I Migliori Album Italiani del 2023 secondo La Redazione

Non potevamo mancare all’appello…

Il 2023 è stato un anno di rimescolamenti nel panorama musicale italiano. Molti degli artisti che per anni avevano indossato la medaglietta di alternativi sono stati accettati, o hanno lottato per entrare, nel gioco del mainstream, lasciando vuota la panchina a bordocampo tipicamente riservata alle nicchie. Nuovi stili e sonorità sono già pronte a riempire quello spazio. Questo processo di rinnovamento ci ha offerto ritorni di artisti importanti, pronti a cavalcarne l’onda, ma anche album di consolidamento di carriere già lanciate e, in qualche caso, di addio.

Il 2023 è l’anno in cui la nostra Redazione ha ascolta più musica in assoluto, occupandosi di artisti emergenti tramite la rubrica social IL MOOD DEL VENERDI’ , ma anche con recensioni dei progetti che sono riusciti a stupirci ed interviste a tu per tu con gli artisti. Per questi motivi non potevamo esimerci, qui di seguito – in quella che NON E’ UNA CLASSIFICA – vi raccontiamo quelli che sono i migliori album italiani del 2023 secondo la redazione.

Elvis – Baustelle

Dopo i due capitoli de L’amore e la violenza, che avevano segnato una deriva oscenamente pop meno convincente, il trio toscano torna fortissimo con Elvis, titolo esemplificativo dell’intento rockeggiante, che segna un avvicinamento alle sonorità di Amen. Il cambio radicale nella backup band scandisce l’inizio della rivoluzione, con l’avvicendamento di Lorenzo Fornabaio alle chitarre, Milo Scaglioni al basso, Alberto Bazzoli alle tastiere, Giulia Formica alla batteria e l’innesto dei fiati di Selvini,Sgorbati e Marzetti.

Il meraviglioso viaggio che i Baustelle ci regalano si fa strada tra temi mistici e trascendentali in salsa gospel (Il regno dei cieli) e tra temi di attualità, come la guerra in Ucraina, vista dagli occhi di una ragazza che lavora in un bar (Los Angeles). La nostra vita è una canzone sull’amore come forma di resistenza, dal sapore dolceamaro e ispirata ad una struggente poesia di Louise Gluck. C’è spazio anche per una dedica gospel a Milano, città che li intriga e seduce da sempre, proprio per le sue contraddizioni. La voce cupa ed enigmatica di Lorenzo Bianconi e quella potente ed emozionale di Rachele Bastreghi, risultano perfettamente in armonia con i numerosi giri di chitarre che caratterizzano tutto l’album. Glam rock, gospel e tocchi di blues esplicano le mille sfaccettature del trio. Per i Baustelle “il rock è sincerità”, e riteniamo che in questo album ci sia tutta la loro essenza, il loro percorso di vita, e che rappresenti un ennesimo punto di partenza del loro viaggio attraverso la musica.

Scelto da Davide Rossit

L’AMORE – Madame

L’AMORE di MADAME è un album woke nel migliore dei sensi possibili, sveglio da ogni intorpidimento dovuto al pudore, al bigottismo e da tutte le reticenze che questi sentimenti portano con sé. In questo senso, esplicito. Nelle sue 12 tracce, scritte per la maggiore dalla loro interprete, L’AMORE è un condensato di precise fantasie femminili (e non) di cui solo un personaggio come Madame – forgiata tra urban, trap e la passione per De Andrè – poteva farsi fiera portatrice nel panorama italiano.

Brani come DONNA VEDI, RESPIRARE, PENSAVO A… hanno destato l’attenzione del pubblico e sono riusciti a impregnare di una nuova vena di erotismo la musica italiana. Qualcosa di inedito e al contempo così necessario per questo millennio. QUANTO FORTE TI PENSAVO, ballad urbana, romantica e rancorosa, rientra tra le 10 migliori canzoni dell’anno secondo Rolling Stones Italia. Nelle tracce de L’AMORE assistiamo a uomini, donne, personaggi della vita comune e celebrità citate in modo elusivo mischiarsi con sentimenti profondi, in un sorteggio a coppie imprevedibile. Nell’esecuzione Madame si è impegnata in interpretazioni che spaziano tra lo stile più melodico fino alla drill, affiancata in studio da uno stuolo di producer, e senza mai cadere nel banale: d’altra parte cosa c’è di meglio che prendere il tema più basic della musica (l’amore) e riuscire a ricamarci sopra qualcosa di mai visto prima? Chapeu, cara Madame, chapeu.

Scelto da Giada Giamborino

Vite Parallele – Ted Bee

Vite Parallele di Ted Bee, uscito il 2 giugno di quest’anno, è uno dei migliori album del miglior album del 2023 soprattutto per il ruolo che Ted Bee ha avuto nella scena rap underground italiana. Per chi non conoscesse l’artista, stiamo parlando del rampollo di quella che fu la DOGO Gang, collettivo costituitosi attorno al celeberrimo Club DOGO di Milano. Vite Parallele si configura come un’opera che aspira a essere una breve guida storica contemporanea. Ispirandosi al lavoro di Plutarco e alle sue Vite parallele, Ted Bee assume il ruolo di storyteller, riprendendo la sua posizione originaria, per raccontare episodi della storia italiana. Collega le vite di due personaggi diversi in ogni traccia, individuati in momenti cruciali della storia d’Italia. I temi affrontati sono quelli cari all’autore e che ci fanno apprezzare la sua musica: dagli anni di piombo alla mafia, dalle proteste di piazza alla violenza della polizia, fino all’immancabile presenza del calcio.

Con Vite Parallele, Ted Bee ritorna deciso sulla scena rap italiana, riportando con forza il suono della protesta di cui si era sentita la mancanza negli ultimi anni negli ultimi anni. Allo stesso tempo l’artista lo ha presentato come il suo ultimo progetto, con il quale intende concludere la propria esperienza musicale.

Scelto da Livio Attanasio

Canzoni da Osteria – Francesco Guccini

Il 10 novembre 2023 è uscito il nuovo disco di Francesco Guccini: Canzoni da Osteria.
L’eterno cantautore, 83 anni quest’anno, ha deciso di stupire ancora una volta, l’aveva fatto un anno fa, facendo uscire un disco di cover (Canzoni da Intorto) a dieci anni dal suo addio alla musica, l’ha rifatto quest’anno con un secondo disco di cover.

Si tratta di quattordici brani, scelti da Guccini e in parte rivisitati, tra le moltissime canzoni popolari che venivano suonate e cantate tra amici. Brani a cui Francesco è probabilmente più affezionato, che non hanno un ordine preciso ma che rimandano ad un contesto in cui lui ha vissuto e a degli ideali che lo contraddistinguono da sempre, un disco quindi che racchiude ciò in cui crede. Nato per gioco secondo quanto dichiarato, ma anche coraggioso per certi temi toccati, il disco si apre con Bella Ciao, canzone che Guccini ha voluto dedicare alle donne persiane oppresse che lottano per i loro diritti e che, tra le altre, cantano Bella Ciao, per questo Guccini non solo cambia la parola “Invasor” con “Oppressor” ma una strofa viene anche cantata in farsi, la lingua persiana, un gesto piccolo che però mostra molto bene la personalità del cantautore.

Scelto da Guido Fogliata

RELAX – Calcutta

Con calma, senza fare rumore Calcutta è tornato ed è stato come se non se ne fosse mai
andato perché, nonostante l’assenza, non è cambiato nulla, è rimasto lo stesso che dal 2016 descrive in modo semplice e unico il mondo che ci circonda. Il titolo del suo nuovo album è RELAX e, sebbene il titolo prometta di farti prendere un po’ di respiro, invece è capace di smuovere dentro sentimenti, mancanze ed emozioni che nemmeno ricordavi di avere.

Il disco è composto da 11 brani, ed è Intermezzo3 a dividerlo in due parti. La prima formata dai brani uptempo, con sonorità più accese, come Controtempo, 2minuti o Tutti, hit in pieno stile Calcutta capace di farti vivere emozioni e di farti sentire parte di storie che non conoscevi. La seconda parte è formata da brani dalle melodie più malinconiche, come Preoccuparmi che presenta influenze soul, o Loneliness. RELAX è uno degli album migliori dell’anno perchè è un disco onesto che parla di questo mondo che ci sta sfuggendo dalle mani e di quel senso di inadeguatezza che ci caratterizza un po’ tutti, è il ritorno di un grande artista la cui musica itpop non è mai scontata, anzi è un enigma composto da tanti diversi dettagli e accorgimenti che solo lui è in grado di mettere a punto.

Scelto da Silvia Cazzaro

Lux Eterna Beach – Colapesce e Dimartino

Dopo una seconda partecipazione al Festival di Sanremo con Splash (che meritava una sorte ben migliore del suo misero decimo posto), un film con relativa colonna sonora originale e alcuni singoli, alla fine Colapesce e DiMartino hanno deciso di chiudere il loro lunghissimo 2023 dando seguito al precedente I Mortali con la pubblicazione del loro secondo album in studio insieme: Lux Eterna Beach.

Uno dei dischi migliori di quest’anno semplicemente perché contiene di tutto. C’è il progressive rock (La Luce Che Sfiora Di Taglio La Spiaggia Mise Tutti D’Accordo), ci sono le influenze del cantautorato del loro caro conterraneo Franco Battiato (Sesso e Architettura) e dei Tame Impala (Considera) e troviamo persino un featuring postumo con Ivan Graziani (I Marinai). Ciò che è importante sottolineare però è il fatto che tutte queste fonti d’ispirazione sono sempre coniugate nello stile che da sempre li contraddistingue: i loro falsetti e il loro modo di scrivere così ironico, a tratti misterioso anche, e spiccatamente cantautorale sono delle costanti all’interno del disco e lo rendono un prodotto coeso ed efficace. La prova del nove di un duo che funziona, o per meglio dire che funzionava, dal momento che hanno da poco annunciato che le loro carriere prenderanno strade diverse… salvo eventuali ripensamenti.

Scelto da Luca Di Criscio