sue orme, ottenendo la laurea in graphic design allo Yerevan State Institute of Fine Arts and Theatre. Poi la svolta, sfila per Gucci ed eccola rientrare in una fantomatica lista delle 100 donne più belle del mondo.

A questo punto la gente si trova divisa: chi la denigra, chi va contro chi la denigra perché ci crede veramente o per fare il buonista, chi si dice neutrale però poi contestualizza la critica dicendo che la moda, essendo basata sull’estetica e sulla bellezza, non dovrebbe proporre modelle di tale “particolarità”. Questo passaggio si può dire che abbia ampiamente deluso le aspettative del fruitore.

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👋🏻 @melodiejeng 🤍

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Ma la mossa di Gucci, apparentemente fuori luogo, in realtà si rivela sapiente: scegliendo un tipo di bellezza particolare e fuori dagli schemi, non solo ha attivato una strategia marketing mirata ad attirare l’attenzione delle masse (perché non esiste la buona o la cattiva pubblicità, esiste solo la pubblicità, come sosteneva Oscar Wilde), ma ha anche dato lo slancio per ripensare alla bellezza in maniera globale, ad accettare le diversità.

Vuole farci capire che la moda non è pensata solo per le stangone di 2 metri col naso perfetto, gli occhi azzurri e che entrano nella taglia 38. Siamo stati plagiati da una società che ci vuole tutti uguali e in linea con i canoni estetici che qualcuno ha stabilito prima di noi senza curarsi che la sensibilità di chi non ci rientrava sarebbe stata annientata dal continuo body shaming.

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Quarantan🔫

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Gucci dice basta. Basta sentirsi brutti, sbagliati o fuori luogo. Condannarsi perché abbiamo il naso più grande o i fianchi più larghi. Andare a vomitare nel bagno di nascosto dopo aver mangiato per potere entrare nei jeans che abbiamo adocchiato esposti in una vetrina. Basta sminuirsi, o andare dal chirurgo plastico per rifarci le tette o le labbra. O cercare di cambiarci per rientrare negli standard e farci accettare dalla massa.

Anche una persona comune ha il diritto di sentirsi bella, di essere valorizzata, di sentirsi accettata. La casa di moda ha scelto di essere pioniera della nuova bellezza, quella genuina, normale, reale.

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Hot Love 🔥😹

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Prima di Armine tante donne del mondo della moda sono state criticate per essere fuori dagli schemi: Cara Delevingne per le sopracciglia, Lily Cole o Winnie Harlow (la prima e più celebre top model con la vitiligine), Madeline Stuart, una modella affetta dalla sindrome di Down, per non parlare delle modelle curvy.

La verità è che la moda ha smesso di rifugiarsi nella bellezza classica da tempo, perché ha capito che il vero target a cui si rivolge siamo noi, persone comuni. E allora basta combattere questo salto di qualità.


Armine in tutto questo dichiara di non aver tempo per pensare alle critiche rivoltele, e consapevole di essere lontana dagli standard, si fionda a rappresentare la normalità.
In definitiva Gucci sceglie di allontanarsi dalla “promessa di felicità” di Schopenhauer, in cui la bellezza è qualcosa di intangibile e surreale e idealizzato come perfetto, per concedersi alla realtà, l’unica cosa che conta davvero.

(Immagine di copertina: @deararmine, Instagram)

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Sono una persona semplice, vado dove mi porta l'istinto. Credo nel sarcasmo e nell'ironia, ma anche nella bellezza della luce filtrata da una serranda, nel tramonto in riva al mare, nella risata che ti toglie il fiato. Credo in un mondo che ci fa sentire scardinati e perennemente in bilico, ma ogni tanto, se abbiamo fortuna, possiamo sentirci nel posto giusto al momento giusto. Della vita ho capito solo una cosa: che non ho capito niente.

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